Alberto Ghinzani. Open | Air
Dal 04 Luglio 2015 al 31 Ottobre 2015
Castello d'Agogna | Pavia
Luogo: Fondazione Vera Coghi - Castello Isimbardi
Indirizzo: piazza Vittorio Emanuele II, 37
Orari: venerdì 14.30-19.30; sabato e domenica 10-19
Curatori: Chiara Gatti
Enti promotori:
- Ente Nazionale Risi
- Curtiriso
- Comune di Castello d’Agogna
- Comune di Lomello
- Banca Popolare di Vicenza
Telefono per informazioni: +39 0384 296584
E-Mail info: archivio@albertoghinzani.info
Sito ufficiale: http://www.castelloisimbardi.it
“Cercavo forme che avessero un rapporto con la natura, ma in modo autonomo. Non mi ha mai interessato l’imitazione della natura in senso veristico, ottocentesco” (Alberto Ghinzani)
Sintesi ed essenzialità, concretezza e fragilità. Semplicemente con questi pochi sostantivi si può definire l’opera dello scultore di Valle Lomellina Alberto Ghinzani, nato nel 1939 e scomparso il 5 aprile scorso, al quale la Fondazione Vera Coghi di Castello d’Agogna rende omaggio con la prima grande retrospettiva dal titolo “Alberto Ghinzani. Open | Air”, a cura della critica d’arte Chiara Gatti con il prezioso contributo di Claudia Ghinzani.
La mostra, aperta al pubblico dal 4 luglio al 31 ottobre e il cui percorso si snoda sia all’interno dei diecimila metri quadrati del parco sia nelle sale della Corte interna di Castello Isimbardi, fa parte del progetto espositivo “Arte solidale a Castello Isimbardi”, con tutti i proventi interamente destinati al miglioramento della sanità sul territorio: in particolare del Poliambulatorio della stessa Fondazione Vera Coghi e del Reparto di Chirurgia Pediatrica dell’ospedale San Matteo di Pavia.
Alberto Ghinzani ritorna nella sua terra, la Lomellina, con 30 opere, di cui sette monumentali allestite nel parco del castello di origini trecentesche distillate fra orti e cortili, mentre le altre sculture saranno situate negli interni dell'antica dimora appena restaurati.
Nel parco opere delle serie “gabbie”, “pagine” e “scomparti” punteggeranno gli spazi esterni, in un percorso dove gli umori della natura si mescolano agli umori dei materiali, del bronzo, del ferro, delle resine.
Nelle sale interne del castello, invece, sarà ricostruita per tappe la ricerca di Alberto Ghinzani, a partire dai primi anni Sessanta, con gli studi sulla terza dimensione, sulla scultura “aperta” allo spazio, come nel caso degli esemplari storici Porta sul giardino o La forma del vuoto.
Ad arricchire la mostra anche carteggi, fotografie e documenti ad oggi mai esposti, oltre a opere su carta a mostrare gli infiniti paralleli tra disegno e scultura e ripercorrere il cammino di uno dei protagonisti della scultura italiana contemporanea, che coltivò rapporti con maestri quali Medardo Rosso e Giacometti.
Fittissimo anche il programma degli eventi collaterali tra settembre a ottobre: aperitivi d’artista con visita guidata insieme alla curatrice Chiara Gatti, reading di poesie, lezioni concerto con alcuni musicisti dell’orchestra sinfonica Giuseppe Verdi, ed infine laboratori per i più piccoli partendo dalla lirica delle opere in mostra e dai materiali utilizzati dall’artista.
Sintesi ed essenzialità, concretezza e fragilità. Semplicemente con questi pochi sostantivi si può definire l’opera dello scultore di Valle Lomellina Alberto Ghinzani, nato nel 1939 e scomparso il 5 aprile scorso, al quale la Fondazione Vera Coghi di Castello d’Agogna rende omaggio con la prima grande retrospettiva dal titolo “Alberto Ghinzani. Open | Air”, a cura della critica d’arte Chiara Gatti con il prezioso contributo di Claudia Ghinzani.
La mostra, aperta al pubblico dal 4 luglio al 31 ottobre e il cui percorso si snoda sia all’interno dei diecimila metri quadrati del parco sia nelle sale della Corte interna di Castello Isimbardi, fa parte del progetto espositivo “Arte solidale a Castello Isimbardi”, con tutti i proventi interamente destinati al miglioramento della sanità sul territorio: in particolare del Poliambulatorio della stessa Fondazione Vera Coghi e del Reparto di Chirurgia Pediatrica dell’ospedale San Matteo di Pavia.
Alberto Ghinzani ritorna nella sua terra, la Lomellina, con 30 opere, di cui sette monumentali allestite nel parco del castello di origini trecentesche distillate fra orti e cortili, mentre le altre sculture saranno situate negli interni dell'antica dimora appena restaurati.
Nel parco opere delle serie “gabbie”, “pagine” e “scomparti” punteggeranno gli spazi esterni, in un percorso dove gli umori della natura si mescolano agli umori dei materiali, del bronzo, del ferro, delle resine.
Nelle sale interne del castello, invece, sarà ricostruita per tappe la ricerca di Alberto Ghinzani, a partire dai primi anni Sessanta, con gli studi sulla terza dimensione, sulla scultura “aperta” allo spazio, come nel caso degli esemplari storici Porta sul giardino o La forma del vuoto.
Ad arricchire la mostra anche carteggi, fotografie e documenti ad oggi mai esposti, oltre a opere su carta a mostrare gli infiniti paralleli tra disegno e scultura e ripercorrere il cammino di uno dei protagonisti della scultura italiana contemporanea, che coltivò rapporti con maestri quali Medardo Rosso e Giacometti.
Fittissimo anche il programma degli eventi collaterali tra settembre a ottobre: aperitivi d’artista con visita guidata insieme alla curatrice Chiara Gatti, reading di poesie, lezioni concerto con alcuni musicisti dell’orchestra sinfonica Giuseppe Verdi, ed infine laboratori per i più piccoli partendo dalla lirica delle opere in mostra e dai materiali utilizzati dall’artista.
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