Cecilia Luci. Made in water
Dal 13 Giugno 2014 al 07 Settembre 2014
Roma
Luogo: MACRO - Museo di Arte Contemporanea Roma
Indirizzo: via Nizza 138
Orari: da martedì a domenica 11-19; sabato 11-22
Curatori: Marco Tonelli, Fabiola Naldi
Costo del biglietto: intero non residenti 12,50 €, residenti 11,50 €; ridotto non residenti 10,50 €, residenti 9,50 €
Telefono per informazioni: +39 06 671070400
E-Mail info: macro@comune.roma.it
Sito ufficiale: http://www.museomacro.org
“Made in Water” è la seconda mostra personale di Cecilia Luci in uno spazio pubblico (dopo quella presso Palazzo Collicola Arti Visive Spoleto, curata da Gianluca Marziani nel 2012).
Artista intenta ad unire un personale immaginario visivo con un uso sapiente della macchina fotografica, Cecilia Luci, dopo aver abbandonato la tematica della figura umana, ha intrapreso una ricerca mirata alla ricostruzione di paesaggi interiori attraverso la combinazione di oggetti di uso quotidiano disposti in liquidi trasparenti come l'acqua.
Le geometrie astratte, o le inaspettate metamorfosi che avvengono durante queste combinazioni, danno vita a stranianti fotografie che fanno della trasparenza stessa una
sorta di filtro psicologico e formale che ripara memorie e ricordi, spersonalizzandoli con un forte accento estetizzante.
Gli studi intrapresi da Cecilia Luci tra 2001 e 2005, prima con Alejandro Jodorowski e poi con Bert Hellinger e infine con Laura Quinti e Stefano SIlvestri, collegano la sua iconografia al tema delle costellazioni familiari e della psicomagia come forme alternative di visione del reale, pronte poi a riattraversarlo con soluzioni differenti e metamorfiche.
Le 25 opere presentate in questa mostra provengono dall'ultima ricerca dell'artista sul filo fragile della memoria, sul destino disegnato per chi è in grado di leggerlo, sulla rottura come possibilità di ricostruzione, sul tempo come filtro di memorie e ricordi.
La mostra a cura dei critici Marco Tonelli e Fabiola Naldi.
Catalogo bilingue a cura di De Luca Editori d'Arte, con testi introduttivi dei curatori.
Artista intenta ad unire un personale immaginario visivo con un uso sapiente della macchina fotografica, Cecilia Luci, dopo aver abbandonato la tematica della figura umana, ha intrapreso una ricerca mirata alla ricostruzione di paesaggi interiori attraverso la combinazione di oggetti di uso quotidiano disposti in liquidi trasparenti come l'acqua.
Le geometrie astratte, o le inaspettate metamorfosi che avvengono durante queste combinazioni, danno vita a stranianti fotografie che fanno della trasparenza stessa una
sorta di filtro psicologico e formale che ripara memorie e ricordi, spersonalizzandoli con un forte accento estetizzante.
Gli studi intrapresi da Cecilia Luci tra 2001 e 2005, prima con Alejandro Jodorowski e poi con Bert Hellinger e infine con Laura Quinti e Stefano SIlvestri, collegano la sua iconografia al tema delle costellazioni familiari e della psicomagia come forme alternative di visione del reale, pronte poi a riattraversarlo con soluzioni differenti e metamorfiche.
Le 25 opere presentate in questa mostra provengono dall'ultima ricerca dell'artista sul filo fragile della memoria, sul destino disegnato per chi è in grado di leggerlo, sulla rottura come possibilità di ricostruzione, sul tempo come filtro di memorie e ricordi.
La mostra a cura dei critici Marco Tonelli e Fabiola Naldi.
Catalogo bilingue a cura di De Luca Editori d'Arte, con testi introduttivi dei curatori.
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