Andy Warhol Super Pop: Through the Lens of Fred W. McDarrah

© Photograph by Fred W. McDarrah/MUUS Collection | Estate of Fred W. McDarrah, Warhol & Brillo Boxes, 1964

 

Dal 24 Ottobre 2020 al 31 Gennaio 2021

Nichelino | Torino

Luogo: Palazzina di Caccia di Stupinigi

Indirizzo: piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi

Orari: dal martedì al venerdì dalle 10 alle 17.30; sabato e domenica dalle 10 alle 18.30. Ultimo ingresso consentito in mostra: un’ora prima dell’orario di chiusura. Ponti e festività: 25 dicembre chiuso

Enti promotori:

  • NEXT EXHIBITION
  • ONO ARTE
  • Con il patrocinio di Città Metropolitana Torino

Costo del biglietto: Intero: 12 euro + prev Ridotto generico (valido per over 65, under 12, cral convenzionati, possessori Abbonamento Musei, media partner, disabili*): 10 euro + prev Ridotto gruppi (per un minimo di 10 persone): 8 euro + prevendita Ridotto scuole (per un minimo di 15 alunni): 6 euro + prevendita I bambini al di sotto dei 6 anni non pagano Open: 15 euro

Telefono per informazioni: +39 380 1028313

Sito ufficiale: http://www.warholsuperpop.it



Non ho mai voluto essere un pittore. Volevo diventare un ballerino di tip-tap. Uso la parrucca così la gente guarda lei e non me, sono gay e cattolico, vado in chiesa ogni domenica”

NEXT EXHIBITION e ONO ARTE, con il patrocinio di Città Metropolitana Torino, sono lieti di presentare “SUPER POP” la mostra evento che offre uno sguardo intimo e curioso su uno degli artisti simbolo del XX secolo.
 
Dopo un primo tuffo nell’atmosfera degli anni ‘50/60, il visitatore conosce la storia di Warhol, da grafico pubblicitario ad artista di successo, potendo ammirare le sue opere iconografiche, come Marylin Monroe, the Self Portrait, Cow e Campbell’s soup.

Nel percorso in mostra gli acetati e le lastre serigrafiche da cui prendevano vita le sue stampe e l’esposizione della collezione di scatti del fotografo statunitense Fred W. McDarrah che ha immortalato l’artista per oltre trent’anni svelandone da una parte il lato più il lato più intimo ed umano e dall’altra mettendo in luce le sue molte e diverse pratiche artistiche. Warhol viene quindi ritratto all’apice della sua carriera circondato dalle scatole di Brillo durante l’inaugurazione di una sua mostra personale, o mentre gira una delle sue pellicole sperimentali, o ancora, molti anni più tardi, intento in una delle sue attività preferite: una telefonata.

Una delle opere più iconiche di Warhol sono sicuramente le “Silver Clouds”, la cui replica sarà presente nel percorso espositivo. Un’installazione composta da palloncini che fluttuano a mezz’aria e circondano il visitatore, creata per la prima volta nel 1966 alla Leo Castelli Gallery, dove McDarrah ha documentato il processo di allestimento.

Non mancherà l’Andy comunicatore, istrionico in compagnia, nei migliori locali di tendenza d’America, oltre che assoluto padrone di casa de la Factory, creatore non solo di arte ma anche di personaggi: fu lui infatti a lanciare i Velvet Underground, o le sue tante “Superstar”, da Edie Sedgwick a Candy Darling.

La Factory è la “fabbrica” dove Warhol produceva la maggior parte del suo lavoro, ma anche il suo quartier generale, il luogo di ritrovo e condivisione dove tutti i suoi amici si riunivano per condividere fantasie, passioni ed idee, tra trasgressive feste all’avanguardia. E’ lo spazio dove la Pop Art è uno stile di vita e alla base c’è l’accettazione di qualsiasi comportamento, senza giudizio. Tra attori, drag queen, personaggi mondani e liberi pensatori, alla corte di Warhol passano anche artisti come Lou Reed, Bob Dylan, Truman Capote e Mick Jagger.
 
Alla Palazzina di Caccia di Stupinigi sarà ricreata l’atmosfera dello studio ed esposta la copia esatta dello storico divano rosso de la Factory. Ogni visitatore potrà sentirsi una star degli anni Sessanta alla corte dell’artista del momento, scattandosi un selfie ricordo. In fin dei conti, come Warhol amava dire: “Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti”. E il suo futuro è il nostro oggi.
 
A chiudere il percorso gli scatti del fotografo Anton Perich ai visitatori classici della Factory e le testimonianze di Keith Haring a Basquiat, che hanno accolto il lascito del Maestro.
 



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