Fino al 14 settembre alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

A Roma un dialogo tra gli artisti cinesi e i maestri della collezione Gnamc, da Balla a Cattelan

Feng Yuan, The World, 2022, chinese painting, 242 × 49 cm, Studio dell'artista
 

Samantha De Martin

15/07/2025

Roma - In una serena “Domenica” di Cattelan i grandi maestri del secolo scolpiti sul bronzo dall’artista cinese Kei Kun osservano increduli i colpi di proiettili sparati su due pannelli d’acciaio dorato 24 carati da armi di diverso calibro.
Dall’opera dell’artista padovano, una delle ultime entrate nella collezione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (intitolata Sunday) lo sguardo corre, in un’altra sala della galleria di viale delle Belle Arti, alla mappa del mondo secondo Feng Yuan. Sulle orme di Alighiero Boetti, l’artista cinese ha realizzato una grande mappa (248 x 320 cm) con inchiostro e colore su carta, dove ha collocato, in corrispondenza di ciascun paese, un volto rappresentativo. Per l’Italia ci sono, rassicuranti, i visi di Mattarella e di papa Francesco.
In attesa di volare a Catania, dove a metà ottobre, per la prima volta in Sicilia, alcuni capolavori della Gnamc realizzati tra gli anni Ottanta e Novanta del Novecento, dialogheranno con Palazzo Valle, sede della Fondazione Puglisi Cosentino, l’istituzione diretta da Renata Cristina Mazzantini volge lo sguardo a Oriente.
Frutto di questo dialogo, la mostra “2025 East and West: International Dialogue Exhibition – From Shanghai to Rome”, a cura di Gabriele Simongini e Zhang Xiaoling, organizzata dal Ministero della Cultura, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, dalla Shanghai Academy of Fine Arts e dalla Shanghai Artists Association e realizzata da Zhong Art International, porta nella capitale oltre settanta opere di oltre quaranta autori.


Maurizio Cattelan, Sunday, 2024, 2 pannelli di acciaio dorato 24 carati colpiti con armi di differenti calibri, due elementi 135.6 x 135.6 x 3.8 cm, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea

Fulcro del percorso è il confronto tra artisti cinesi di Shanghai e la collezione storica della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, con opere firmate da grandi artisti italiani del XX secolo particolarmente apprezzati in Cina e considerati maestri assoluti in Oriente, da Giacomo Balla a Umberto Boccioni, da Amedeo Modigliani a Carlo Carrà, da Giorgio de Chirico ad Alberto Burri.

Fino al 14 settembre questi maestri saranno al centro di un excursus dedicato a un intero secolo descrivendo tante diverse visioni (dal Futurismo ad una sospensione di matrice postmetafisica, dall’Informale alla Scuola di Piazza del Popolo e all’Arte Povera), confrontandosi con i lavori di alcuni colleghi contemporanei come Maurizio Cattelan e Rudolf Stingel, o emergenti come Daniela De Lorenzo, Alessandro Piangiamore, Emanuele Becheri, Davide Rivalta.
Nel cinquantacinquesimo anniversario dall’inizio delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina, la mostra è un’occasione per scoprire le opere degli artisti legati a Shanghai che ci portano ad attraversare un mondo in divenire, compreso fra due confini. “Il primo - spiega Gabriele Simongini, curatore dell’esposizione assieme a Zhang Xiaoling - è la tradizione, il secondo è una proiezione nel futuro, specchio di un Paese che nel corso degli anni ha compiuto una crescita economica e tecnologica impressionante. In questo territorio, irrorato da quella che potremmo definire come tradizione in costante divenire e in trasformazione, si cerca un volto per un presente sempre più inafferrabile. E in molti fra i lavori esposti è fondamentale vedere come tecniche quanto mai antiche, come la pittura ad inchiostro, siano al contempo valorizzate con rispetto ma anche spinte a varcare i limiti della tradizione per affrontare le sfide del presente, sia formalmente che tematicamente, con nuovi scenari visionari.”


Carlo Carrà, Ragazzo a cavallo, 1936, Olio su tela, 90 x 70 cm, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Attraverso i tre nuclei tematici nei quali si sviluppa - “Riflessi dello Spazio-Tempo”, “Espansione del Pensiero”, “Generazione dell’Immaginario” - la mostra propone una pluralità di prospettive storiche, trasformazioni dei media e percezioni contemporanee, costruendo un campo di dialogo che attraversa cultura, storia ed esperienza interiore.

“La mostra - ha detto Renata Cristina Mazzantini - è una preziosa occasione di studio per aprire finestra sul mondo e per conoscere l’arte di un grande Paese come la Cina, lontano ma protagonista sulla scena internazionale, e paragonarla con le coeve espressioni creative italiane. L’arte si sviluppa grazie alla contaminazione e per questo un museo pubblico deve favorire e promuovere il confronto con culture diverse”.
Come sottolinea il team curatoriale cinese “Il titolo della mostra non solo simboleggia un atteggiamento aperto e di reciproco scambio, ma incarna anche una riflessione continua sulla modernità, sulla costruzione dell’identità e sulla complessità delle culture globali”.

Nella prima sezione - Riflessi dello Spazio-Tempo - risuonano le interrogazioni condivise e le risposte differenziate degli artisti cinesi e italiani di fronte alla transizione verso la modernità attraverso temi filosofici come la velocità, lo spazio, l’esistenza. Opere come Linee Forza di Paesaggio+Ametista o Ritmo+Velocità di Giacomo Balla dialogano con il Nudo sdraiato di Modigliani o con il Contadino al lavoro di Boccioni.


Xin Dongwang, Antichità, 2012, Acrilico su tela, 160 x 240 cm, Studio dell'artista

Tematiche contemporanee come società, identità ed ecologia si sviluppano nella sezione “Espansione del Pensiero”. Se gli artisti italiani, grazie a una sensibilità acuta verso la realtà sociale, intervengono sul contesto con materiali, installazioni e linguaggi simbolici, sfidando i limiti percettivi dello spettatore, i colleghi cinesi, radicati nella propria cultura, decostruiscono e reinventano materiali e media, rispondendo alle trasformazioni rapide della società e alle tensioni dell’identità. Opere, come la serie degli Eroi di Liangshan o l’ Evento. Scenario 2020-2022 di Cai Guangbin diventano campi di forza che interrogano l’umano e il sociale, stimolando una riflessione profonda sul mondo contemporaneo.

Ecco correre in mostra il Concetto Spaziale 1949 di Lucio Fontana o la combustione di Alberto Burri.
L’esperienza individuale e il senso del luogo è il tema della sezione III, "Generazione dell’Immaginario". Mentre gli artisti italiani, attraverso la rielaborazione di materiali, spazi e simboli poetici, colgono la tensione tra ritmo urbano e interiorità, i cinesi, con media diversi, indagano costantemente il rapporto tra “località” e “narrazione soggettiva”, delineando paesaggi spirituali intrisi di profondità culturale.
Così lo Spettacolo misterioso di Giorgio de Chirico ammicca alla luna di Dong Yayuan, protagonista de “La grande perfezione sembra incompleta”, alle stagioni di Qiu Jia a “L’identico e il Differente” di Daniela de Lorenzo.

Così, restando fedele al principio di “non chiedere da dove si viene, ma progettare insieme il futuro”, il progetto espositivo accademico “East and West” promosso dall’Accademia di Belle Arti di Shanghai a partire dal 2021 mira a esplorare temi chiave dell’arte contemporanea, come la costruzione dell’identità, le tensioni culturali e la risonanza spirituale.