Changes/Cambiamenti. La città perduta. L'architetto tra tradizione e innovazione

Yung Ho Chang

 

Dal 17 Febbraio 2015 al 17 Febbraio 2015

Prato

Luogo: Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci

Indirizzo: vale della Repubblica 277

Orari: h 18

Enti promotori:

  • Comune di Prato
  • Regione Toscana

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 0574 5317

E-Mail info: info@centropecci.it

Sito ufficiale: http://www.centroartepecci.prato.it


Sono passati quasi quarant’anni da quando l’architetto olandese Rem Koolhas, nel suo volume Delirious New York, analizzava la “cultura della congestione” di Manhattan, il cuore di New York, diventata, grazie al repentino e incontrollato incremento della popolazione, dell’informazione e delle tecnologie, il laboratorio privilegiato per lo stile di vita metropolitano. Che cosa succede oggi quando alle nuove generazioni di architetti viene data la possibilità di realizzare i propri progetti, che riguardano ad esempio la riqualificazione di vaste aree, in tempi rapidissimi e con una manodopera a basso costo? Il vertiginoso sviluppo ha trasformato la Cina in uno di quei paesi dove viene data tale possibilità. Perché in alcuni casi si è trattato di costruire con rapidità intere città. Una simile opportunità può portare con sé rischi e responsabilità e pone questioni importanti. È possibile costruire senza dimenticare le proprie radici, tradizioni? Quanto è necessario cancellare le vestigia del passato per costruire le architetture del presente? Quali le previsioni per il futuro?

L’architetto e professore Yung Ho Chang, fondatore nel 1993 dell’Atelier Feichang Jianzhu (FCJZ), è tra i protagonisti consapevoli di questo rinnovamento. Un intellettuale che ha vissuto, e vive, tra due grandi potenze del nostro tempo: Stati Uniti e Cina, Occidente ed Estremo Oriente. Il suo atelier, il cui nome è traducibile in italiano con “architettura inusuale”, è stato il primo studio professionale di architettura non governativa in Cina. Le architetture di Chang, in questi vent’anni, esprimono la sua capacità di “rivedere” e “rielaborare” i modelli occidentali, come nel caso della Vertical Glass House di Shanghai, progettata nel 1991 e realizzata nel 2013. In questo edificio Chang ha ribaltato in verticale un’icona dell’architettura modernista come la Glass House di Philip Johnson, integrando tecnologie digitali di progettazione con tecniche costruttive artigianali. Per Chang la globalizzazione è “un fenomeno molto interessante. Dal punto di vista professionale, quello che m’interessa è quale tipo di scambio culturale venga promosso dalla globalizzazione”.

Nell’incontro dal titolo La città perduta. L’architetto tra tradizione e innovazione, Chang dialogherà con l’architetto Marco Brizzi su come il proprio mestiere si sia modificato negli ultimi anni e sul delicato equilibrio tra tradizione e innovazione nell’architettura contemporanea.

Il ciclo Changes/Cambiamenti, che ha visto, a partire dallo scorso ottobre, la presenza di figure come Gian Marco Montesano, Suzanne Lacy, Jota Castro, Claudio Giunta, Edwin Bendyk e Francesco Bonami affronta le piccole grandi "rivoluzioni" sociali, politiche ed economiche che il mondo sta vivendo. Con la convinzione che l’arte sia anche un mezzo per comprendere il mondo, il Centro Pecci invita una serie di personalità internazionali particolarmente attente alle questioni della contemporaneità, per tentare una mappatura dei cambiamenti globali. Fabio Cavallucci, direttore del Centro Pecci, afferma: “la rassegna è nata per cercare di comprendere dove stia andando il mondo, quanto sia importante captare i cambiamenti sociopolitici che stiamo attraversando, e quanto le attività culturali siano interrelate con quelle politiche”.

I prossimi appuntamenti della rassegna Changes/Cambiamenti prevedono incontri con l'economista Irene Tinagli e col sociologo e filosofo Zygmut Bauman.

Yung Ho Chang è un architetto cinese naturalizzato statunitense. Fondatore dell’Atelier Feichang Jianzhu (FCJZ) è professore presso il Dipartimento d’Architettura del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston e presso la Tongji University di Shanghai. Tra i numerosi premi ricevuti ricordiamo il primo posto alla Shinkenchiku Design Competition del 1987, il Premio UNESCO per la promozione della arti nel 2000 e l’Academy Award in Architettura dell’American Academy of Arts and Letters nel 2006. Nel 2005 Postmedia ha pubblicato in italiano la monografia Yung Ho Chang: Luce chiara, camera oscura. Yung Ho Chang ha participato a numerose esposizioni internazionali d’arte e architettura, comprese cinque edizioni della Biennale di Venezia a partire dal 2000 e nel 2012 l’Ullens Center for Contemporary Art di Pechino ha ospitato una sua mostra personale. Nel 2013 ha co-curato la prima West Bund Biennale d’Architettura e Arte Contemporanea di Shanghai, il Padiglione cinese alla Biennale di Venezia del 2008 e la prima Biennale di Shenzen di Urbanismo e Architettura nel 2005. Dal 2011 è membro della giuria che ogni anno assegna il prestigioso Pritzker Architecture Prize.

Marco Brizzi è critico e curatore di iniziative legate ai temi dell’architettura. Insegna alla California State University (Firenze), alla Kent State University (Firenze) e all’Università degli Studi della Repubblica di San Marino/IUAV. Ha diretto “arch’it”, dal 1995 una delle prime riviste di architettura in rete. Dal 1997 al 2009 ha avviato e diretto il festival “Beyond Media”, manifestazione dedicata alla relazione tra video e architettura contemporanea e quest’anno, con l’obiettivo di condividere un patrimonio di contenuti e di idee raccolti in una vasta collezione di video di architettura, ha dato vita a “the Architecture Player”. È membro del comitato di selezione per il Mies van der Rohe Award.

L’evento viene trasmesso in diretta streaming.

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