Sulla Via della Seta. Antichi sentieri tra Oriente e Occidente

Sulla Via della Seta. Antichi sentieri tra Oriente e Occidente

 

Dal 27 Ottobre 2012 al 24 Marzo 2012

Roma

Luogo: Palazzo delle Esposizioni

Indirizzo: via Nazionale 194

Orari: martedì, mercoledì, giovedì e domenica 10- 20; venerdì e sabato 10-22.30

Curatori: Mark Norell

Costo del biglietto: intero € 12.50, ridotto € 10, scuole € 4

Telefono per informazioni: +39 06 39967500

E-Mail info: info@palaexpo.it

Sito ufficiale: http://www.palazzoesposizioni.it/


Apre dal 27 ottobre 2012 al 10 marzo 2013 al Palazzo delle Esposizioni la mostra “Sulla Via della Seta. Antichi sentieri tra Oriente e Occidente”, organizzata dall’ American Museum of Natural History, New York  con l’Azienda Speciale PalaexpoCodice. Idee per la Cultura.

Dopo la mostra “Darwin 1809 - 2009”, l’Azienda Speciale Palaexpo e  Codice. Idee per la Cultura rinnovano la collaborazione con l’AMNH di New York con una grande esposizione internazionale che presenta, in una scenografia spettacolare e immersiva, più di 150 manufatti originali tra opere d’arte, tessuti, parati, oggetti in vetro e bronzo provenienti da prestigiosi musei di tutto il mondo, oltre a modelli, mappe, ricostruzioni, percorsi interattivi e video installazioni. Una storia completa e avvincente di quell’intreccio di itinerari da Oriente a Occidente e viceversa, riassunti poi sotto il suggestivo termine di “Via della Seta”, percorso, tra il VII e il XIV secolo, da mercanti, pellegrini, esploratori per scambiare merci preziosissime, diffondere culture e religioni, conoscere mondi lontani.
La “Via della Seta” è ripercorsa attraverso la ricostruzione di quattro città simbolo: Chang’an, l’odierna Xi’an, la capitale cosmopolita della dinastia cinese dei Tang; Turfan, città oasi del deserto del Gobi; Samarcanda, grande centro mercantile e culturale; e infine Baghdad, capitale del mondo islamico e sede del califfato. Una sezione, realizzata in esclusiva per l’edizione italiana, a cura di Luca Molà, Ludovica Rosati e Alexandra Wetzel, approfondisce il rapporto di alcune città italiane - soprattutto Venezia e Genova – con l’estremo Oriente negli ultimi secoli del Medioevo: fonti documentarie testimoniano con assoluta certezza la presenza di un nutrito nucleo di mercanti italiani nella Persia e nella Cina dell’epoca.
Una mostra ricca di stimoli per tutti, dagli adulti ai bambini, che vivranno il racconto di alcuni eccezionali capitoli della diffusione di tecnologie fondamentali come la sericoltura e la fabbricazione della seta, le tecniche di irrigazione, la fabbricazione della carta, la lavorazione dei metalli e del vetro, l’invenzione di straordinari meccanismi come la riproduzione di un orologio ad acqua della Baghdad del XIII secolo.
 Tra i manufatti in esposizione, reperti di assoluta importanza, alcuni dei quali mai esposti al pubblico, come la dalmatica del parato di papa Benedetto XI, confezionata con sete di provenienza asiatica e tessuti italiani di ispirazione orientaleggiante, una straordinaria testimonianza del gusto per le stoffe preziose tartariche e della loro fortuna nel Tardo Medioevo presso le sfere più alte del potere civile e religioso; la fiasca cinese ottagonale del Museo di Arte Medievale di Arezzo, tra i primi vasi decorati in bianco e blu approdati in Europa; il manto di san Secondo del XIII secolo, proveniente da Venezia, una delle prime testimonianze delle nascenti manifatture della seta in Italia e importante attestazione del legame che per tutto il Medioevo unisce i tessuti suntuari al culto delle reliquie; il manuale di mercatura di Francesco Balducci Pegolotti, il più famoso e completo manuale medievale ad uso dei mercanti compilato dall’esperto uomo d’affari fiorentino Balducci Pegolotti attorno al 1330/40: in questa pratica di mercatura Pegolotti descrive la straordinaria varietà di monete, misure, dazi e merci per ogni piazza commerciale importante in Europa, nel Mediterraneo e in Medio Oriente, includendo molte informazioni anche sul commercio con la Persia e la Cina.
La mostra riunisce inoltre per la prima volta un insieme di documenti originali sul più grande viaggiatore italiano di tutti i tempi, Marco Polo. La sua lunga esperienza dell’Oriente è rievocata attraverso il testamento, l’inventario dettagliato degli oggetti che gli appartenevano e versioni manoscritte o a stampa del Milione; il visitatore potrà così conoscere le testimonianze della civiltà cinese che Marco riportò con sé a Venezia e valutare il suo fondamentale contributo alla conoscenza dell’Asia in Occidente.
In concomitanza con la mostra Il Palazzo delle Esposizioni organizza tre importanti eventi per approfondire il tema della via della seta: “Incontri sulla Via della Seta” ciclo di appuntamenti con studiosi, scrittori, giornalisti, scienziati e viaggiatori, tra i maggiori esperti dell’argomento; la rassegna cinematografica “A Oriente!”, alla scoperta della Via della Seta attraverso il cinema; “Fatti un film”, seconda edizione del concorso internazionale per cortometraggi, inediti e non, che invita gli autori cinematografici a ripensare i temi portanti della mostra attraverso le immagini in movimento. 
Il Laboratorio d’arte propone per bambini e ragazzi, a partire da domenica 28 ottobre, Trame d’oriente, visita e laboratorio. Nel cubo Per filo e per segno, un’installazione di fili intrecciati creata dall’illustratrice Vittoria Facchini, per tessere insieme sorprendenti trame di storie colorate e connettere le storie millenarie di mercanti, pellegrini e ambasciatori. (Informazioni: www.palazzoesposizioni.it,didattica.pde@palaexpo.it).

Le sezioni della mostra

CHANG’AN (XI’AN) 

Si parte dalla capitale della dinastia Tang (618-907 d.C.), situata nel cuore della pianura centrale cinese e contraddistinta da tolleranza religiosa e una solida struttura amministrativa. I numerosissimi reperti di statuine raffiguranti cammelli carichi di merci e palafrenieri, dignitari, attori, musici con tratti marcatamente stranieri, creano un'immagine viva e movimentata della metropoli da cui partivano le carovane dirette a nordovest.


TURFAN 
Grazie al suo sofisticato sistema di irrigazione, l'oasi di Turfan, situata sulla rotta che circonda a nord il terribile deserto Taklamakan, diventò uno dei grandi centri commerciali della Via della seta. La ricostruzione fedele di un "karez" (canale) di irrigazione consente al visitatore di rendersi conto della portata di quest'invenzione, che ha permesso la trasformazione di piccole oasi in centri urbani circondati da terreni agricoli.

SAMARCANDA 
Situata nell'odierno Uzbekistan, Samarcanda era il cuore della civiltà sogdiana, i cui mercanti arrivavano fino in India, in Persia e in Cina. Vi si poteva trovare ogni bene di lusso e genere di svago, ma la città rappresentava anche uno dei più importanti punti d'incontro tra culture lontane. La mostra mette in evidenza come l'uso della carta, abbia reso possibile la documentazione di transazioni commerciali e la trasmissione di testi sacri.

BAGHDAD 
La città, fondata nel 762 d.C. sulla riva occidentale del fiume Tigri, fu la capitale della dinastia araba degli Abbasidi (750-1258). Verso la fine dell'VIII secolo Baghdad era il centro intellettuale del mondo islamico, in cui fioriva la ricerca nei campi delle scienze, della letteratura e della tecnologia. Esempio dell'alta tecnologia artigianale raggiunta all'epoca in questi territori è la produzione di oggetti in vetro.

IL COMMERCIO VIA MARE 
Da Baghdad le strade si dividevano: a sud le carovane proseguivano verso il Golfo Persico, mentre a nordovest, attraverso la Siria, giungevano al Mar Mediterraneo. Cambiamenti politici e progressi tecnologici fecero però incrementare il commercio via mare, più veloce e più sicuro. Così, tra il IX e il X secolo, il trasporto marittimo crebbe e le merci iniziarono a partire dalle coste meridionali della Cina.

L’ITALIA, LA SETA E L’ORIENTE
Una mostra sulla Via della Seta a Roma non può non tener conto del ruolo storico che i millenari itinerari d’Oriente ebbero per gli sviluppi della civiltà occidentale, in particolare italiana. Ciascuna tappa del viaggio tra le città dell’Asia è un’occasione per riflettere sulle migrazioni di saperi, tecniche e conoscenze tra Oriente e Occidente. Ma vi è di più: sulla mappa delle rotte euroasiatiche bisogna aggiungere un nuovo tassello per il XIII e XIV il secolo, disegnare nuovi percorsi, seguire direzioni inedite. La lunga strada che per secoli attraversò le regioni orientali prosegue ora fino in Italia e i mercanti e viaggiatori occidentali intraprendono per la prima volta il cammino per la Cina, aprendo nuovi orizzonti globali per l’Europa del tardo Medioevo. 
Tra la seconda metà del Duecento e la prima metà del Trecento, infatti, l’unificazione del continente asiatico grazie alla Pax Mongolica e la penetrazione commerciale dei mercanti di Genova e Venezia negli empori orientali permette di collegare le estreme propaggini dell’Eurasia in un solo sistema commerciale di vastissimo raggio. Sete, porcellane, spezie e perle dell’Asia si scambiano con cristalli, argento e tessuti occidentali, in un intersecarsi di affari che coinvolge tutta l’Europa, il Medio Oriente, la Persia, l’Asia centrale, l’India, l’Indonesia e la Cina. Per la prima volta si crea un circuito mondiale dei traffici.


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