Vivere alla Ponti. Le case abitate da Gio Ponti. Esperimenti di vita domestica e architetture per l’abitare e il lavoro

Vivere alla Ponti. Le case abitate da Gio Ponti. Esperimenti di vita domestica e architetture per l’abitare e il lavoro

 

Dal 27 Giugno 2013 al 21 Luglio 2013

Lainate | Milano

Luogo: Villa Borromeo Visconti Litta

Indirizzo: largo Vittorio Veneto 12

Orari: mercoledì 21-22.30; sabato e domenica 10-12/ 15-18.30

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 02 93598266

E-Mail info: cultura@comune.lainate.mi.it

Sito ufficiale: http://www.amicivillalitta.it


Dopo Milano, Roma, Venezia, Palermo, Brescia, Londra, Mosca, Parigi, Vienna, New York e Los Angeles, Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate ospita la mostra “Vivere alla Ponti. Le case abitate da Gio Ponti. Esperimenti di vita domestica e architetture per l’abitare e il lavoro”, realizzata per il Salone del Mobile 2012 dall’Ordine degli Architetti di Milano e Muse con il sostegno di Molteni&C. 
Un omaggio al design domestico di Gio Ponti e a una visione della modernità ancora attuale, un racconto insieme intimo e professionale, accompagnato dalle lettere, dalle fotografie di famiglia e dai documenti video che testimoniano la vitalità del grande maestro del ‘900. Protagonisti sono anche gli arredi disegnati da Gio Ponti tra il 1935 (sedia per il primo Palazzo Montecatini) e gli anni ’50 (libreria, cassettone, tavolino, cornici e tappeto per Casa Ponti in via Dezza a Milano, 1956-57). Una collezione rieditata da Molteni&C, grazie all’accordo firmato in esclusiva con gli eredi Ponti e con la direzione artistica dello Studio Cerri&Associati, dopo un lungo percorso di ricerca e studio dei prototipi. 
Come sostiene Salvatore Licitra, nipote di Ponti, “da italiani e milanesi, abbiamo la preziosa eredità di Ponti che deve essere portata alla luce e un archivio poco esplorato. Ci sono molti lavori dimenticati e prodotti da rieditare – perché Ponti ha disegnato molto più di quello che avrebbe mai potuto essere prodotto – che ci offrono anche l’occasione per comprendere l’uomo, la sua opera e un momento cruciale dell’architettura e del design italiani”. 

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