Dorothea Lange. A Visual Life / The Camera is a Great Teacher

© Paul S.Taylor | Dorothea Lange, 1936, by Paul S.Taylor

 

Dal 09 Giugno 2016 al 07 Gennaio 2018

Napoli

Luogo: Studio Trisorio, Napoli / Castello di Postignano, Sellano (PG)

Indirizzo: via Riviera di Chiaia 215

Orari: Napoli: lun-sab 10.30-13.30; lun-ven 16-19.30. Sellano: tutti i giorni 10-22

Telefono per informazioni: +39 081 414306 / 0743 788911

E-Mail info: info@studiotrisorio.com

Sito ufficiale: http://www.studiotrisorio.com/



Napoli, 9 giugno 2016, ore 19
STUDIO TRISORIO
"A Visual Life"
9 giugno - 15 settembre 2016
 
 Castello di Postignano, 11 giugno 2016, ore 17.30  
CASTELLO DI POSTIGNANO
"The Camera is a Great Teacher"
11 giugno 2016  - 7 gennaio 2018

Per la prima volta in Italia, due mostre offrono un ampio spaccato del lavoro di Dorothea Lange, pioniera della fotografia documentaristica e di denuncia sociale.
 
Giovedì 9 giugno 2016, alle ore 19, presso lo Studio Trisorio, in via Riviera di Chiaia 215 a Napoli, sarà inaugurata la retrospettiva "A Visual Life" con fotografie scattate fra il 1930 e il 1940.
 
Sabato 11 giugno 2016, alle ore 17.30 a Castello di Postignano (Sellano, PG) si inaugurerà la mostra "The Camera is a Great Teacher" con 51 fotografie. 
 
Dorothea Lange è soprattutto nota per aver documentato per la Farm Security Administration la Grande depressione americana: le condizioni di vita nelle zone rurali degli Stati Uniti, la dolorosa povertà degli agricoltori e delle loro famiglie che si spostano di luogo in luogo in cerca di lavoro, l’abbandono delle campagne a causa delle tempeste di sabbia che avevano desertificato 400.000 km² di terreni agricoli. La sua foto "Migrant Mother", scattata in California nel 1936, è diventata un’icona di quel periodo storico: una madre “senza patria” che protegge i suoi figli incarna la sofferenza di un’intera nazione.
 
L’umanità dei soggetti che ritrae non è mai secondaria all’esigenza di documentare la realtà. Nelle sue immagini non mette a fuoco solo la disperazione e la miseria delle persone, ma anche l’orgoglio e la dignità con cui affrontano il proprio destino. È forse questo il motivo che le rende sempre attuali.
La macchina fotografica è stata per la Lange “una grande maestra”, lo strumento attraverso il quale osservare profondamente il mondo, provando a “vivere una vita visiva”. “Bisognerebbe utilizzarla come se il giorno dopo si dovesse essere colpiti da improvvisa cecità”, usava dire.
 
Dorothea Lange nasce a Hoboken in New Jersey nel 1895. Dopo aver frequentato la Columbia University di New York con Clarence H.White, dal 1917 al 1919 lavora come fotografa freelance a San Francisco dove apre uno studio. Nell’estate del 1923 con il primo marito, il pittore Maynard Dixon, compie un lungo viaggio in Arizona, dove fotografa gli indiani Hopi; nel 1931 insieme a Maynard e ai due figli si trasferisce a Taos nel New Mexico. Qualche anno più tardi inizierà a collaborare con l’economista Paul Taylor che la introdurrà nel programma della Farm Security Administration. I due si sposeranno nel 1935 e lavoreranno insieme al libro American Exodus che documenta, con testi di Taylor e foto della Lange, l'esodo di più di 300.000 immigrati in California alla ricerca di lavori agricoli. Nel 1942, in seguito all’attacco giapponese di Pearl Harbor, la WRA (War Relocation Authority) incaricherà la Lange di fotografare la deportazione forzata dei nippo-americani isolati nei campi di internamento perché considerati possibili nemici. Negli anni cinquanta realizzerà diversi servizi per LIFE magazine e prenderà parte all’ambizioso progetto The Family of Man curato da Edward Steichen direttore del dipartimento di fotografia del MOMA. Continuerà a lavorare e viaggiare insieme a Paul Taylor visitando diversi paesi del mondo: Giappone, Korea, Hong Kong, Filippine, Tailandia, Indonesia, Burma, India, Nepal, Pakistan, Afghanistan, Egitto. Morirà l’11 ottobre 1965. Qualche mese più tardi, nel gennaio 1966, sarà inaugurata al MOMA una vasta retrospettiva delle sue fotografie, la prima dedicata a una fotografa donna. 
                                                                                                                                                       
 

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