Vincenzo Vavuso. Rabbia e silenzio

Vincenzo Vavuso. Rabbia e silenzio

 

Dal 05 Dicembre 2014 al 28 Dicembre 2014

Gualdo Tadino | Perugia

Luogo: Museo Civico Rocca Flea

Indirizzo: via della Rocca

Orari: da mercoledì a domenica 10-13 / 15-18

Curatori: Adelina Allegretti

Enti promotori:

  • Comune di Gualdo Tadino
  • Provincia di Perugia
  • Regione Umbria

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 075 9142445

E-Mail info: museo@roccaflea.com

Sito ufficiale: http://www.roccaflea.com


Nel mese di dicembre il Museo Civico Rocca Flea ospiterà la personale di Vincenzo Vavuso dal titolo “Rabbia e Silenzio”, a cura della storica dell’arte Adelinda Allegretti, con il patrocinio del Comune di Gualdo Tadino, della Provincia di Perugia e della Regione Umbria. L’inaugurazione avrà luogo presso la sala Salviati della fortezza federiciana venerdì 5 dicembre alle ore 17.00. 
Vincenzo Vavuso, artista, pittore, scultore italiano, nasce a Caserta e si trasferisce a Salerno dopo aver terminato gli studi. Fin dall’età adolescenziale mostra il suo interesse per le arti figurative che deriva dallo studio e dalla dimestichezza con le opere collezionate in famiglia, alla cui acquisizione apprese ben presto a partecipare con la passione che in lui cresceva e si rilevava nei suoi primi disegni ed impasti cromatici. 
L’artista presenta in questa mostra dipinti, cromosculture e pittosculture, opere caratterizzate da bruciature, squarci, lacerazioni e rotture, la conseguenza di una Cultura, di un’Arte e di una Dignità calpestate, schiacciate, stritolate, umiliate. Nelle sue tele predomina il nero, sinonimo di una mondo che è senza pace e ormai privo di valori. Il suo non è soltanto un lamento, ma un grido di dolore unito alla speranza. Dalla profondità del nero emergono pennellate bianche e così la rabbia si concentra nelle forme dell’Arte come aspirazione all’Armonia. La mostra conclude la programmazione annuale della rassegna d’arte “Kontemporanea. Profili d’artista”, promossa dal Polo Museale Città di Gualdo Tadino.

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