Teresa Cervo e Massimo Pastore. Lo Spazio Sacro
Dal 19 Febbraio 2018 al 15 Marzo 2018
Napoli
Luogo: Galleria PrimoPiano
Indirizzo: via Foria 118
Orari: martedì, mercoledì e giovedì dalle 16,30 alle 18,30 o su appuntamento
Curatori: Antonio Maiorino Marrazzo
Telefono per informazioni: +39 08119560649
E-Mail info: primopianonapoli@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.primopianonapoli.com/
PrimoPiano è lieta di presentare “Lo Spazio Sacro” di Massimo Pastore e Teresa Cervo che inaugura la rassegna “Rencontres” curata da Antonio Maiorino Marrazzo.
Gli incontri presentano sempre delle inconoscibili variabili. Ancor di più questo accade quando l’incontro è rigogliosa lotta tra permanenti individualità che, per onorare un preciso condiviso impegno, devono sconfinare l’una nel campo dell’altra e contaminarsi pur conservandosi. Le identità sono abiti, talvolta non confortevoli, da mettere addosso ed esibire, non da accantonare e tenere al sicuro.
Teresa Cervo e Massimo Pastore hanno vissuto questo vicendevole misurare e visitare l’universo dell’altro, in un creato dove non si è mai certi di distinguere una strada che porta in cima da una china discendente. Il curatore, lasciate che mi citi, in questo caso è un mero vettore; però anche un calesse ha la sua modesta rilevanza e proporre a Teresa Cervo di entrare in quello spazio sacro che era stato già, in parte, perimetrato da Massimo Pastore è stato un cimento che avrebbe potuto facilmente sdrucire i finimenti e far perdere la stabilità al mezzo. Invece siamo giunti a fine corsa con un rencontre fatto di segni che non si esauriscono nella loro evidenza – sono in molti a fermarsi a quelli senza saperli leggere – ma che vivranno percorsi segreti in coloro che ne sapranno accogliere l’immediatezza.
Lo spazio sacro è un’estensione talmente vasta che la sola idea di costruire una balaustra per delimitarlo e farne risuonare l’infinito (stupefacente paradosso che solo l’arte concede) ci appare sovrumana: ma non è questo che noi ci aspettiamo dagli artisti? Nel loro incontro, Teresa Cervo e Massimo Pastore, hanno rivelato di essere cercatori di silenzio, di spazio, di notte che è intorno al mondo, di luce che intorno al cuore. Entrambi hanno sospeso le loro installazioni: una verticalità che, come ogni retta indefinitamente prolungata, va incontro alla sfera celeste nei due punti d’acme, lo zenit e il nadir. Trentadue scale in carta, ferro, spazio vuoto, luce da percorrere, spiando la propria ombra sulle pareti diventando giganti per un attimo, sette immagini fotografiche in forma di kakemono (specifico modo giapponese di organizzare un’immagine a forma di rotolo destinato ad essere affisso verticalmente) che fanno dell’uomo portatore di quella stessa linea che va incontro alla sfera celeste, che collegano mondi solo apparentemente distanti. Tra queste due installazioni una zona che è iconostasi, a preservare lo spazio sacro e luogo dove risuona l’equilibrio relazionale dei due artisti: un’alterità, un essere altro dal profano.
Se nelle opere che compongo l’impianto di Pastore pervade un processo metafisico che è fissato efficacemente in “Sintesi 39” a ricomporre l’ora prima e l’ora ultima – e qui la memoria rispolvera quel delizioso dialogo leopardiano tra il Sole e Copernico –, nella struttura di collegamento, decisamente fisico, che la Cervo realizza si individuano tutti significati che la scala possiede: di rappresentazione, di riduzione, di parametro, ma non di accesso ad un luogo definito (trascendenza dell’utopia). Nei kakemono di Pastore c’è la via immanente che indica quella della trascendenza (probabilmente della vacuità) e nella decisione dell’artista di organizzare le immagini in tale forma, ravvedo la volontà di verificare l’impermanenza visiva dell’opera stessa che, nella possibilità di essere avvolta, diviene effimera.
Lo spazio sacro è un dialogo in corso che Pastore e Cervo hanno avviato trovando un’arte per giovare agli uomini così che ne siano moltiplicate di numero e di gagliardia le sensazioni e le azioni loro.
Antonio Maiorino Marrazzo
Vernissage Anteprima: 8 febbraio 2018 h.18,00 > 21,30
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 19 marzo 2024 al 30 giugno 2024
Milano | Palazzo Reale
Cézanne | Renoir. Capolavori dal Musée de L’Orangerie e dal Musée D’Orsay
-
Dal 15 marzo 2024 al 30 giugno 2024
Lecco | Palazzo delle Paure
INFORMALE. La pittura italiana degli anni Cinquanta
-
Dal 15 marzo 2024 al 08 settembre 2024
Roma | Museo Napoleonico
Giuseppe Primoli e il fascino dell'Oriente
-
Dal 15 marzo 2024 al 09 giugno 2024
Firenze | Museo Novecento
Jannis Kounellis. La stanza vede. Disegni 1973–1990
-
Dal 14 marzo 2024 al 15 luglio 2024
Massa Marittima | Museo di San Pietro all’Orto
Il Sassetta e il suo tempo. Uno sguardo all'arte senese del primo Quattrocento
-
Dal 10 marzo 2024 al 09 giugno 2024
Perugia | Galleria Nazionale dell’Umbria
L’enigma del Maestro di San Francesco. Lo stil novo del Duecento umbro