Svetlana Ostapovici. I like to hear how the grass grow

Svetlana Ostapovici. I like to hear how the grass grow, The Format - Contemporary Culture Gallery, Milano

 

Dal 29 Aprile 2014 al 20 Maggio 2014

Milano

Luogo: The Format - Contemporary Culture Gallery

Indirizzo: via Giovanni Enrico Pestalozzi 10

Orari: da martedì a venerdì 15-19 o su appuntamento

Curatori: Guido Cabib

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 02 43128242

E-Mail info: theformatculturegallery@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.theformatgallery.com



“Il principio analitico ha in sé un processo di divisione, 
un insieme viene fatto a pezzi e poi mi restano in mano le parti. 
Se tento di ricomporle ottengo una macchina, una sintesi artificiale, 
ma non una realtà vivente.” E.Fromm 

The Format – Contemporary Culture Gallery è lieta di presentare: “I like to hear how the grass grow” di Svetlana Ostapovici. prima personale a Milano a cura di Guido Cabib. Opening 29 Aprile 2014 ore 19. 
L'artista presenta una serie di lavori , fotografie , sculture ed installazioni inediti e realizzati appositamente per lo spazio The Format. 
Secondo il mandato divino, l’uomo deve governare ogni cosa con bontà, deve esercitare il suo dominio sul mondo creato, con dolcezza e con amore (senza fargli violenza), in modo che ciascuna creatura possa raggiungere il proprio fine, che è quello di cantare la gloria di Dio e di rivelarne l’esistenza. Per l’uomo attuale, la natura viene vissuta come una realtà che sta fuori di noi, di cui ci serviamo per nutrirci, vestirci, costruire case, macchine e così via, di cui ci consideriamo padroni sfruttandone i materiali e l’energia. Ciò corrisponde alla nostra moderna coscienza scientifica: guardiamo verso la natura come spettatori, ne studiamo le leggi con un approccio prettamente quantitativo e analitico, considerando la dimensione morale della nostra esperienza come una realtà privata e personale, del tutto staccata dalla ricerca scientifica. Una visione chiaramente dualistica. Se si va indietro nella storia ci si può rendere conto che non è sempre stato così: nel nostro medioevo, spesso caratterizzato come “oscuro” e primitivo, i monaci hanno dato vita a ciò che oggi ammiriamo come paesaggio rurale, con un rapporto del tutto costruttivo con la natura. In epoca ancora più antica l’uomo era riuscito ad ingentilire alberi selvatici facendone i nostri alberi da frutto, a trasformare le graminacee in grano da cui ricavare il pane, le vespe in api capaci di produrre il miele. 
L’era moderna è introdotta dalla “rivoluzione scientifica”, la quale costituisce uno dei fenomeni innovatori che più ha inciso nella costituzione del mondo contemporaneo. Erano trasformazioni costruttive della durata di millenni e di cui oggi fruiamo ancora ampiamente. L’uomo dell’età moderna cambia radicalmente rapporto con la natura: non la vede più come un organismo vivente, ma come un insieme governato da precise leggi matematiche e fisiche. 
La ricerca artistica di Svetlana Ostapovici da sempre affronta questa tematica, ossia il rapporto tra Uomo e Natura. La sua cultura di provenienza , la sua vita e la sua sensibilità aprono a visioni innovative che stimolano in noi una nuova coscienza, che non è quella prettamente ambientalista , ma si spinge verso il recupero del rapporto equilibrato tra l'essere umano e la natura; un rapporto che deve necessariamente abbandonare il concetto di dominazione ed assurgere ad una collaborazione costante e produttiva. Che senso ha oggi continuare ad affermare un assioma come quello della crescita evolutiva della specie umana attraverso il dominio sulla natura? 
L'acqua ( una nuova serie di fotografie), la terra (un grande mosaico ed una istallazione), la cultura ed il sistema dell'arte, sono elementi che interagiscono in questo nuovo progetto artistico di Svetlana. La mostra prende spunto da un recupero di una fotografia anni 50' ( Armata rossa in the spring ), dove il padre dell'artista è ritratto in abito militare avvolto da rami di pesco , una condizione estraniante che tuttavia riporta alla luce il rapporto ancestrale indissolubile tra essere umano ed ambiente naturale; noi siamo Natura. Il sistema dell'arte, che dovrebbe favorire la crescita collettiva attraverso la divulgazione di pensieri e riflessioni degli artisti , viene smascherato in un'ironica istallazione (Untitled , Untitled) , dove ritroviamo un autoritratto dell'artista , oppressa dall'eccesso di cataloghi e volumi che nulla hanno a che vedere con le ricerche degli artisti , ma che indugiano esclusivamente a mostrare immagini e schede tecniche che servono ad alimentare esclusivamente il mercato e non a nutrire le coscienze. 

Svetlana Ostapovici, a Ribnita, repubblica di Moldova, nel 1967, dal 1999 si trasferisce in Italia dove vive e lavora. Fotografia, installazioni, pittura, mosaico, sono i mezzi espressivi utilizzati per le sue ricerche. 
Partecipa a tre Biennali di Venezia, nel 2007, 2009 e 2011 . Alla 54° edizione è presente all’evento collaterale “Round The Clock” a cura di Martina Cavallarin, a “Free Port of Art” Trieste ed a “Pain…Thing” nuovamente a Venezia . 
Ha partecipato a mostre collettive di rilievo come “La Costante Cosmologica” presso la Fondazione Rocco Guglielmo, al Festival d’Arte Contemporanea Tina B Praga, a “Rolli Days” Genova, a “The Great Seven” Las Vegas, a “Fotografia Europea”, Reggio Emilia. Al “Premio Terna 03” è finalista, come pure al premio “Ecoart Project 09” . 
E’ presente in fiere internazionali come Fotofever Parigi, 16° Sofa Chicago, Art Palm Beach e Milan Image Art Fair Milano. 
Per ultimo, da dicembre 2011 a febbraio 2012, una grande personale : “In/NATURA/le” a cura di Gianluca Marziani presso Palazzo Collicola - Museo Caradente Spoleto ha condensato tutto il suo percorso artistico fino ad oggi. 

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