Mattatoio dei sogni o la colpa è di Bende, il primo uomo, per aver boicottato la creazione?

Christian Pollheimer, Fiston Mwanza Mujila, Patrick Dunst

 

Dal 30 Gennaio 2020 al 30 Gennaio 2020

Roma

Luogo: Accademia di Francia a Roma - Villa Medici

Indirizzo: viale Trinità dei Monti 1

Orari: ore 19

Telefono per informazioni: +39 06 67611

Sito ufficiale: http://www.villamedici.it



Giovedì 30 gennaio alle ore 19 l’Accademia di Francia a Roma presenta Mattatoio dei sogni o la colpa è di Bende, il primo uomo, per aver boicottato la creazione?, incontro con Sammy Baloji, artista e fotografo attualmente in residenza a Villa Medici. Baloji ha invitato lo scrittore congolese Fiston Mwanza Mujila, il sassofonista Patrick Dunst e il percussionista Christian Pollheimer, per creare un’incredibile performance musicale, visiva e teatrale. Lo spettacolo esplora memoria e storia della Repubblica Democratica del Congo. Il testo ispirato al Kasala, genere epico del popolo Iuba, così come al jazz contemporaneo propone in una lingua solforosa ridondanze blasfematorie, immagini ossessive, frasi incantatrici, racconti cosmogonici, biografie reali e fittizie, genealogie veritiere e inventate, fantasmi personali e avvenimenti tragici propri dello Zaire o, ancora, delle fosse comuni della Terza Repubblica. Ancora e sempre il fiume Congo, i minatori del Katekelayi, i bambini delle miniere del Katanga e l’Avo (Kaku) servono da filo rosso nel flow del sassofono e del basso-clarinetto di Patrick Dunst, della batteria e del gong  di Christian Pollheimer
 
Sammy Baloji nato a Lubumbashi (Congo) nel 1978, è artista in arti plastiche e fotografo, oltre che cofondatore dei Rencontres Picha, biennale di fotografia e video a Lubumbashi. Dal 2005 esplora la memoria e la storia della Repubblica Democratica del Congo. La sua opera è una ricerca perenne del patrimonio culturale, architettonico e industriale della regione del Katanga, nonché una riflessione sugli effetti della colonizzazione belga. I suoi video e le serie fotografiche evidenziano come le identità vengano modellate, trasformate, degenerate e reinventate. Baloji ha partecipato ai Rencontres Africaines de la Photographie di Bamako nel 2007, la biennale di Lione nel 2015, la biennale di Venezia nel 2015, al festival Photoquai al Museo del Quai-Branly nel 2015, la biennale di Dakar nel 2016 e la XIV edizione di Documenta nel 2017. Le sue opere sono state esposte al Musée Royal d’Afrique Centrale a Tervuren, al Kunstmuseum aan zee a Oostende, alla Tate Modern di Londra, all’Africa Center di New York e allo Smithsonian National Museum of African Art di Washington DC. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali dalla Fondation Prince Claus dei Paesi Bassi, i Rencontres Africaines de la Photographie di Bamako e dalla biennale di Dakar. Nel 2014 ha vinto il premio Rolex Mentor e il Protégé Arts Initiative.

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