Adriana Pignataro. Azzurro
Dal 25 Ottobre 2021 al 05 Novembre 2021
Roma
Luogo: Galleria Vittoria
Indirizzo: Via Margutta 103
Orari: dal lunedì al venerdì 15-19, fuori orario su app
Curatori: Tiziano M. Todi
Telefono per informazioni: +39 06 36001878
Galleria Vittoria il 25 ottobre alle ore 18 presenta la mostra “Azzurro” di Adriana Pignataro a cura di Tiziano M. Todi, l'esposizione sarà visibile fino al 05 novembre in via Margutta 103.
L’artista con questa esposizione celebra il suo fortissimo legame con il colore, esprimendosi con tutta la sua intensità, carisma ed energia, come sempre abile nel rinnovarsi senza dimenticare le proprie origini.
Ad alimentare questo dialogo sulle tele di Adriana Pignataro è la carta, la sua musa, che le permette di raccontare la perfetta sinergia delle armonie di colore. Tagliata, strappata e talvolta nascosta eccola, nelle sue infinite variazioni a fare da chiave per entrare nel mondo dell'artista: questa volta tono su tono nelle sfumature dell’azzurro e del blu, dando vita ad un’abile fusione, dove si intrecciano i contrasti cromatici unici e senza tempo, facendoci dimenticare la definizione di colori freddi.
Di lei scrive il curatore della mostra Tiziano M. Todi:
“[…] Ogni opera, grande o piccola che sia, vede un lavoro certosino dell’artista che inizia con una una ricerca colta e raffinata del materiale e delle sue sfumature, lavorate sapientemente con audacia ma anche equilibrio ed armonia, trasferendo sulla tela l’immateriale, come il tempo e lo spazio, attraverso il linguaggio da lei creato e diventato il suo personalissimo codice di comunicazione. Questo insieme di opere sembra essere la mappa per un viaggio attraverso nuovi orizzonti nel mondo di Adriana, e anche in noi stessi, come una metafora di un invito ad esplorare oltre la forma, la materia e il pensiero dell’artista, attribuendo a forme e colori il nostro personale significato.
Devozione ed esperienza sono i preziosi strumenti con cui Adriana affronta l’arte come una sfida quotidiana, rendendola estranea a qualsiasi classificazione di stile e di genere. Sapientemente compone mosaici che rappresentano i frammenti della nostra memoria, attraverso un’arte gentile e più matura che negli anni ha definito il suo personalissimo linguaggio visivo. […]"
L’artista con questa esposizione celebra il suo fortissimo legame con il colore, esprimendosi con tutta la sua intensità, carisma ed energia, come sempre abile nel rinnovarsi senza dimenticare le proprie origini.
Ad alimentare questo dialogo sulle tele di Adriana Pignataro è la carta, la sua musa, che le permette di raccontare la perfetta sinergia delle armonie di colore. Tagliata, strappata e talvolta nascosta eccola, nelle sue infinite variazioni a fare da chiave per entrare nel mondo dell'artista: questa volta tono su tono nelle sfumature dell’azzurro e del blu, dando vita ad un’abile fusione, dove si intrecciano i contrasti cromatici unici e senza tempo, facendoci dimenticare la definizione di colori freddi.
Di lei scrive il curatore della mostra Tiziano M. Todi:
“[…] Ogni opera, grande o piccola che sia, vede un lavoro certosino dell’artista che inizia con una una ricerca colta e raffinata del materiale e delle sue sfumature, lavorate sapientemente con audacia ma anche equilibrio ed armonia, trasferendo sulla tela l’immateriale, come il tempo e lo spazio, attraverso il linguaggio da lei creato e diventato il suo personalissimo codice di comunicazione. Questo insieme di opere sembra essere la mappa per un viaggio attraverso nuovi orizzonti nel mondo di Adriana, e anche in noi stessi, come una metafora di un invito ad esplorare oltre la forma, la materia e il pensiero dell’artista, attribuendo a forme e colori il nostro personale significato.
Devozione ed esperienza sono i preziosi strumenti con cui Adriana affronta l’arte come una sfida quotidiana, rendendola estranea a qualsiasi classificazione di stile e di genere. Sapientemente compone mosaici che rappresentano i frammenti della nostra memoria, attraverso un’arte gentile e più matura che negli anni ha definito il suo personalissimo linguaggio visivo. […]"
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