Il segno dell’arte II, dall’ 800 ad oggi

Il segno dell’arte II, dall’ 800 ad oggi, Wonderwall Art Gallery, Sorrento (NA)

 

Dal 14 Settembre 2014 al 18 Ottobre 2014

Sorrento | Napoli

Luogo: Wonderwall Art Gallery

Indirizzo: corso Italia 26

Orari: 10.30-13 / 17.30-22; chiuso il martedì

Curatori: Manuela Esposito, Federica Barile, Caterina Ianni

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 081 8770667 / 366 3366304

E-Mail info: wonderwallartgallery@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.wonderwallartgallery.com


Wonderwall Art Gallery, continua il suo viaggio con una nuova mostra che inaugura la seconda edizione de Il segno dell’arte, dall’Ottocento ad oggi, un percorso espositivo che punta a instaurare un dialogo tra artisti affermati e attivi sulla scena contemporanea e opere scelte a testimoniare la bellezza e la modernità di una grande stagione della pittura italiana. La mostra curata da Manuela Esposito con la collaborazione di Federica Barile e Caterina Ianni ospita circa venti opere di pittura, scultura e fotografia, che permetteranno ai visitatori di fruire dell’inesauribile meraviglia dell’arte. L’esposizione offre un percorso che inizia con una prima sezione dedicata a una delle più felici esperienze artistiche di paesaggio napoletano dell’Ottocento, dalla Scuola di Posillipo, dove matura la grande eredità del paesaggismo del Grand Tour, al naturalismo della Scuola di Resina, sino ad approdare alle esperienze più singolari di fine secolo. Il percorso sarà rappresentato da opere di grandi maestri tra cui Giacinto Gigante, Salvatore Fergola, Nicola Palizzi, Domenico Morelli e ancora Federico Rossano, Pietro Scoppetta, Michele Cammarano affiancati da artisti come Attilio Pratella e Vincenzo Irolli che con la loro opera hanno condotto la pittura partenopea verso le nuove esperienze del Novecento. La seconda sezione costituisce uno sguardo sul panorama contemporaneo, con l’esposizione delle opere di artisti che nella loro eterogeneità di formazione, produzione, ricerca, sono sempre rimasti legati alla materia, vero e proprio dna dell’ arte. Ciascun opera costituisce l’espressione di differenti linguaggi che affondano le proprie radici in una memoria storica, capace di rivelarsi attraverso la materia che diviene ora pigmento, ora luce, ora bronzo. Le opere fotografiche presenti in questa mostra sono il frutto di un dialogo con la pittura, sperimentato a livello iconografico e stilistico. Emblematico in tal senso è il “Tributo a Elio Waschimps” di Ludovica Bastianini, in cui l’opera pittorica diviene soggetto, sfondo e dimensione della fotografia; nell’opera di Claudia Peill l’effetto del pigmento pittorico è rievocato, invece, attraverso la stesura sulla superficie fotografica di una materia come la resina. Dall’istantaneità dello scatto fotografico, come particolare della realtà, all’evocazione dell’eternità, si affida la poetica dei lavori di Laura Polli Fontana e Paolo La Motta, entrambi volti al recupero del passato, senza mai rinnegare la modernità. Un’immortalità espressa come sospensione, è evidente tanto nei paesaggi intimisti di Paolo La Motta, quanto nelle figure longilinee, silenziose ed eleganti di Laura Polli Fontana. Vincenzo Stinga, con le sue tele sfavillanti e attraverso una libera ricerca di “semplicità complesse”, è interprete raffinato dello spirito della città di Sorrento, costantemente presente nel suo lavoro. In Elio Waschimps e Claudia Burgmayer la materia pittorica è utilizzata in chiave espressionistica; la scelta del colore e della forma è legata a una finalità emozionale piuttosto che iconica rappresentativa. Il maestro napoletano, con i suoi giochi, tenta di annullare la sua soggettività, ricomponendo la gestualità e l’ istintività dell’infanzia, mentre la giovane artista italo-tedesca evoca l’immensa e indomabile potenza della natura, nell’emblematica immagine del magma come origine della vita ed allo stesso tempo potenzialmente distruttiva come il Vesuvio. Stefan Anton Reck, direttore d’orchestra e pittore, traduce sulla tela una gestualità propria alla sua formazione, plasmando il segno con forte tensione musicale ed emotiva. Un percorso espositivo che propone ancora una volta un itinerario multiforme dal quale traspare la forza trascinante degli accostamenti insoliti di opere e artisti che rispecchiano la molteplicità delle idee e dei sentimenti che hanno attraversato due secoli d’arte.

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