L'ERMITAGE A PADOVA. UN OMAGGIO A REMBRANDT

Rembrandt Harmenszoon van Rijn, Ritratto di vecchio ebreo, 1654

Olio su tela, 109 x 84 cm. San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage

 

Dal 25 Novembre 2011 al 13 Gennaio 2012

Padova

Luogo: MUSEI CIVICI AGLI EREMITANI

Indirizzo: Piazza Eremitani 8

Orari: 09:00 - 19:00 chiusura: lunedì

Curatori: Davide Banzato, Elisabetta Gastaldi, Mari Pietrogiovanna, Irina Sokolova

Costo del biglietto: Intero: 10.00 € - Ridotto: 8.00 €

Telefono per informazioni: +39 0498204551

Sito ufficiale: http://padovacultura.padovanet.it


Giungono a Padova, dal grande Museo di San Pietroburgo, due capolavori del pittore olandese. Per la prima volta vengono esposte anche stampe del maestro provenienti dalle collezioni civiche e dalla Biblioteca del Seminario Vescovile di Padova. Al via la collaborazione siglata tra Ermitage e Padova, che presterà l’Eterno Padre di Giotto.
Nell’attività artistica di Rembrandt le raffigurazioni di persone anziane, rese sagge dalla vita, hanno sempre occupato un posto particolare per la loro forte connotazione spirituale, per la loro profondità psicologica ed espressiva, ma anche per la maestria con cui egli rappresentava i segni dell’età tanto da riuscire a competere con la natura stessa.
Il Ritratto di vecchia e il Ritratto di vecchio ebreo appartengono alla schiera dei grandi capolavori dell’Ermitage e ricoprono un posto d’onore, insieme alle altre opere tarde, nella sorprendente sala dedicata al maestro olandese nel museo russo. Ora giungono a Padova, concessi eccezionalmente dal prestigioso museo di San Pietroburgo, segnando l’avvio di un’importante collaborazione tra la città veneta e il Museo Statale Ermitage e si potranno ammirare presso i Musei Civici agli Eremitani dal 26 novembre 2011 al 30 gennaio 2012.
Due tele intensissime e toccanti, dal valore assicurativo di oltre 30 milioni di euro, che pervennero al grande Museo sulla Neva per volere di Caterina II nel 1781, insieme a tanti altri capolavori della prestigiosa collezione del conte Silvain-Raphaël Baudouin (1715-1797): militare, noto nei circoli dei curieux parigini come incisore amatoriale e appassionato collezionista, la cui raccolta contava nel 1780 ben 119 opere. Fu questo l’ultimo dei favolosi acquisti della monarchia russa nel XVIII secolo.
L’esposizione dei due dipinti dell’Ermitage ha offerto inoltre l’occasione per mostrare per la prima volta al pubblico anche una quarantina di stampe, fogli originali e copie, attinte dalle ricche collezioni patavine: quelle civiche (Museo d’Arte e Museo Bottacin) e quella del marchese Federico Manfredini conservata presso la Biblioteca del Seminario Vescovile. Si potranno così ammirare alcuni capolavori indiscussi dell’arte incisoria di Rembrandt come il foglio con Cristo che risana gli infermi, meglio noto come Stampa dei cento fiorini o il Ritratto di Jan Six.
La mostra, curata da Davide Banzato, Elisabetta Gastaldi, Mari Pietrogiovanna, Irina Sokolova, è promossa dal Comune di Padova, dai Musei Civici agli Eremitani, dal Museo Statale Ermitage, in collaborazione con la Fondazione Ermitage Italia, con il contributo di Fischer Italia e della Fondazione Antonveneta. E’ organizzata dai Musei Civici con la collaborazione di Villaggio Globale International, mentre il catalogo è edito da Skira.
Dal 26 novembre dunque l’Ermitage sarà a Padova con questo omaggio a Rembrandt, ma dal 6 dicembre prossimo sarà Padova ad essere all’Ermitage con la preziosissima tavola di Giotto, proveniente dalla cappella degli Scrovegni, dove era collocata sull’arco trionfale. Restaurata qualche anno fa, essa raffigura l’Eterno Padre colto nell’atto di conferire all’arcangelo Gabriele la missione dell’Annunciazione. Il dipinto viene prestato come scambio e suggello del protocollo d’intesa siglato con il prestigioso museo russo. Mai prima d’ora un’opera dello straordinario autore degli affreschi della Cappella degli Scrovegni è stata esposta all’Ermitage. E la scelta non è casuale, poiché è soprattutto sul tema degli affreschi, di cui Padova conserva testimonianze assai numerose, che sarà centrata la collaborazione tre le istituzioni patavine e russe: studi, ricerche, confronti, restauri e progettazione condivisa, che vedranno anche il coinvolgimento della città di Novgorad, celebre appunto per le sue pitture murali.

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