Giusy Calia. Alchimia dell'immagine

Giusy Calia. Alchimia dell'immagine, MART - Museo di Arte Moderna e Contemporanea, Rovereto (TN)

 

Dal 15 Dicembre 2013 al 19 Gennaio 2014

Rovereto | Trento

Luogo: MART - Museo di Arte Moderna e Contemporanea

Indirizzo: corso Bettini 43

Orari: da martedì a giovedì 10- 18; venerdì 10-21; sabato e domenica 10-20

Costo del biglietto: ingresso al Mart, a Casa d’Arte Futurista Depero a Rovereto e alla Civica di Trento: intero € 13, ridotto € 9, scuole € 3.50, famiglie € 26

Telefono per informazioni: +39 0464 438887

E-Mail info: info@mart.trento.it

Sito ufficiale: http://www.mart.trento.it


Un anno fa il Mart ha inaugurato, in occasione dei suoi primi 10 anni, la vertiginosa mostra “La magnifica ossessione”, tuttora in corso, che ridisegna la relazione con il Museo, la sua collezione e il pubblico, in un percorso straordinario nel quale le gerarchie vengono abolite e le emozioni comandano. L’immagine coordinata della mostra è una Ofelia che si abbandona tra i riflessi della celebre cupola di Mario Botta. Autrice dell’opera, l’artista Giusy Calia. 
Domenica 15 dicembre 2013, per festeggiare l’undicesimo compleanno, il Mart chiama ancora Giusy Calia e le affida il Mezzanino del museo. L’artista reinterpreta lo spazio attraverso un racconto magico e affascinante che muove direttamente dall’anima del museo, ossia dagli occhi dei suoi collaboratori. 
“Alchimia dell’immagine” è un ciclo di oltre sessanta tavole realizzate da Giusy Calia tra il 2012 e il 2013. 
Nella prima parte del progetto l’artista ha fotografato le iridi di tutti i collaboratori del Mart. In seguito si è lasciata ispirare dall’osservazione delle singole e molteplici peculiarità di ogni occhio, è poi intervenuta su ogni scatto elaborandolo, attingendo a un vasto e complesso repertorio iconografico. 
Ogni occhio svela un microcosmo ricco di segni da interpretare, crocevia tra memoria e proiezione sul futuro, luogo di un intreccio non completamente decifrabile, accogliente e allo stesso tempo segreto e misterioso. Ogni occhio fotografato è una forma particolare di ritratto, decontestualizzato e privo di riferimenti diretti e manifesti al soggetto che, citando Jean-Luc Nancy, si mostra ritratto, nel senso di ritirato nel suo fondamentale mistero, eppure presente nella sua unicità. Giusy Calia ha composto scenari surreali che lei stessa definisce “archeologie dell’immagine”: visioni caleidoscopiche in cui soggetto e sfondo si mescolano e assumono lo stesso significato, risuonando in un macrocosmo che allude anche ai rapporti tra il museo, coloro che lo abitano quotidianamente e il mondo. 
Le immagini della mostra saranno inoltre condivise con la community web del Museo, che partecipa attivamente alle attività curate lanciate tramite i social network.

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