Mediterraneo. Un’antologia per immagini

Sfinge greca a Villa San Michele - Herbert List, Maurizio Galimberti - Capri 1932

Sfinge greca a Villa San Michele - Herbert List, Maurizio Galimberti - Capri 1932

 

Dal 09 Luglio 2011 al 04 Settembre 2011

Capri | Napoli

Luogo: Certosa di San Giacomo

Indirizzo: Viale Certosa 10, Capri

Orari: Dal martedì alla domenica 10.00 - 14/17 - 20

Curatori: Denis Curti

Costo del biglietto: Ingresso libero

Telefono per informazioni: +39 081 8376218

E-Mail info: info@fondazionecapri.org

Sito ufficiale: http://www.fondazionecapri.org


Il 9 luglio 2011 si inaugura la terza edizione del Festival della Fotografia di Capri. Dopo il grande successo delle mostre dedicate al barone Von Gloeden (2009) e a Mimmo Jodice (2010), la Fondazione Capri prosegue la propria attività culturale e artistica con l’iniziativa estiva, interamente dedicata al linguaggio, all’ arte contemporanea e alla fotografia. Capri Fotografia 2011 si presenta al pubblico con una veste rinnovata, che assume la forma di una vera e propria rassegna fotografica, arricchita di attività specifiche, dal 27 luglio a fine settembre 2011.

Il Festival presenta la mostra: Mediterraneo. Un’antologia per immagini. Fotografie di Herbert List e Maurizio Galimberti, ospitata nella meravigliosa sede della Certosa di San Giacomo, due workshop tematici con Alessandra Mauro e Maurizio Galimberti, un portfolio review aperto a tutti gli appassionati e professionisti della fotografia. La mostra si propone di definire il percorso di una trilogia dedicata alla grande fotografia classica e di cominciare una nuova esplorazione sul contemporaneo. La selezione dell’autore tedesco (Amburgo nel 1903 – Monaco 1975) conta 50 stampe in bianco e nero, provenienti dal prestigioso Estate List di Amburgo.
L’opera di List è una e una sola, densissima e compatta, anche quando per osservarla si sceglie di concentrarsi su un ordine limitato di soggetti, come accade nel caso di questa mostra, la cui tematica è il Mediterraneo. D’altra parte, Herbert List ha ambientato all’interno di quest’area geografica una porzione molto ampia del proprio lavoro, facendo sì che diventasse anch’essa protagonista del proprio immaginario e declinando al suo interno tutti i principali motivi della sua ricerca.
E’ infatti in Grecia che realizza gran parte delle sue immagini fra il 1937 e il 1939, spostando poi il centro del suo interesse all’Italia dopo la tragica parentesi della guerra fra il 1950 e il 1961. Sono soprattutto al centro e al sud i luoghi che attraggono la sua attenzione: Roma, cui dedica un libro nel 1955, Napoli, che diventa un’altra pubblicazione monografica nel 1962, e poi la dura bellezza della Sicilia e la luce splendente di Capri.

Piccola Marina, Capri, Agosto 1932 - © Herbert List Estate/Contrasto
Le foto della mostra su Flickr
Le opere di Maurizio Galimberti sono un naturale innesto all’opera di List. Il suo sguardo ripercorre luoghi e stili del maestro dell’eleganza, per trasformarsi in un percorso sulla sperimentazione e la ricerca artistica. Quella di Galimberti è la prima di una serie di mostre che la Fondazione Capri realizzerà ogni anno, affidando il compito di narratore ad un autore diverso, per sviluppare un racconto originale e inedito sull’ isola caprese.Galimberti è ospite della Fondazione in tre diversi momenti: inverno, primavera estate, proprio per riprendere le diverse anime e prospettive di Capri.
La prima serie, del Natale 2010, è realizzata con materiale polaroid in bianco e nero. E’ qui che l’artista rende omaggio al grande Herbert List, restituendo il fascino degli stessi panorami silenziosi ed eleganti. In tutte le immagini prevale l’ idea della bellezza esclusiva. La natura, il mare, le prospettive inaspettate sono i soggetti privilegiati di uno sguardo intimo e riservato.
La seconda serie è realizzata con la tecnica dei mosaici. Grandi fotografie che contano anche 200 scatti in Polaroid assemblati tra loro. Qui emerge la capacità di Galimberti di restituire ritmo e fascino delle architetture e dei magnifici belvedere sparsi sull’isola. La terza parte è dedicata al grande formato Polaroid 50×60. Immagini uniche, ritratti, interni di case e ancora paesaggi mozzafiato, ripresi con i colori della fotografia istantanea.
I Workshop e le conferenze
II 16 luglio ci sarà una conferenza workshop. tenuta da Alessandra Mauro, dal titolo Fotografie per una esposizione. Quando il progetto fotografico diventa una mostra (16 luglio ore 18.00 Teatro. Grand Hotel Quisisana). La partecipazione è gratuita, non è necessaria la prenotazione. Questi i principali contenuti del workshop:
Alfred Stieglitz considerava le mostre fotografiche come altrettante dimostrazioni: di idea, di visione particolare, di modalità scelta per raccontare il mondo o anche solo di una storia. Tenendo fede a questo insegnamento, nell’incontro si ripercorrono i principali snodi tematici sottesi ad ogni dimostrazione (leggi. mostra fotografica) individuando le teorie, le potenzialità, le necessità tecniche e logistiche da considerare quando le fotografie diventano oggetti tridimensionali da osservare in un museo o in una galleria.
Si evidenzieranno inoltre i rapporti tra mostra fotografica e catalogo: come il progetto può declinarsi in un percorso nello spazio (mostra) e nel tempo (libro). Una serie di esempi pratici completerà la presentazione. Alessandra Mauro. Laureata in Lettere, giornalista, è direttore editoriale di Contrasto. Roma, direttore artistico di Forma Centro Internazionale di Fotografia di Milano. Ha insegnato Teoria c Storia della Fotografia all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Verranno presi in esame le case history dei diversi Festival della Fotografia in Europa. Le modalità di progettazione di una mostra, la promozione del lavoro artistico cd una approfondita analisi delle scuole di pensiero della fotografia contemporanea e le politiche di gestione museale.

Capri, Dicembre 2010 - Foto di maurizio Galimberti
Le foto della mostra su Flickr
Il 17 luglio, l’iniziativa coordinata da Maurizio Galimberti, tratterà le tematiche della creatività e della progettualità della fotografia. Il workshop. della durata di una giornata, porri I’ attenzione alla pratica, alla ripresa, alla composizione e alla scelta definitiva delle immagini prodotte. Galimberti, dopo una breve introduzione. accompagnerà gli allievi in precise location per svolgere le esercitazioni di ripresa, terminale le quali, si passerà all’ analisi e alla discussione delle fotografie realizzate. Per la partecipazione al workshop è richiesto il possesso di un apparecchio fotografico. 17 luglio ore 11.00 Teatro, Grand Hotel Quisisana. Partecipazione gratuita. necessaria la prenotazione a info@fondazionecapri.org
Il 9, 16, 17 luglio, la Lettura Portfolio. Quest’ iniziativa a rivolta a tutti gli appassionati di fotografia che hanno il desiderio di avere un confronto con operatori specializzati e qualificati. Sari possibile presentare le proprie immagini e discutere il valore delle proprie produzioni. Ogni lettura portfolio avrà una durata di 20 minuti. Verranno visionati max 30 scatti in formato digitale, stampa su carta fotografica, polaroid 9 luglio ore 14.00 Capri Palace 16 luglio ore 14.00 Teatro, Grand Hotel Quisisana 17 luglio ore 14.00 Capri Palace Partecipazione gratuita, necessaria la prenotazione a info@fondazionccapri.org
Gli esperti selezionati sono:
•9 luglio Peer Olaf Richter. Herbert List Estate Francesco Zanot, Forma, Denis Curti. curatore della mostra.
•16 – 17 luglio Alesandra Mauro (direttore artistico di Forma e direttore editoriale di Contrasto Mimmo Jodice (fotografo) Denis Curti (direttore della sede milanese di Contrasto) Roberta Valtorta (direttore dei museo di arte contemporanea di Cinisello Balsamo) Maurizio Galimberti (fotografo) Roberto Koch (presidente della Fondazione Forma e Contrasto).
Herbert List
La carriera fotografica di Herbert List, nato ad Amburgo nel 1903, è lunga circa trent’anni, concentrandosi fra il 1936, anno in cui lascia la Germania per ragioni politiche e personali, e la metà degli anni ’60. E’ impegnato nella ditta del padre, protagonista nel settore dell’importazione di caffè dal Sudamerica e viene assorbito dall’attività di collezionista di disegni italiani realizzati nel XVII e XVIII secolo.
Inizia a scattare le prima fotografie, utilizzando inizialmente una Hasselblad con pellicola di medio formato e poi una più agile 35 millimetri, immagini che rimangono fra le più eleganti e poetiche dell’intera storia della fotografia. A voler rendere in estrema sintesi la sua biografia di fotografo, List appare anzitutto come un autore estremamente eclettico: lavora dapprima per riviste di moda come Vogue e Harper’s Bazaar, si dedica alla produzione artistica e nel contempo dal 1951, dopo l’incontro con Robert Capa, entra a far parte del gruppo dei fotografi di Magnum, la più importante agenzia fotogiornalistica di sempre, fondata poco prima a Parigi dallo stesso Capa insieme con Henri Cartier-Bresson, David Chim Seymour e George Rodger.
Eppure l’eclettismo di List è di una specie molto particolare, riguarda soltanto la sua capacità di adattare il proprio lavoro a destinazioni molto diverse, poiché al contrario la sua produzione si caratterizza per un’assoluta continuità nella poetica e nello stile. Hanno radici italiane anche alcuni dei principali riferimenti culturali di List.
Sono la Metafisica di De Chirico e il Neorealismo che caratterizza la rinascita artistica italiana, dopo gli orrori del conflitto mondiale e il cui apprezzamento da parte di List si concretizza in una collaborazione con Vittorio De Sica per la realizzazione della serie napoletana. Dalla Metafisica sembra provenire il costante interesse di List per le antichità e lo svelamento dell’aspetto enigmatico del reale. Il Neorealismo entra invece nel suo lavoro per via della predilezione di un contesto pastorale, vale a dire per uno specifico interesse nei confronti dell’ambiente naturale e la sua capacità nel restituirne allo stesso tempo l’incanto e la durezza.
Antichità e paesaggio, cultura e natura, sono pertanto i termini opposti e complementari in questa sorta di arcadia che l’artista riscopre nel mezzogiorno d’Italia, ma il quadro non sarebbe completo senza l’introduzione di un ulteriore elemento intermedio che regola buona parte della ricerca del fotografo tedesco: il corpo umano. Alcune sue immagini sono un autentico trionfo di corpi, di carni e di muscoli esposti al sole, cui spetta la medesima importanza di una preziosa scultura o la maestosità di una marina.
Ogni cosa è elevata al massimo grado di perfezione. Il mare, la sabbia, la pietra, il sole del Mediterraneo, risultano nella loro forma più pura. Fra queste opere, spiccano alcune fondamentali icone della storia della fotografia del Novecento, alcune inedite e ancora sconosciute al pubblico e agli studiosi. Tutte sono il frutto della sua straordinaria capacità di combinare la pulsione intima e viscerale nei confronti di ogni soggetto con il rigore estremo della rappresentazione.
E’ in questo sottile equilibrio che si ritrova l’unicità dell’opera di List, facendone un’inevitabile classico del moderno. Durante gli anni sessanta l’ artista conduce ricerche di tipo antropologico su molti temi: dalle feste e i rituali religiosi del mondo popolare del sud ai problemi della sanità e della malattia mentale, dalla scuola alla reclusione, dal lavoro all’emarginazione sociale nella grande periferia napoletana. La sua fotografia sociale non si colloca però nel quadro del reportage tradizionale.
Maurizio Galimberti
Maurizio Galimberti nasce a Como nel 1956. Studia da geometra e nei cantieri e affina il punto di vista rigoroso con cui impressionerà il mondo. Sin da ragazzo partecipa a numerosi concorsi fotografici, vincendoli, addirittura con nomi diversi, come quello della madre o della moglie. Inizia a fotografe utilizzando una classica pellicola analogica lavorando molto con una fotocamera ad obiettivo rotante widelux in bianco e nero e in diapo/cibachrome, poi nel 1983 inizia la sua passione-ossessione per la Polaroid. La sceglie per il semplice motivo che non sopportava l’attesa dello sviluppo per vedere il risultato del suo scatto e anche per una eterna paura del buio della camera oscura.
Si accorge inoltre che la resa dei colori con la pellicola istantanea è semplicemente magica ed inizia un lungo percorso fino ad oggi di ricerca e di sperimentazione nell’uso di questo mezzo. Nei primi anni novanta abbandona l’attività edilizia di famiglia e decide di dedicarsi solo alla fotografia.
Nel 1991 inizia la collaborazione con Polaroid Italia della quale diventa ben presto il testimonial ufficiale e che ha come risultato il volume POLAROID PRO ART pubblicato nel 1995, vero oggetto di culto per gli appassionati di pellicola polaroid di tipo integrale. Il 1997 è l’anno che vede l’entrata nel mondo del collezionismo d’arte dei suoi mosaici di polaroid. Nello sviluppo di questa sua peculiare tecnica hanno grande influenza il futurismo di Boccioni e il movimento cinetico esasperato di Duchamp. Galimberti riesce in un istante a visualizzare una complessa scomposizione dell’immagine da ritrarre, matematica nel suo rigore e musicale nell’armonia d’insieme, che realizza di getto leggendo le note nella sua mente. Con la stessa tecnica diviene conosciuto per i suoi ritratti a mosaico. Arriva nel 1999 la nomina al primo posto nella classifica dei foto-ritrattisti italiani redatta dalla rivista Class.
La popolarità e successo con cui vengono accolte queste inusuali rappresentazioni di volti lo portano a partecipare nel ruolo di ritrattista a numerose edizioni del Festival del Cinema di Venezia. In particolare, nell’edizione del festival del 2003, il suo ritratto di Johnny Depp sarà la copertina del Times Magazine inglese del 27 settembre dello stesso anno.
La curiosità per la particolare tecnica da lui sviluppata ha suscitato l’interesse di numerose aziende leader in vari settori, tra le quali: Milan calcio (“Il Milan del centenario”) Fiat Auto (calendario 2006, libro “Viaggio in italia…nuova fiat 500″) Kerakoll (libro “NewYorkmatericomovimentosa”) Jaeger Lecoultre (libro “La grand maison”) Illy caffè (campagna istituzionale 2008) Nokia (libro “telefoninotempoemozione”) Lancia Auto (ritratti alla 66a mostra del cinema di Venezia). Nel 2005 l’incontro con i Sig.ri Fumagalli, appassionati e collezionisti di arte contemporanea, ha permesso a Galimberti di iniziare la realizzazione di importanti volumi sulle città del mondo come New York, Venezia, Berlino. Inoltre nel 2007 viene fondato l’Archivio NordEst che raccoglie, numera e cataloga le sue opere al fine di valorizzarle e di tutelarne l’autenticità.
Nell’ottobre 2009 in occasione della riapertura di Polaroid è invitato in veste di testimonial ufficiale alla fiera della fotografia di Hong Kong per il lancio dei nuovi prodotti. Galimberti è inoltre visiting professor alla Domus Academy e all’Istituto Italiano di fotografia di Milano. Tiene regolarmente workshop di fotografia creativa durante i principali festival fotografici. Attualmente lavora ad un prestigioso volume sulla città di Milano in vista dell’Expo del 2015.
 

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