Orizzonti d’acqua tra Pittura e Arti Decorative. Galileo Chini e altri protagonisti del primo Novecento

© Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Genova | Galileo Chini, La fabbrica, 1901, olio su tela, 66X172 cm. Wolsonina

 

Dal 08 Dicembre 2018 al 28 Aprile 2019

Pontedera | Pisa

Luogo: PALP Palazzo Pretorio di Pontedera

Indirizzo: piazza Curtatone e Montanara

Orari: da martedì a venerdì 10-19, sabato, domenica e festivi 10-20, lunedì chiuso

Curatori: Filippo Bacci di Capaci, Maurizia Bonatti Bacchini

Enti promotori:

  • Fondazione per la Cultura Pontedera
  • Comune di Pontedera
  • Fondazione Pisa
  • Con il patrocinio della Regione Toscana

Costo del biglietto: intero € 8, ridotto € 6

Telefono per informazioni: +39 0587 468487

E-Mail info: info@pontederaperlacultura.it

Sito ufficiale: http://www.palp-pontedera.it



Dall’8 dicembre 2018, il PALP Palazzo Pretorio di Pontedera, ospita la mostra Orizzonti d’acqua tra Pittura e Arti Decorative. Galileo Chini e altri protagonisti del primo Novecento, curata da Filippo Bacci di Capaci Maurizia Bonatti Bacchini e promossa dalla Fondazione per la Cultura Pontedera, dal Comune di Pontedera, dalla Fondazione Pisa, con ilpatrocinio della Regione Toscana. La mostra, che proseguirà sino al 28 aprile 2019, ha come protagonista Galileo Chini, una delle figure di maggior rilievo del Modernismo internazionale, e alcuni artisti che hanno condiviso con lui le esperienze del periodo, dal Simbolismo al Liberty, dalla Secessione viennese alle suggestioni dell’Orientalismo. Il tema dell’esposizione sarà l’acqua, soggetto ricorrente in quei movimenti artistici che, tra Otto e Novecento, si sono identificati con il Simbolismo e il Divisionismo. 
 
Fil rouge che accompagna il visitatore lungo tutto il percorso espositivo, l’acqua costituisce una nota costante in tutta la produzione di Chini e racconta la sintonia dell’artista con gli sfondi ora fluviali, ora marini, dall’Arno al fiume di Bangkok, da Venezia ai centri balneari e termali di Viareggio, Montecatini e Salsomaggiore. Non ne è esente neppure la produzione ceramica, l’ambito, tra i molteplici in cui Chini si espresse, che gli diede l’opportunità di entrare nel circuito internazionale e di imporsi fin dal 1898 tra i primi interpreti del Liberty in Italia: i soggetti della fauna marina sono protagonisti nella decorazione di vasi, piatti, formelle dove l’artista gareggia con la natura nella varietà delle composizioni e nella resa cromatica attraverso stupefacenti smalti a lustro.
 
Ad aprire la mostra, nella prima sala, il quadro “La quiete”, esposto nel 1901 alla quarta edizione della Biennale Internazionale di Venezia, manifestazione che in maggior misura ha contribuito ai successi dell’artista e alla sua dimensione cosmopolita. Fu infatti nella città lagunare che nel 1907 il re del Siam ebbe modo di apprezzare l’allestimento della Sala del Sogno, decidendo di affidare a questo artista poliedrico, distintosi oltre che come ceramista anche come illustratore, scenografo, pittore e decoratore, la decorazione del nuovo Palazzo del Trono a Bangkok. L’esperienza thailandese influì in modo determinante sul suo bagaglio artistico, coinvolgendo la pittura di cavalletto, la decorazione e la produzione ceramica: proprio l’incontro diretto con l’Oriente, che fruttò a Chini anche l’attribuzione da parte di Puccini dell’allestimento scenico della Turandot, rese il suo un orientalismo non di maniera.
 
La mostra è divisa in quattro sezioni: Simbolismo e DivisionismoL’acqua come soggetto della produzione decorativa, l’Orientalismo e la fase Secessionistica e klimtiana, ognuna delle quali presenterà dipinti, bozzetti e manufatti ceramici per accostare il visitatore alla complessità del fare artistico di Galileo Chini. E al suo fianco, in un costante confronto, le opere degli altri grandi protagonisti del Novecento italiano, a lui legati da amicizia, lavoro o sintonia culturale: Plinio Nomellini, amico fraterno, con cui condivise l’impresa della Sala del Sogno, Giorgio Kienerk, che fu precoce divulgatore del Liberty in ambito toscano, Leonardo Bistolfi, tra i promotori dell’Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna organizzata a Torino nel 1902, Duilio Cambellotti, il maggior rappresentante del Decò a Roma e, ancora, l’emiliano Aroldo Bonzagni e i toscani Moses Levy, Lorenzo Viani e Salvino Tofanari. In mostra anche un arazzo di Vittorio Zecchin, l’artista veneziano.maggiormente ha tradotto in Italia lo spirito klimtiano e, come Chini, ha filtrato il linguaggio decorativo della Secessione viennese. Ci sarà infine anche uno straordinario ritrovamento: il gesso di Auguste Rodin La Danaide, oggetto di scambio tra lo scultore e Galileo Chini in occasione di un loro incontro, avvenuto probabilmente a Venezia nel 1901. 

Orario:da martedì a venerdì 10-19, sabato, domenica e festivi 10-20, lunedì chiuso 

In occasione della mostra Orizzonti d’acqua tra Pittura e Arti Decorative. Galileo Chini e altri protagonisti del primo Novecento, curata da Filippo Bacci di Capaci e Maurizia Bonatti Bacchini e in corso sino al 28 aprile al PALP Palazzo Pretorio Pontedera, venerdì 8 marzo partirà un ciclo di tre conferenze sui temi affrontati dall’esposizioneGli incontri, che si terranno sempre di venerdì alle 18.30 ad ingresso gratuito, offriranno la possibilità di approfondire alcune delle tematiche che la mostra affronta, contribuendo ad accompagnarne la lettura: centrale sarà l’attenzione dedicata al Liberty e al mondo della ceramica, ambito, quest’ultimo, che diede a Galileo Chini, protagonista dell’esposizione insieme ad alcuni artisti che hanno condiviso con lui le esperienze del periodo, dal Simbolismo al Liberty, dalla Secessione viennese alle suggestioni dell’Orientalismo, l’opportunità di entrare nel circuito internazionale e di imporsi fin dal 1898 tra i primi interpreti del Liberty in Italia.
 
Si parte venerdì 8 marzo con Stefania Cretella, cultore della materia presso le Università degli Studi di Torino e Verona, che terrà la conferenza Galileo Chini e la ceramica déco attraverso le esposizioni internazionali. Cretella ripercorrerà la storia della produzione ceramica usando a titolo esemplificativo una selezione delle opere più significative presentate dalla manifattura di Galileo Chini e dagli altri protagonisti del panorama italiano in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi del 1925 e delle Biennali monzesi, svoltesi nel corso degli anni ’20. Tramite queste vetrine internazionali si potrà così osservare la nascita del gusto déco e delle sue molteplici declinazioni, fino allo Stile Novecento, identificazione della sua successiva evoluzione.
 
Venerdì 15 marzo l’incontro dal titolo Arte e decorazione: la sfida di Galileo Chini tra Liberty e Déco, tenuto da Valerio Terraroli, professore di museologia e critica artistica e del restauro presso l’Università degli studi di Verona, proporrà un focus sul rapporto di Chini con il Liberty e l’arte decorativa, ambito verso cui aveva sempre mostrato grande sensibilità, al punto da decidere di creare insieme ad alcuni amici una manifattura di ceramiche, concretizzando così l’idea, nata per caso al Caffè Nacci in piazza Beccaria a Firenze, di rilevare un’antica fabbrica fiorentina. Arte della Ceramica fu il nome dato alla manifattura creata dal gruppo, che ebbe come simbolo una melagrana, come a racchiudere molti artisti in un frutto colorato e fecondo.
 
In chiusura, venerdì 5 aprileCeramica. Appunti fra storia, produzione e restauroLaura Speranza, direttore del settore di restauro dei materiali ceramici all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, e Vieri Chini, curatore della Manifattura Fornaci Borgo San Lorenzo, si muoveranno sempre nel territorio dell’arte decorativa, affrontando anche il tema del restauro, ambito a cui il poliedrico Chini si avvicinò grazie all’apprendistato presso lo zio restauratore, potendo impadronirsi delle diverse tecniche per il restauro di antichi dipinti e divenire un abile e fantasioso decoratore.
 
Tutti gli incontri si terranno alle 18.30
 
8 marzo 2019
PALP
Galileo Chini e la ceramica déco attraverso le esposizioni internazionali
Stefania Cretella
cultore della materia presso le Università degli Studi di Torino e Verona

15 marzo 2019
PALP
“Arte e decorazione: la sfida di Galileo Chini tra Liberty e Déco”
Valerio Terraroli
professore di museologia e critica artistica e del restauro presso l’Università degli studi di Verona
 
5 aprile 2019
PALP
“Ceramica. Appunti fra storia, produzione e restauro
Laura Speranza
direttore del settore di restauro dei materiali ceramici all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze
Vieri Chini
curatore della Manifattura Fornaci Borgo San Lorenzo


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