Arturo Martini. La trama dei sogni. Tessuti, dipinti, ceramiche

Arturo Martini, Il Veglione, 1929-1930, tappeto, dettaglio I Ph. Jorge Felix Diaz Urquiza

 

Dal 22 Marzo 2024 al 15 Luglio 2024

Savona

Luogo: Museo della Ceramica di Savona

Indirizzo: Via Ambrogio Aonzo 9

Orari: lunedì 9.30-13.00; venerdì e sabato 9.30-13.00 e 15.30-18.30; domenica 9.30-17.00

Curatori: Carla Bracco

Enti promotori:

  • Associazione Lino Berzoini Centro per lo studio e lo sviluppo dell’arte
  • Fondazione Museo della Ceramica di Savona

Sito ufficiale: http://museodellaceramica.savona.it


Inatteso quanto eccezionale: è il ritrovamento delle opere al centro dell’esposizione “Arturo Martini. La trama dei sogni. Tessuti, dipinti, ceramiche”, in programma dal 22 marzo al 15 luglio 2024, al Museo della Ceramica di Savona, con approfondimento anche negli spazi della Pinacoteca Civica della città. 

Il progetto è ideato e promosso dall’Associazione Lino Berzoini, Centro per lo studio e lo sviluppo dell’arte, e da Fondazione Museo della Ceramica di Savona, a cura di Carla Bracco, con la collaborazione di Magda Tassinari e Donatella Ventura, il contributo scientifico di Wolfsoniana - Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura di Genova e del Museo Luigi Bailo di Treviso,con il sostegno di Fondazione A. De Mari e del Comune di Savona.
La mostra nasce dalla scoperta, avvenuta proprio a Savona, di sei opere tessili inedite di Arturo Martini, note finora solo come disegni citati dalla letteratura critica, di cui si ignoravano le effettive esecuzioni. OfeliaIl Veglione Il Circo/I saltimbanchi – tre soggetti, ognuno dei quali sviluppato in due diverse varianti – sono tappeti disegnati alla fine degli anni Venti da Martini e realizzati dalla MITA - Manifattura italiana tappeti artistici di Genova Nervi per la neonata azienda di arredamento DIANA - Decorazioni Industrie Artistiche Nuovi Arredamenti dell’architetto Mario Labò. 
 
Il percorso espositivo parte dall’eccezionalità della scoperta e documenta il rapporto traMartini e l’arte tessile, coltivato tra Albisola, Genova e Vado Ligure, dove l’artista trevigiano ha vissuto tra il 1920 ed il 1932, creando molti dei suoi capolavori più noti. 
Grazie alla collaborazione con la Wolfsoniana - Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura di Genova, con il Museo Bailo di Treviso e con il Museo del Paesaggio di Verbania, saranno mostrati i tre bozzetti esecutivi dei tappeti esposti e un quarto soggetto – Bagnanti – al momento ancora privo di corrispettivo tessile, insieme alle opere grafiche dedicate sempre alle figure de Il Circo/I saltimbanchi e de Il Veglione
“Arturo Martini. La trama dei sogni” tratteggerà l’intero percorso di elaborazione delle opere tessili da parte dell’artista e della manifattura ligure: dal disegno, a volte ripreso in esecuzioni a stampa e poi sviluppato nella ‘messa in carta’, base grafica per la tessitura, all’analisi tecnica dei materiali, dal procedimento di annodatura del filo di lana fino all’esito formale dell’opera. 
Il corpus di tappeti in esposizione al Museo della Ceramica sarà affiancato da lavori plastici – in ceramica, terracotta, gesso e bronzo – e da realizzazioni pittoriche e grafiche – dipinti in particolare, oltre a disegni, cheramografie e litografie –, per un totale di circa 50 opere in mostra, allestite in piccola parte anche negli spazi della Pinacoteca Civica di Savona. 

Tutti i lavori affrontano con tecniche diverse temi analoghi: il sogno, la fiaba, l’infanzia – soggetti ricorrenti in particolare dopo la nascita della prima figlia di Martini nel 1921 –, fino al gioco nell’età adulta, tra circo, teatro e melodramma

Martini sosteneva che «Tutte le opere d’arte hanno lo stesso diritto di mettersi al poggiolo dell’universo» e, convinto del fatto che «La forma ha esistenza nella materia» sceglieva quella più aspra e solida per i grandi temi dell’uomo e della società, quella più tenera e flessibile per le favole e i sogni, questi ultimi spesso affidati alla ceramica, ma anche, come dimostrano le scoperte savonesi, al tessuto di lana a nodi.
 
Attraverso testi, documenti e fotografie sarà approfondita anche la storia della MITA - Manifattura italiana tappeti artistici. Fondata nel 1926 a Nervi da Mario Alberto Ponis e legata a personaggi come Fortunato Depero e Gio Ponti, la fabbrica per cinquant’anni è stata capace di coniugare la tradizione del tappeto annodato a mano con l’innovazione meccanica finalizzata a una produzione industriale di qualità. 

L’appuntamento savonese farà luce sulla stagione delle arti applicate del Primo Dopoguerra che in Liguria ha avuto uno sviluppo particolarmente vivace, grazie anche alla figura dell’architetto Mario Labò, che tra le numerose attività di cui è stato promotore, ha favorito la nascita sia della DIANA che dell’ILCA - Industria Ligure Ceramiche Artistiche per cui Martini ha creato numerose ceramiche anche in monotipi.

Gli argomenti suggeriti dalla mostra saranno approfonditi dal catalogo edito da Sagep e da una serie di conferenze, visite guidate, incontri tematici, laboratori, spettacoli e letture realizzati tra Savona e Vado Ligure.
L’esposizione costituisce la naturale prosecuzione del progetto “Arturo Martini”,curato dall’Associazione Lino Berzoini, da Carla Bracco, Magda Tassinari e Donatella Ventura, nella primavera-estate del 2021.
Per tutta la durata della mostra, il primo piano del Museo della Ceramica ospiterà anche un allestimento di tessuti e ceramiche di ispirazione martiniana realizzati dall'artista Alessandro Teoldi (Milano, 1987), in partnership con la galleria Capsule di Shanghai 胶囊上海.

«Siamo molto orgogliosi di portare all’attenzione del pubblico questo importante ritrovamento che ci offre anche l’opportunità di indagare alcuni aspetti ancora poco o affatto conosciuti dell’opera di Arturo Martini – ha dichiarato Luciano Pasquale, presidente della Fondazione Museo della Ceramica di Savona –. Un artista che in parte aveva fatto di questa terra la sua casa. L’esposizione, la prima che amplia la nostra ricerca anche al di fuori dell’arte ceramica, sottolinea il ruolo sempre più attivo del Museo della Ceramica di Savona all’interno del panorama culturale locale, nazionale e internazionale».

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