David Seymour. Retrospettiva

© David Seymour / Magnum Photos | David Seymour, Un bambino di una famiglia numerosa con una bambola fatta in casa, Vienna, 1948
Dal 03 Aprile 2014 al 14 Settembre 2014
Torino
Luogo: Palazzo Reale
Indirizzo: piazzetta Reale 1
Orari: da martedì a domenica 8.30-19.30
Enti promotori:
- Magnum Photos
- Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte
Costo del biglietto: intero € 8, ridotto € 5
Telefono per informazioni: +39 011 5220411
E-Mail info: sbap-to.comunicazione@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.beniarchitettonicipiemonte.it
Dal 3 aprile al 14 settembre 2014 Palazzo Reale di Torino ospita una nuova retrospettiva organizzata dalla Silvana Editoriale in collaborazione con Magnum Photos e la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, dedicata a uno dei più leggendari fotoreporter del XX secolo: David Seymour (1911-1956) co-fondatore nel 1947 dell’agenzia Magnum Photos insieme a Henri Cartier-Bresson e Robert Capa.
Il percorso espositivo si compone di 127 fotografie in bianco e nero, suddivise in 9 sezioni (Francia, La Guerra Civile in Spagna, Germania, L'Europa dopo la Seconda guerra mondiale, I bambini della guerra, Israele, Egitto, Celebrità, Ritratti di Chim), che illustrano le tappe fondamentali dell'intensa carriera di Seymour.
David Seymour, nome d'arte di David Szymin – in seguito abbreviato nello pseudonimo Chim –, è nato a Varsavia il 20 novembre 1911 da una famiglia benestante di ebrei polacchi. Dopo gli studi in arti grafiche a Lipsia, ha iniziato la carriera fotografica a Parigi nel 1933, dove è diventato amico di Robert Capa e Henri Cartier-Bresson, con cui ha fondato nel 1947 l’agenzia Magnum Photos, alla quale si aggiunsero successivamente George Rodger e William Vandivert.
Intellettuale umanista, appassionato di politica, conoscitore di sei lingue, David Seymour è uno dei primi fotoreporter di guerra: ama considerarsi un artigiano della fotografia, non un artista; utilizza una macchina fotografica all’avanguardia, una Leica 35mm, per riuscire a rendersi anonimo nel momento dello scatto e poter così immortalare persone e fatti nella maniera più autentica possibile, spingendosi fin nel cuore dell’azione.
Segue i più significativi eventi politici dell’epoca per importanti riviste, tra cui “Life” e “Regards”, a cominciare dalla Guerra Civile in Spagna, durante la quale scatta la celebre foto della madre che allatta il suo bambino nel corso di una manifestazione contadina, diventata inconsapevolmente un simbolo e un’icona di quella rivolta.
Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, ripara a New York, ma riesce a tornare in Europa nel 1943 arruolandosi nella US Air Force, con il delicato compito di fotointerprete delle immagini aeree.
Documenta il suo tempo senza riserve, nutrito da una forte coscienza sociale che lo porta a non sottrarsi mai, nemmeno di fronte alla difficoltà di raccontare l’infanzia rubata degli orfani di guerra: in questi scatti riversa tutta la sua sensibilità ed empatia. La sua serie più celebre è infatti I bambini della guerra, realizzata per l’Unicef negli anni del dopoguerra. Si tratta di immagini toccanti, che hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica sull’incredibile numero di bambini orfani, mutilati fisicamente e spiritualmente.
David Seymour è stato ucciso a Suez nel 1956, mentre stava preparando un servizio per "Newsweek” sul conflitto arabo-israeliano.
La mostra è accompagnata da un volume edito Silvana Editoriale che comprende una selezione di fotografie e a un contributo critico di Francesco Zanot.
Il percorso espositivo si compone di 127 fotografie in bianco e nero, suddivise in 9 sezioni (Francia, La Guerra Civile in Spagna, Germania, L'Europa dopo la Seconda guerra mondiale, I bambini della guerra, Israele, Egitto, Celebrità, Ritratti di Chim), che illustrano le tappe fondamentali dell'intensa carriera di Seymour.
David Seymour, nome d'arte di David Szymin – in seguito abbreviato nello pseudonimo Chim –, è nato a Varsavia il 20 novembre 1911 da una famiglia benestante di ebrei polacchi. Dopo gli studi in arti grafiche a Lipsia, ha iniziato la carriera fotografica a Parigi nel 1933, dove è diventato amico di Robert Capa e Henri Cartier-Bresson, con cui ha fondato nel 1947 l’agenzia Magnum Photos, alla quale si aggiunsero successivamente George Rodger e William Vandivert.
Intellettuale umanista, appassionato di politica, conoscitore di sei lingue, David Seymour è uno dei primi fotoreporter di guerra: ama considerarsi un artigiano della fotografia, non un artista; utilizza una macchina fotografica all’avanguardia, una Leica 35mm, per riuscire a rendersi anonimo nel momento dello scatto e poter così immortalare persone e fatti nella maniera più autentica possibile, spingendosi fin nel cuore dell’azione.
Segue i più significativi eventi politici dell’epoca per importanti riviste, tra cui “Life” e “Regards”, a cominciare dalla Guerra Civile in Spagna, durante la quale scatta la celebre foto della madre che allatta il suo bambino nel corso di una manifestazione contadina, diventata inconsapevolmente un simbolo e un’icona di quella rivolta.
Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, ripara a New York, ma riesce a tornare in Europa nel 1943 arruolandosi nella US Air Force, con il delicato compito di fotointerprete delle immagini aeree.
Documenta il suo tempo senza riserve, nutrito da una forte coscienza sociale che lo porta a non sottrarsi mai, nemmeno di fronte alla difficoltà di raccontare l’infanzia rubata degli orfani di guerra: in questi scatti riversa tutta la sua sensibilità ed empatia. La sua serie più celebre è infatti I bambini della guerra, realizzata per l’Unicef negli anni del dopoguerra. Si tratta di immagini toccanti, che hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica sull’incredibile numero di bambini orfani, mutilati fisicamente e spiritualmente.
David Seymour è stato ucciso a Suez nel 1956, mentre stava preparando un servizio per "Newsweek” sul conflitto arabo-israeliano.
La mostra è accompagnata da un volume edito Silvana Editoriale che comprende una selezione di fotografie e a un contributo critico di Francesco Zanot.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 24 aprile 2025 al 08 giugno 2025 Reggio nell'Emilia | Sedi varie
FOTOGRAFIA EUROPEA 2025 - AVERE VENT’ANNI
-
Dal 19 aprile 2025 al 12 ottobre 2025 Jesolo | JMuseo
Loving Picasso
-
Dal 19 aprile 2025 al 05 ottobre 2025 Riccione | Villa Mussolini
MARE MAGNUM. Da Ferdinando Scianna a Martin Parr. I fotografi Magnum e le spiagge
-
Dal 17 aprile 2025 al 14 settembre 2025 Roma | Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese
TRA MITO E SACRO. Opere dalle collezioni capitoline di arte contemporanea
-
Dal 17 aprile 2025 al 06 luglio 2025 Perugia | Palazzo della Penna - Centro per le Arti Contemporanee
Afro Burri Capogrossi. Alfabeto senza parole
-
Dal 16 aprile 2025 al 13 maggio 2025 Milano | Centro Culturale di Milano
Esodo Pratelli. Dal futurismo al "Novecento" e oltre