Gli abissi di Tiepolo di Tomaso Montanari

Gli abissi di Tiepolo di Tomaso Montanari

 

Dal 27 Novembre 2020 al 18 Dicembre 2020

Roma

Luogo: Rai 5

Indirizzo: digitale terrestre

Orari: ore 21.15

Sito ufficiale: http://vimeo.com/482576816



Su Rai 5 (Canale 23), a partire dal 27 novembre, alle 21.15, per quattro venerdì, la serie di documentari Gli abissi di Tiepolo. In compagnia di Tomaso Montanari, quattro episodi dedicati alla produzione artistica del pittore veneziano Giovan Battista Tiepolo (1696-1770), l’ultimo grande artista italiano dell’età moderna, in occasione dei 250 anni dalla morte. Regia di Luca Criscenti. Produzione: Land Comunicazioni.

EPISODIO 1. I DIRITTI DELLA FANTASIA
Ville, Palazzi, Gallerie. Tiepolo non è un artista da museo. Per capirlo bisogna andare nei luoghi, guardare i suoi affreschi da vicino. Questo viaggio comincia da Venezia, la sua città, e dall’entroterra veneto. Un Tiepolo ancora giovanissimo dipinge, sulle pareti di Villa Baglioni, a Massanzago, la sua prima grande opera di tema mitologico, La caduta di Fetonte. Qualche anno dopo affresca il soffitto di Palazzo Sandi, sul Canal Grande. È invece già una celebrità, in procinto di partire per Madrid, al servizio del re di Spagna, quando realizza il grande soffitto di Villa Pisani, sul Brenta. Tra la prima e l’ultima opera passano più di quarant’anni. Ma il filo conduttore è sempre lo stesso: non una pittura di realtà, ma nel trionfo elegantissimo dei colori, l’affermazione dei “diritti della fantasia”.
 
EPISODIO 2. LA STORIA È RESURREZIONE
C’è una linea di continuità che attraversa la storia dell’arte: se Caravaggio era stato celebrato come il nuovo Giorgione, Tiepolo si presenta come il nuovo Veronese. Nel Palazzo Arcivescovile di Udine, dove il pittore dipinge intorno al 1727 le vicende dei patriarchi dell’antico testamento, come nel salone delle feste del seicentesco Palazzo Labia, dove racconta in due scene Le storie di Antonio e Cleopatra, il punto di riferimento è sempre lui, il grande artista del Cinquecento veneziano: Paolo Veronese. Ed è ancora sulla scia di Veronese, nello spettacolare scenario di Villa Valmarana ai Nani, alle porte di Vicenza, che Tiepolo raccoglie le indicazioni del committente per raccontare quattro best sellers della storia: Iliade, Eneide, Orlando Furioso e Gerusalemme liberata.
 
PUNTATA 3 - IL DOMINIO DELLA LUCE
Una luce chiarissima, fredda, diffusa, accompagnata da colori accesi, caratterizza molte opere di Tiepolo. A Venezia, nel soffitto della Chiesa dei Gesuati, con un Trionfo di San Domenico, prima grande committenza sacra per un artista che lavora soprattutto su temi mitologici, come a Milano, in Palazzo Clerici, dove Tiepolo affresca un tema a lui caro, La corsa del carro del Sole. O a Würzburg, in Franconia, dove affronta l’immensa volta dello Scalone monumentale, seicento metri quadrati di pittura, realizzando la sua opera forse più nota, per celebrare la gloria effimera di un piccolo principe tedesco. Dipinti e figure che vivono in una relazione strettissima il loro rapporto con la luce
 
SINOSSI PUNTATA 4 - TIEPOLO NERO
Dietro il celebrato artista di signori ricchi e potenti, laici ed ecclesiastici, c’è un Tiepolo privato, la cui grandezza va cercata nell’intimità di un’arte tormentata, ch’egli realizza per sé. Proprio mentre affresca la Gloria di Spagna per Carlo III di Borbone, nel soffitto di Palazzo Reale a Madrid, sua ultima grande opera, in una serie di incisioni - i Capricci e gli Scherzi di fantasia - Tiepolo tratteggia scenari da incubo, l’esatto contrario delle leggerezze ariose dei suoi affreschi. Un Tiepolo nero, quasi un alter ego dell’artista, che si confronta con una realtà che sta per sparire. Spetterà al figlio Giandomenico smascherare le illusioni di un mondo che si credeva eterno ma che di lì a vent’anni sarà travolto dalla Rivoluzione francese, come nel Mondo nuovo, il grande affresco oggi conservato a Ca’ Rezzonico, nel Museo del Settecento veneziano, in cui il giovane Tiepolo raccoglie l’eredità del padre per proiettarla nella piena modernità.
 

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI