Processi 143. Roma secondo gli artisti e ricercatori residenti della Real Academia de España. 23 progetti illustrati dai loro artefici

Susana Arenillas, Carrocera

 

Dal 23 Giugno 2016 al 23 Giugno 2016

Roma

Luogo: Real Academia de España

Indirizzo: piazza San Pietro in Montorio 3

Orari: 19-22

Enti promotori:

  • Ministero degli Affari Esteri spagnolo

Costo del biglietto: ingresso gratuito



Roma è una città eterna, ma soprattutto è una città infinita che mette a dura prova anche la curiosità più insaziabile. La densità e i contrasti storici, vitali e sociali che si accumulano in ogni dettaglio urbano provocano nel soggetto moderno, nel soggetto Wikipedia, uno scontro con il rumore e il caos. Trovare un significato in ciò che si vede – e costruire l’identità di chi guarda - diviene un’operazione densa d’ansia e complessità. 

Così inizia la relazione di uno dei 23 artisti residenti alla Real Academia de España che proprio il 23 giugno, in occasione dei 143 anni dell’Accademia, esporranno ed illustreranno i loro lavori di un anno di residenza nella Città Eterna. Città che li ha stimolati nel recupero di una memoria specifica, nell’approfondimento di un percorso critico, nella riflessione su un vissuto fugace (troppo fugace per cogliere a pieno le diverse sfaccettature della Roma Caput Mundi) in cui la Storia e la Cultura imperversano dominanti, a partire dal luogo che li ospita, la monumentale e incantevole cornice di S. Pietro a Montorio, sul colle del Gianicolo.

Un saggio, un’esposizione, un momento di incontro che intende celebrare anche la lunga ed intensa attività della prestigiosa Accademia che continua da decenni, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri spagnolo, a dare ospitalità a talenti delle discipline più diversificate. Sotto l’egida dell’attuale “Directora”, María Ángeles Albert de León, a partire dalle 19 di giovedì prossimo e alla presenza delle Istituzioni più affini, si darà vita ad un vero e proprio concentrato di cultura in cui, di persona, sarà possibile interagire con i creatori di progetti tanto innovativi quanto attuali, dal punto di vista concettuale, tecnologico e di argomentazione.

Dalla prosecuzione narrativa dell’Odissea ambientata, dopo Troia, nei lidi romani ad esperimenti teatrali che mirano ad esplorare i limiti dell’Auto Sacramentale con personaggi dell’opera originale di Calderón de la Barca che si mescolano a personaggi della società romana contemporanea; da percorsi digitali basati su tematiche vietate in epoca fascista a ricerche sui luoghi di cultura ricavati dalla trasformazione di spazi obsoleti o in disuso quali il Maxxi o il Maam; dagli scatti fotografici catturati all’uscita di numerosi after della capitale e corti sviluppati secondo la tecnica del “found footage” al film su Roma e sui Romani e i loro sensi di colpa; collage musicali che sintetizzano l’intero palinsesto artistico appartenente alla romanità e poesie sinfoniche composte a partire dalle innumerevoli camminate nei vicoli del centro storico, fino allo studio sullo spirito di collaborazione artistico-musicale tra le diverse accademie straniere a Roma e i suoi abitanti, progetto di una coesione simil-utopica che può restituire senso e dignità alla co-operazione interculturale europea. Questi alcuni dei lavori e delle tematiche che saranno presentati, ognuno frutto della visione dell’Altro su quello che Roma ha rappresentato e rappresenta tutt’ora. Un modo anche per cittadini o semplici amanti della città per allarmarsi o compiacersi, ma comunque esplorarsi ed autoanalizzarsi attraverso gli occhi indagatori di esperti talenti non così lontani dai nostri confini nazionali. 

Di seguito l’elenco degli artisti residenti alla Real Academia de España (stagione 2015-2016) con sintesi dei progetti (ordine alfabetico per cognome):

Susana Arenillas
: percorso fotografico digitale costruito sulle tematiche di Donna, Etiopia e collettività omosessuale a Roma durante il periodo fascista.

Fátima Bethencourt: studio sullo spirito di collaborazione artistico-musicale tra le diverse accademie straniere a Roma con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e i suoi abitanti.

Gabriela Bettini: rappresentazione pittorica (olio su tela), della tensione che esiste tra la memoria e l’oblio, come conseguenza della distruzione di alcune enclave della città e dei ricordi ad esse legati.

Antonio Blanco: collage musicale basato sulla trascrizione del palinsesto artistico romano, nella rappresentazione di una città che parla della sua essenza immortale.

Andrés Catalán: libro-poesia dal titolo Andante mirato ad innalzare la totalità multiforme della città su una doppia impalcatura costruita sulla struttura sinfonica e sull’atto del camminare come comune denominatore di tante riflessioni che la città stimola.
 
Jorge Conde: ricerca sui luoghi di cultura ricavati dalla trasformazione di spazi obsoleti o in disuso, come il Maxxi (ex caserma) o il Maam (ex fabbrica di carne).

María Elena Cuenca:  ricerca di approfondimento tra archivi vaticani e romani sulla figura dell’importante compositore Francisco de Peñalosa (ca. 1470-1528).

Alberto Díaz López: cortometraggio elaborato a partire da alcuni frammenti di vecchie bobine in super 8, secondo la tecnica del Found footage, e testato sui principi dell’immagine introspettiva, in perfetta fusione tra passato, presente e futuro.

Benjamín Dominguez: ricerca, compiuta all’interno dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma (I.S.C.R.), che affronta lo studio della valutazione dei rischi e il perfezionamento di progetti di conservazione preventiva di retablos in legno policromo, in relazione all’edificio e alla sua ubicazione nel territorio. 

Jaime Ferrer Forés: ricerca fondata sulla nozione di modanatura in architettura, a partire dall’opera dell’architetto romano Luigi Moretti.

Jaime González e Manuela Pedrón: progetto curatoriale multiforme di co-working che vincola gli spazi culturali e gli artisti italiani, collaborando con istituzioni come il BilBOlBul di Bologna o la Cineteca Trevi di Roma, con l’Accademia di Spagna e con i suoi residenti. 

Iñaki Gracenea: progetto di editing digitale fondato sul concetto di architettura panottica secondo la struttura delle prigioni descritte da Bentham ed applicate ad episodi di rivolta in carcere italiani negli anni 70.

José Guerrero: fotomontaggi e collage fotografici che mostrano la  stratigrafia architettonica e “immaginaria” della città di Roma.

Martín López Lam: personalizzazione di un percorso di arti visive, tra scultura e fumetto, nel tentativo di integrazioni cromatiche e concettuali all’interno di determinati spazi romani.

Jesús Madriñan: stravolgimento della fotografia di studio con l’utilizzo di tecniche tradizionali e minuziose in situazioni inevitabilmente spontanee e inafferrabili. Argomento:  “Dopo Roma”, una serie di ritratti scattati all’uscita di numerosi after della capitale italiana.

Inés Molina Fuentes: progetto di ricerca sulla Storia dell’Illusionismo a Roma che culminerà con uno spettacolo di magia di scena intitolato Pinetti smascherato, incentrato su questo mago del XVIII sec. che è il più rilevante degli illusionisti italiani .

Clara Montoya: serie di 8 opere che parlano di Roma come un passato in perenne ricostruzione a partire dal presente, come un continuo mutare e aggiustare e ricostruire.

David Muñoz: film su Roma e sui Romani, con la descrizione dei sensi di colpa, di un’Europa che avanza ma solo apparentemente e di uomini che aprono il cuore, in sella alle loro moto (vespe made in Italy) all’analisi e all’ascolto, oramai completamente traumatizzati dagli accadimenti di questa società contemporanea.

Ulises Juárez Polanco: romanzo basato sulla prosecuzione dell’Odissea nei lidi romani, anziché nel risaputo ritorno ad Itaca…

Julia Ramírez Blanco: studio del significato utopico della convivenza romana del gruppo di artisti noto come i “nazareni”, movimento che puntava a realizzare un rinnovamento delle arti e una risignificazione della vita.

Josep Tornero: progetto visivo di ricerca sul dionisiaco nell’arte del Barocco.

Rafael R. Villalobos: esperimento teatrale che mira ad esplorare i limiti dell’Auto Sacramentale e la sua messinscena con un retablo impossibile in cui i personaggi dell’opera originale di Calderón de la Barca si mescolano a personaggi della società romana per riflettere su temi come la Grazia, l’Arbitrio o l’Amore nel mondo contemporaneo.

Juan Zamora: lavori pittorici intercalati ad elementi ambientali sul Montorio, colle del Gianicolo.



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