Saghar Daeiri. Entropy #8

© Saghar Daeiri and Shazar Gallery | Saghar Daeiri, Fun Fail, 2021, acrilics and watercolor on cardboard, 195x240 cm.

 

Dal 11 Dicembre 2021 al 02 Febbraio 2022

Napoli

Luogo: Shazar Gallery

Indirizzo: Via Pasquale Scura 8

Orari: dal martedì al sabato dalle 14.30 alle 19.30 su appuntamento. La prenotazione è possibile su tutti i canali ufficiali della Shazar Gallery

Telefono per informazioni: +39 081 1812 6773

E-Mail info: info@shazargallery.com

Sito ufficiale: http://www.shazargallery.com


Sabato 11 dicembre dalle ore 18.00 la Shazar Gallery ospita Entropy #8, la prima personale italiana dell’iraniana Saghar Daeiri. La mostra, che per l’emergenza Covid ha subito molti rinvii, presenta il nuovo progetto dell’artista di base a Istanbul, con dipinti su tela, acquerelli su carta e micro-installazioni che narrano un sistema umano e sociale prossimo al collasso.
Saghar Daeiri, particolarmente attenta alla rappresentazione critica e grottesca della società in cui vive, affronta il disordine all'interno di un sistema, l’entropia appunto, attraverso un personalissimo linguaggio visivo che deforma l’immagine fisica, ne trasforma le fattezze lanciando segnali di un disfacimento intimo e collettivo.
Gli spazi di via Scura accolgono elementi distruttivi e forze destabilizzanti in un sistema chiuso, un buco nero che intercetta il caos latente nell’ordine sociale.
È la sovversione che da adito a soluzioni fittizie, la salvezza diventa essa stessa disordine, mentre il nuovo ordine veicola abitudini che sembrano destabilizzate.
I personaggi dipinti dall’artista iraniana affollano ambientazioni ambigue, vivono contemporaneamente episodi, situazioni e posture sociali che sfociano in drammi, in un susseguirsi di frenesie vorticose dai colori accesi e brillanti.
Le scene si concretizzano in piccole installazioni che, se da un lato offrono spazio ad un continuum pittorico, dall’altro, cambiando supporto, si aprono a retaggi culturali differenti e a messaggi visivi radicati nell’immaginario comune.
Sono proprio i topos a venire ribaltati, i sorrisi, le posture e i suoni reconditi, le appendici connettive con l’ambiente che si frantumano aprendosi alla crisi, al disfacimento totale.
La tensione termina in un vortice imperturbabile, dove tutto si ferma per finire in un colore unico e assoluto, in un silenzio privo di speranza. 

Saghar Daeiri (nata nel 1985 - Teheran, Iran) Artista visiva e ricercatrice
Vive e lavora a Istanbul.
Laureatasi in pittura a Teheran, ha presentato alla Azad Art Gallery, nel 2006, la sua prima personale, mostra nella quale le sue opere sono andate tutte vendute. Da allora ha tenuto altre 5 personali a Teheran (Azad Art Gallery) e ha partecipato a diverse mostre collettive in tutto il mondo (New York, Londra, Berlino e così via). Nel 2009 è chiamata a partecipare, con 3 dipinti della serie “Shopping Malls of Tehran”, alla mostra intitolata: "Iran Inside-Out" al Chelsea Modern Art Museum a New York. La mostra ha visto la partecipazione di 35 artisti che vivono e lavorano in Iran insieme ad altri 20 della Diaspora. Il risultato è un ritratto variegato di 55 artisti iraniani contemporanei che sfidano le percezioni convenzionali dell'Iran e dell'arte iraniana. Anche la serie “Iran Coffee shop” ha avuto enorme successo ed è stata esposta in Europa, ad esempio alla Brick Lane Art Gallery di Londra. Nel 2012 è emigrata in Turchia a causa di alcune limitazioni sociologiche in Iran e ha frequentato il Master of Arts all'Università di Marmara di Istanbul. Si è laureata nel 2017. La sua prima personale in Turchia nel 2019 presentata alla Merkur Art Gallery di Istanbul si intitolava “Swallow-Kiss-Burn”.
Interpreta la sua ideologia artistica come di seguito:
“I miei dipinti sono la rappresentazione della mia società, del posto in cui vivo e del modo critico in cui lo percepisco; sono cresciuta in Iran, un Paese che nel corso della sua storia ha attraversato periodi molto drammatici che hanno influito sullo sviluppo socio-culturale delle persone. Soprattutto, come donna, critico, in modo grottesco e ironico, la mia società a causa delle sue rigide regole che impongono di dimenticare ciò che sta accadendo intorno. Lo scopo principale delle mie opere d'arte è quello di affrontare e far confrontare le persone con una malattia contagiosa fatta di abitudine e di silenzio! Il moderno stile di vita endemico mediorientale ... taci, vivi, consuma e rimani vivo, ciò si nota nelle donne, nei bambini, nelle scuole e addirittura negli animali!
Quindi le mie opere d'arte rappresentano ironicamente le persone in cerca di salvezza. La ricerca della felicità prodigo che ha mostrato in alcuni come umorismo nero e commedia. "
Ha partecipato a diverse mostre in Turchia, in Iran e in altri paesi.

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