Incontro con Gianni Berengo Gardin

© Gianni Berengo Gardin/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia | Gianni Berengo Gardin, Piazza San Marco, Venezia, 1959

 

Dal 14 Febbraio 2017 al 14 Febbraio 2017

Terni

Luogo: CAOS (Centro Arti Opificio Siri)

Indirizzo: via Campofregoso 98

Enti promotori:

  • Comune di Terni in collaborazione con Indisciplinarte

Costo del biglietto: ingresso gratuito



Martedì 14 febbraio alle 17 è previsto un incontro con il maestro Gianni Berengo Gardin nell’ambito della sua mostra Vera fotografia con testi d’autore Terni presso CAOS (Centro Arti Opificio Siri). In dialogo con Alessandra Mauro, Berengo Gardin ripercorrerà le tappe salienti del suo percorso personale e professionale: le fotografie, i libri, la vita. Un percorso attraverso i suoi viaggi, gli incontri, il lavoro e, soprattutto, la sua grandissima passione per i libri (ne ha pubblicati oltre 250) . L’avventura prediletta di Gianni Berengo Gardin, infatti, è sempre stata quella di realizzare fotografie che potessero finire in un libro. Il suo lavoro si è sempre alimentato delle influenze intellettuali che gli derivano dalle letture e dalle frequentazioni amicali. Per lui la macchina fotografica è «come la penna per lo scrittore, uno strumento per raccontare le cose». 

La mostra Vera fotografia con testi d’autore èun progetto espositivo di Contrasto prodotto da Civita Mostre e promosso dal Comune di Terni in collaborazione con Indisciplinarte.
 
Le fotografie di Gianni Berengo Gardin hanno raccontato un’epoca, accompagnato e a volte costruito una visione. Si tratta di uno tra i più grandi maestri della fotografia italiana perché possiede il dono di riuscire sempre a sorprendere per la sua capacità di raccontare il nostro paese e il nostro tempo. Nessuno come lui è stato un vero interprete, un artigiano devoto, un compagno, un amante della fotografia intesa come documentazione attenta e mai banale della realtà. 
In sessanta anni di carriera, la vita del fotografo è stata caratterizzata anche da molti incontri, che in un certo senso sono all’origine di questa mostra. Ciascuna delle foto esposte in mostra è infatti presentata da un protagonista dell’arte e della cultura, che ha commentato uno degli scatti scelti nell’immenso corpus fotografico di Berengo Gardin: amici, intellettuali, colleghi, artisti, giornalisti, registi, architetti. I loro testi, accostati a ciascuna delle 24 foto selezionate, permettono ancor di più di ragionare sul valore di testimonianza sociale ed estetica delle immagini. 
 
I testi sono di registi come Marco Bellocchio, Alina Marazzi, Franco Maresco e Carlo Verdone, architetti come Stefano Boeri, Renzo Piano e Vittorio Gregotti, artisti come  Mimmo Paladino, Alfredo Pirri, Jannis Kounellis; e poi di Lea Vergine e di Goffredo Fofi, del sociologo Domenico De Masi, dei fotografi Ferdinando Scianna, Sebastião Salgado e di un giovane emergente come Luca Nizzoli Toetti, di scrittori come Maurizio Maggiani e Roberto Cotroneo, di giornalisti come Mario Calabresi, Michele Smargiassi e Giovanna Calvenzi, di Peppe Dell’Acqua, psichiatra dell’equipe di Franco Basaglia, di Marco Magnifico, vicepresidente del FAI e di una street artist come Alice Pasquini. 
 
L’esposizione è inoltre arricchita da una proiezione di immagini tratte dall'archivio del fotografo. L’intera produzione e l’archivio di Gianni Berengo Gardin sono gestiti da Fondazione Forma per la Fotografia di Milano.
La mostra è accompagnata dal libro Vera fotografia pubblicato da Contrasto.


SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI