Richard Kennedy. Libretto Accidentale

Richard Kennedy Depressed in a floral dress, 2022. Painting. Acrylic on linen, net on aluminium frame, 190 x 190 cm. Courtesy Peres Projects

 

Dal 17 Novembre 2022 al 16 Dicembre 2022

Milano

Luogo: Peres Projects

Indirizzo: Piazza Belgioioso 2


Peres Projects è lieta di presentare Libretto Accidentale di Richard Kennedy (1985, Long Beach, California, USA), la prima mostra personale dell’artista nella galleria di Milano.
In questo corpus di lavori Kennedy esamina come l’Opera si muove attraverso lo spazio e il tempo, i modi in cui si interfaccia, influenza, e a sua volta viene influenzata da diverse culture. Essendo l’Opera parte della tradizione musicale occidentale, il lavoro di Kennedy si impegna a considerare il linguaggio dell’arte Europea attraverso l’esperienza Afro-Americana, attingendo da tradizioni di performance vernacolari per mettere introdurre una necessaria interferenza con l’istituzione del teatro occidentale.
Attraverso le sue composizioni l’artista si chiede se incontri accidentali o involontari possono portare a una fonte di scoperta, in particolare quando si incontrano forme d'arte convenzionalmente non correlate.. Inoltre, l’approccio di Kennedy a queste forme considera i vari modi in cui una intersezione di confini culturali e geografici ha portato la sua ricerca fino a Milano—cosa che per Kennedy rappresenta sia una migrazione creativa che una ribellione—ma anche come introdurre elementi inaspettati a costumi preesistenti impone una necessaria rottura dei canoni della cultura occidentale.
Libretto Accidentale include sia lavori pittorici che la messa in scena di un’opera contemporanea, in cui Kennedy identifica un dialogo tra culture che si incontrano e fondono. L’artista mette in discussione i modi in cui l’arte evolve a seconda sia della casualità che dell’intenzione, un’idea che viene esplorata su tela con colori vibranti che rimbalzano e esplodono in configurazioni di chaos e astrazione. Kennedy utilizza le superfici bidimensionali della tela per articolare la sua esperienza da performer queer afroamericanǝ, e allo stesso tempo servono per rivelare la profondità ritrovata in scambi culturali e collisioni di mondi improbabili. L’ambiziosa opera di Kennedy, “Zeferina”, esplora temi di resistenza e le radici dei movimenti di liberazione sociale legati alla cultura Black americana. 
Con questi lavori, Kennedy si immedesima in un poeta con l’incarico di trascrivere un eredità di nozioni ancestrali sulla tela. Attraverso le sue opere, le tradizioni culturali vengono simultaneamente trasformate sul palco, interrompendo nozioni preesistenti sull’opera e altre forme passive di teatro occidentale. Kennedy è incuriositǝ al processo tramite il quale un testo produce un libretto che, attraverso sperimentazione o accidentalmente, diventa un’opera che a sua volta è una celebrazione dellavoro di una vita. Complessivamente, questa è una produzione che dimostra come la diligenza e la perseveranza possono portare a luoghi inaspettati. Demolendo e scontrando sovversivamente i confini tra generi, con questa serie di lavori l’artista chiede, come suona un dipinto? In che modo un testo rende il gusto tangibile e concreto? Come fa la vita a rendersi operistica? Kennedy gioca con la fusione sinestetica dei generi, e tramite questa sperimentazione si interroga su come il caso porti all’evoluzione, ben sapendo che la casualità può essere una sfida alle regole che governano i generi artistici. 
Questa è la terza mostra personale di Richard Kennedy con Peres Projects, e la prima nella galleria di Milano. Tra le recenti mostre personali: Awake in a Nightmare a Kunsthalle Winterthur, Svizzera, The Scorpion Kween a CFHILL, Stoccolma, POP AUF a Patricia Low Gallery, Gstaad, missed connections a Gallery2, Seoul, e STREET PROPHECY e (G)hosting a Peres Projects, Berlino. Kennedy ha presentato performance in diverse istituzioni quali ICA Richmond, Virginia, il MoMA, New York, e MoMA PS1, New York. Altre recenti mostre collettive di Kennedy includono Futurismo a Mendes Wood DM, Sao Paulo, Ubuntu, a lucid dream, curata da Marie-Ann Yemsi, a Palais de Tokyo, Parigi, e Late Night Enterprise a Galerie Perrotin, Parigi.
Opening giovedì 17 novembre, 17-20.30
Alle ore 19.30 eseguirà Salon Zeferina, la sua ultima performance


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