Shunga. Immagini della Primavera. Xilografie erotiche del periodo Edo e Meiji

Shunga. Immagini della Primavera. Xilografie erotiche del periodo Edo e Meiji

 

Dal 25 Settembre 2014 al 18 Ottobre 2014

Milano

Luogo: Studio Bolzani

Indirizzo: Galleria Strasburgo 3

Orari: da martedì a sabato 9-12.30 / 14.30-19

Telefono per informazioni: +39 02 76001335

E-Mail info: studiobolzani@libero.it

Sito ufficiale: http://www.studiobolzani.com


Perché immagini erotiche in un‘epoca senza veli?
Perché l’’Eros non è un impulso ne’ un istinto naturale. E ’un arte, ha una storia di lunga e stregata fascinazione è espressione culturale.
Al contenuto esplicito di alcune tipiche rappresentazioni Shunga fa da contrappunto armonico la compostezza estrema  della stilizzazione del tratto insieme con l’evocazione di dettagli ambientali che richiamano ora agio e ricercatezza ,ora più modesta e tacita intimità.
La mostra che raccoglie una significativa collezione di cinquanta opere xilografiche comprese tra il XVIII e il XX secolo, narra per immagini la celebrazione più entusiastica del dialogo tra i corpi.
Dialogo che sa, anche fuor di metafora, contestualizzare nella cornice più idonea. Attenzione che Studio Bolzani dedica per tradizione  e passione. Da quelle essenziali ‘’all’inglese’’ a quelle filo specchio, la loro gamma preziosa sta al tema e lo sposa compiutamente inserendolo nella contemporaneità.
La sontuosità  minuziosamente elaborata degli abiti è audacemente, liricamente, assente in due opere ,proprio per questo rarissime. Si tratta di due nudi  della Scuola Utagawa.
Queste’’ Immagini di Primavera’’ che la parola Shunga racchiude e significa, evocano la complessità di un mondo in cui l’Eros propizia la buona sorte sotto l’armatura di un Samurai ,anima le scenografie teatrali e letterarie, suggerisce silenziosamente consigli alle fanciulle in materia di arte amatoria.
Si tratta di un antologia  (in greco selezione , raccolta di fiori) di profumi e atmosfere arcaiche da amare, allora come oggi ,  poiché amore è un verbo all’infinito.


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