Onde barocche. Capolavori diocesani tra 1600 e 1750
Dal 08 Aprile 2022 al 13 Novembre 2022
Albenga | Savona
Luogo: Sedi varie
Indirizzo: Sedi varie
Orari: Lunedì 15:30 – 18:30 Da martedì a sabato 9:30 – 12:30 | 15:30 – 18:30 Domenica 10:00 – 12:30 | 15:30 – 18:00
Curatori: Castore Sirimarco e Don Emanuele Caccia
Enti promotori:
- Diocesi di Albenga-Imperia
- Ufficio Diocesano Beni Culturali - Formae Lucis
- Museo Diocesano e Battistero Paleocristiano
Telefono per informazioni: +39 0182 57 9310 / 347 80 85811
E-Mail info: museodiocesano@diocesidialbengaimperia.it
Sito ufficiale: http://iwww.formaelucis.com
Formae Lucis e il Museo Diocesano di Albenga presentano la grande mostra Onde barocche. Capolavori diocesani tra 1600 e 1750, in programma da venerdì 8 aprile al Museo Diocesano di Albenga, dal 16 aprile all’Oratorio della Ripa a Pieve di Teco (IM) e in numerosi siti diffusi sul territorio diocesano, fino al 13 novembre 2022.
Nell’anno dedicato al Barocco, caratterizzato da numerose mostre ed eventi che approfondiscono una corrente artistica che ha dato splendidi frutti in Liguria tra Sei e Settecento, la mostra si inserisce nel progetto Superbarocco per il quale va ad arricchire la sezione “I Protagonisti”, un ventaglio di esposizioni diffuse in tutta la Liguria.
Onde barocche porta sotto i riflettori la ricchezza del patrimonio barocco: le sale del Museo Diocesano accolgono capolavori tra i più importanti e affascinanti di questa fase artistica. Ventitré opere, provenienti da alcune delle raccolte formatesi nei secoli nella Diocesi di Albenga-Imperia, sono per la prima volta in dialogo collettivo, dando la misura di quanto ricche fossero la vitalità artistica e la committenza del periodo.
Tra i protagonisti della mostra, che dà spazio a opere pittoriche con alcuni splendidi esemplari di scultura, Guido Reni, Giovanni Lanfranco, Domenico Fiasella, Luciano Borzone, Giulio Benso, i De Ferrari, Gioacchino Assereto, Giovanni Battista Casoni, Domenico Piola e Anton Maria Maragliano.
Onde Barocche non è solo esposizione di tesori artistici, ma un percorso che unisce storia, cultura e itinerari invitando alla scoperta di alcuni tra gli esempi più significativi del periodo compreso tra il 1600 e il 1750 e diffusi sul territorio. La mostra incoraggia l’approfondimento di una stagione altissima dell’arte di tutti i tempi attraverso lo stupore e la meraviglia: un invito rivolto a tutti, non solo agli esperti, per un viaggio tra gli autori più noti del periodo.
La mostra è realizzata in collaborazione con Scuderie del Quirinale e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Genova, dove sono allestite le parallele esposizioni dedicate al Barocco (a Genova “La Forma della Meraviglia. Capolavori a Genova tra il 1600 e 1750”, dal 27 marzo al 10 luglio; a Roma “Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco”, dal 26 marzo al 3 luglio) che si richiamano reciprocamente nei temi e negli artisti e che espongono tre opere provenienti dal ponente ligure: a Roma Il Battesimo di Cristo di Anton Maria Maragliano e le Tentazioni di Sant’Antonio di Giulio Benso, a Genova l’Assunta, sempre del Benso.
Curata dall’arch. Castore Sirimarco, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi e da Don Emanuele Caccia, vicedirettore del Museo Diocesano, Onde barocche vede inoltre la collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona, che ha offerto il proprio contributo scientifico.
Per l’evento, il Museo Diocesano propone una nuova veste espositiva che trasforma totalmente, rinnovandolo, il percorso di visita, e include aree accessibili per la prima volta. Il visitatore è incoraggiato a lasciarsi affascinare da un senso di stupore, un sentimento in linea con la forte volontà comunicativa del Barocco.
«Formae Lucis invita tutti a prendere parte a questo cammino fatto di “passi tra bagliori di bellezza” - dice Castore Sirimarco, curatore della mostra e direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi - Tra gli obiettivi che il progetto persegue fin dalla sua nascita c’è la sensibilizzazione sulla cura dei tesori custoditi sul territorio: quale migliore occasione per coinvolgere i visitatori di Onde barocche grazie alla bellezza delle opere esposte, inmolti casi di rilevanza artistica ed estetica non solo locale? Oltre alla sede principale, il Museo Diocesano di Albenga, la mostra si sviluppa anche in connessione con alcuni siti diffusi sul territorio, in un circuito di visita che include opere significative. In particolare, il complesso della Madonna della Ripa in Pieve di Teco, data la ricchezza del suo tesoro, diventa in questa occasione un polo espositivo parallelo al Museo».
«Vedere sotto una luce nuova i capolavori barocchi diocesani alimenta la consapevolezza dell’ampiezza e dell’alto livello del tesoro che le nostre comunità raccolgono e custodiscono – spiega don Emanuele Caccia, curatore della mostra e vicedirettore del Museo Diocesano – per questo il progetto di Onde Barocche diventa funzionale anche alla sensibilizzazione delle stesse parrocchie e confraternite sulla custodia e valorizzazione delle opere. Ma la mostra non è pensata solo con intento specialistico e ha un’ottica inclusiva: grazie all’efficacia comunicativa e all’impatto visivo dell opere, anche chi non ha studi storico artistici alle spalle è invitato all’approfondimento di un tesoro che ha molto da dire non solo sul piano culturale, ma anche catechetico. Siamo agevolati in questo dall’immediatezza e facilità di lettura delle opere barocche: riproporle sotto nuova luce ci permette di adempiere, oltre che a una funzione didattica, anche alla ben più alta missione evangelizzatrice e universale che la Diocesi ha in carico e a cui tende, prima che a ogni altra, in ogni iniziativa».
Alla mostra saranno affiancati incontri tra cui un ciclo di approfondimenti con la Fondazione Arte della Seta Lisio di Firenze dedicati al mondo della sartoria e della moda, per un’innovativa linea di lettura delle opere esposte, ma anche appuntamenti dedicati a temi di Musica Sacra nell’epoca post-tridentina e barocca. Nel calendario di iniziative parallele non mancheranno approfondimenti scientifici sul tema del barocco sul territorio diocesano in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona. Anche lescuole saranno coinvolte, con visite progettate per la per primaria e la secondaria di primo e secondo grado e con laboratori ideati e gestiti da figure professionali, ma anche con lezioni in classe.
La mostra Onde barocche. Capolavori diocesani tra 1600 e 1750 è realizzata grazie al contributo della Fondazione De Mari e con il patrocinio di Pontificio Consiglio della Cultura, Comune di Albenga, Comune di Pieve di Teco. Top sponsor sono: Gruppo Verus, Sacchi Giuseppe s.p.a., Lusardi restauri 1951, CMF impianti di Donato Claudio, Kreo Costruzioni s.a.s.
Arricchisce la mostra una guida multimediale creata per l’occasione che contiene, oltre all’audioguida dedicata all’esposizione, anche elementi didattici e informativi, con la possibilità di interazione e commenti da parte dei fruitori. Un vero e proprio invito alla scoperta non solo delle opere, ma anche dei contesti in cui sono esposte.
A Onde barocche si affianca il catalogo realizzato in collaborazione con studiosi ed esperti e pubblicato della casa editrice SAGEP.
Nell’anno dedicato al Barocco, caratterizzato da numerose mostre ed eventi che approfondiscono una corrente artistica che ha dato splendidi frutti in Liguria tra Sei e Settecento, la mostra si inserisce nel progetto Superbarocco per il quale va ad arricchire la sezione “I Protagonisti”, un ventaglio di esposizioni diffuse in tutta la Liguria.
Onde barocche porta sotto i riflettori la ricchezza del patrimonio barocco: le sale del Museo Diocesano accolgono capolavori tra i più importanti e affascinanti di questa fase artistica. Ventitré opere, provenienti da alcune delle raccolte formatesi nei secoli nella Diocesi di Albenga-Imperia, sono per la prima volta in dialogo collettivo, dando la misura di quanto ricche fossero la vitalità artistica e la committenza del periodo.
Tra i protagonisti della mostra, che dà spazio a opere pittoriche con alcuni splendidi esemplari di scultura, Guido Reni, Giovanni Lanfranco, Domenico Fiasella, Luciano Borzone, Giulio Benso, i De Ferrari, Gioacchino Assereto, Giovanni Battista Casoni, Domenico Piola e Anton Maria Maragliano.
Onde Barocche non è solo esposizione di tesori artistici, ma un percorso che unisce storia, cultura e itinerari invitando alla scoperta di alcuni tra gli esempi più significativi del periodo compreso tra il 1600 e il 1750 e diffusi sul territorio. La mostra incoraggia l’approfondimento di una stagione altissima dell’arte di tutti i tempi attraverso lo stupore e la meraviglia: un invito rivolto a tutti, non solo agli esperti, per un viaggio tra gli autori più noti del periodo.
La mostra è realizzata in collaborazione con Scuderie del Quirinale e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Genova, dove sono allestite le parallele esposizioni dedicate al Barocco (a Genova “La Forma della Meraviglia. Capolavori a Genova tra il 1600 e 1750”, dal 27 marzo al 10 luglio; a Roma “Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco”, dal 26 marzo al 3 luglio) che si richiamano reciprocamente nei temi e negli artisti e che espongono tre opere provenienti dal ponente ligure: a Roma Il Battesimo di Cristo di Anton Maria Maragliano e le Tentazioni di Sant’Antonio di Giulio Benso, a Genova l’Assunta, sempre del Benso.
Curata dall’arch. Castore Sirimarco, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi e da Don Emanuele Caccia, vicedirettore del Museo Diocesano, Onde barocche vede inoltre la collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona, che ha offerto il proprio contributo scientifico.
Per l’evento, il Museo Diocesano propone una nuova veste espositiva che trasforma totalmente, rinnovandolo, il percorso di visita, e include aree accessibili per la prima volta. Il visitatore è incoraggiato a lasciarsi affascinare da un senso di stupore, un sentimento in linea con la forte volontà comunicativa del Barocco.
«Formae Lucis invita tutti a prendere parte a questo cammino fatto di “passi tra bagliori di bellezza” - dice Castore Sirimarco, curatore della mostra e direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi - Tra gli obiettivi che il progetto persegue fin dalla sua nascita c’è la sensibilizzazione sulla cura dei tesori custoditi sul territorio: quale migliore occasione per coinvolgere i visitatori di Onde barocche grazie alla bellezza delle opere esposte, inmolti casi di rilevanza artistica ed estetica non solo locale? Oltre alla sede principale, il Museo Diocesano di Albenga, la mostra si sviluppa anche in connessione con alcuni siti diffusi sul territorio, in un circuito di visita che include opere significative. In particolare, il complesso della Madonna della Ripa in Pieve di Teco, data la ricchezza del suo tesoro, diventa in questa occasione un polo espositivo parallelo al Museo».
«Vedere sotto una luce nuova i capolavori barocchi diocesani alimenta la consapevolezza dell’ampiezza e dell’alto livello del tesoro che le nostre comunità raccolgono e custodiscono – spiega don Emanuele Caccia, curatore della mostra e vicedirettore del Museo Diocesano – per questo il progetto di Onde Barocche diventa funzionale anche alla sensibilizzazione delle stesse parrocchie e confraternite sulla custodia e valorizzazione delle opere. Ma la mostra non è pensata solo con intento specialistico e ha un’ottica inclusiva: grazie all’efficacia comunicativa e all’impatto visivo dell opere, anche chi non ha studi storico artistici alle spalle è invitato all’approfondimento di un tesoro che ha molto da dire non solo sul piano culturale, ma anche catechetico. Siamo agevolati in questo dall’immediatezza e facilità di lettura delle opere barocche: riproporle sotto nuova luce ci permette di adempiere, oltre che a una funzione didattica, anche alla ben più alta missione evangelizzatrice e universale che la Diocesi ha in carico e a cui tende, prima che a ogni altra, in ogni iniziativa».
Alla mostra saranno affiancati incontri tra cui un ciclo di approfondimenti con la Fondazione Arte della Seta Lisio di Firenze dedicati al mondo della sartoria e della moda, per un’innovativa linea di lettura delle opere esposte, ma anche appuntamenti dedicati a temi di Musica Sacra nell’epoca post-tridentina e barocca. Nel calendario di iniziative parallele non mancheranno approfondimenti scientifici sul tema del barocco sul territorio diocesano in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona. Anche lescuole saranno coinvolte, con visite progettate per la per primaria e la secondaria di primo e secondo grado e con laboratori ideati e gestiti da figure professionali, ma anche con lezioni in classe.
La mostra Onde barocche. Capolavori diocesani tra 1600 e 1750 è realizzata grazie al contributo della Fondazione De Mari e con il patrocinio di Pontificio Consiglio della Cultura, Comune di Albenga, Comune di Pieve di Teco. Top sponsor sono: Gruppo Verus, Sacchi Giuseppe s.p.a., Lusardi restauri 1951, CMF impianti di Donato Claudio, Kreo Costruzioni s.a.s.
Arricchisce la mostra una guida multimediale creata per l’occasione che contiene, oltre all’audioguida dedicata all’esposizione, anche elementi didattici e informativi, con la possibilità di interazione e commenti da parte dei fruitori. Un vero e proprio invito alla scoperta non solo delle opere, ma anche dei contesti in cui sono esposte.
A Onde barocche si affianca il catalogo realizzato in collaborazione con studiosi ed esperti e pubblicato della casa editrice SAGEP.
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