Velázquez e Bernini: autoritratti in mostra

Gian Lorenzo Bernini, Portrait d'homme (autoportrait), 1623-25. Montpellier, Musée Fabre
Dal 22 June 2017 al 22 October 2017
Perugia
Luogo: Nobile Collegio del Cambio
Indirizzo: corso Pietro Vannucci 25
Curatori: Francesco Federico Mancini
Telefono per informazioni: +39 075 5728599
E-Mail info: info@collegiodelcambio.it
Sito ufficiale: http://www.collegiodelcambio.it
Velàzquez e Bernini ospiti di Perugino, in quel magico scrigno d’arte che è il Nobile Collegio del Cambio, nel cuore di Perugia.
L’intrigante confronto è provocato, dal 22 giugno al 22 ottobre, da Francesco Federico Mancini, che nella medesima sede promosse, con grandissimo seguito, il confronto tra l’artista di casa e il divino Raffaello e di entrambi con il Sassoferrato (artista del quale, proprio in questi mesi, è in corso una monografica di grande qualità al perugino Monastero di San Pietro).
Il modello è consolidato: un numero selezionatissimo di magnifiche opere per indagare, con assoluto rigore scientifico, un tema non ancora risolto appieno dalla storia dell’arte.
In questo caso ad essere indagato è il reciproco influsso, nell’ambito della ritrattistica, anzi dell’autoritratto, tra Gian Lorenzo Bernini, qui proposto nella sua veste di pittore, e lo spagnolo Diego Velázquez.
Francesco Federico Mancini indica, a ideale punto di partenza per questa sua mostra, un’ immagine fotografica: quella dello studio romano dell’insigne storico dell’arte barocca e docente all’ateneo perugino Valentino Martinelli. In questa immagine si vedono due delle tre versioni possedute da Martinelli del celeberrimo Autoritratto di Velázquez conservato nella Pinacoteca Capitolina di Roma (1629-1630). Se la prima versione, che può essere riferita al carrarese Carlo Pellegrini, allievo di Gian Lorenzo Bernini, e la seconda, attribuibile a un pittore romano della metà del Seicento, dimostrano l’attenzione riservata nel secolo XVII (e in ambiente romano) a quel superbo prototipo “straniero”, la terza, che viene realizzata nel 1876 dal veneziano Luigi Quarena, dimostra che la fortuna del modello capitolino travalicò abbondantemente il Seicento e il contesto più strettamente romano. Accanto al “trittico Martinelli” (oggi conservato nella Galleria Nazionale dell’Umbria) e al prototipo capitolino (perno dell’intero discorso), verranno proposti in mostra l’ Autoritratto a mezza figura di Bernini della Galleria degli Uffizi e l’ Autoritratto di Velázquez sempre degli Uffizi. Ma saranno presenti anche l’ Autoritratto di Bernini del Museo del Prado (che Tomaso Montanari ritiene di un anonimo seguace del Bernini – secondo Martinelli si tratta invece di un “non finito” di Gian Lorenzo) e l’Autoritratto di Bernini del Musée Fabre di Montpellier (anche questo ritenuto da Montanari di un anonimo seguace del Bernini – secondo Martinelli “forse del Bernini”) .
Principale proposito della mostra, avvincente anche per l’ eccezionale qualità dei pezzi presentati, è rilanciare il dibattito sulle relazioni e sulle reciproche influenze intercorse tra Bernini e Velázquez i quali sicuramente si incontrarono (e si frequentarono) fin dal primo soggiorno in Italia del maestro spagnolo, nel 1629-1630 (il secondo viaggio di Velázquez in Italia risale al 1650).
“A mio parere – scrive Francesco Federico Mancini – l’incontro romano e il conseguente, straordinario incrocio di esperienze di due fra i maggiori protagonisti del Seicento europeo produsse benefici di reciproca utilità. Velázquez, grazie a Bernini, comprese quale forza espressiva si celasse nel taglio a mezzo busto del ritratto, da lui già sperimentato sul versante della scultura, e quanta vitalità potesse scaturire dalla tizianesca contrapposizione tra la maniera abbozzata degli abiti e la maniera finita dei volti. Bernini apprese dal collega spagnolo il modo di scavare nell’intimo nei personaggi, di entrare nella loro complessità psicologica. In definitiva condivido la conclusione cui giunge Montanari, che a lungo si è occupato di questi temi, quando osserva: ‘E’ indubbio che i ritratti di Velázquez assumono dopo Roma una vitalità, una capacità di fissare un momento preciso, una gamma cromatica e una sprezzatura che prima non conoscevano. Ma è altrettanto vero che quelli di Bernini acquistano in profondità psicologica, in rarefazione della materia e in sobrietà. La cosa certa è che lo scambio è avvenuto, ed è probabile che il saldo vada fissato in parità’ ”.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 12 July 2025 al 24 November 2025 Venezia | Museo del Vetro
Storie di fabbriche. Storie di famiglie. FRATELLI TOSO
-
Dal 11 July 2025 al 21 September 2025 Roma | Loggia dei Vini - Villa Borghese
LAVINIA third flavor: mango and black sesame - Jimmie Durham and Monika Sosnowska
-
Dal 10 July 2025 al 10 August 2025 Roma | Palazzo Esposizioni Roma
Sergio Strizzi: lo sguardo oltre il set
-
Dal 10 July 2025 al 3 November 2025 Casale Marittimo | Bolgheri, Castagneto Carducci, Casale Marittimo
Arte diffusa sulla costa toscana. Le sculture di Giuseppe Bergomi, tra Bolgheri, Castagneto Carducci e Casale Marittimo
-
Dal 4 July 2025 al 21 September 2025 Roma | Palazzo Bonaparte
Carole A. Feuerman. La voce del corpo
-
Dal 28 June 2025 al 21 September 2025 Roma | Palazzo Bonaparte
Elliott Erwitt. Icons