Luciana Tamas. ninnananna

Luciana Tamas, The Transporter Drone 2021, legno, metallo, plastica, gomma, dimensioni variabili. Courtesy l'artista
Dal 9 December 2022 al 17 February 2023
Trieste
Luogo: Studio Tommaseo
Indirizzo: Via del Monte 2/1
Orari: da martedì a venerdì 17-20
Curatori: Daniele Capra
Telefono per informazioni: +39 040 639187
E-Mail info: info@triestecontemporanea.it
Sito ufficiale: http://www.triestecontemporanea.it
Studio Tommaseo è lieto di ospitare ninnananna, personale di Luciana Tamas vincitrice del Premio Giovane Emergente Europeo Trieste Contemporanea 2021. La mostra, curata da Daniele Capra, raccoglie una decina di recenti lavori dell’artista romena – essenzialmente di natura scultorea – che indagano il sottile confine tra gli oggetti domestici con cui interagiamo abitualmente e i dispositivi di competizione/guerra pensati per confrontarsi durante un conflitto. Il titolo della mostra allude, in maniera parodica, agli aspetti della dolcezza e del conforto domestico, luoghi di intimità solo in apparenza non toccati dall’ostilità. La mostra è corredata da un catalogo, che sarà presentato successivamente includendo le immagini delle opere installate nello spazio triestino.
Le opere di Tamas in mostra, realizzate impiegando materiali di recupero assemblati con modalità da bricoleur, evidenziano, in forma ironica, il lato offensivo nascosto negli oggetti che usiamo quotidianamente e nelle forme più banali con cui interagiamo nella vita domestica. Tubi di silicone, mollette di metallo, carrelli portapacchi, ritagli di legno o canne da pesca vengono combinati insieme e privati dalla loro funzione, diventando così degli inefficaci (e ludici) strumenti di guerra. Ne escono così dei missili inoffensivi, degli innocui mitragliatori di legno o dei finti droni, costruiti con gli scarti di ferramenta e totalmente inabili al volo: sono metafore di un progresso sordo, piegato alle esigenze della guerra, e incapace di una tecnologia realmente umanistica.
La pratica artistica di Tamas è infatti caratterizzata dall’uso dell’assemblaggio e dell’installazione con materiali fai da te e di risulta, che vengono ricombinati in chiave a-funzionale con un valore simbolico. L’artista si muove a partire dall’immaginario tecnologico del volo, della guerra e dell’esplorazione spaziale per creare delle sculture in cui la forma, spesso improvvisata, non corrisponde ad alcuna reale necessità. Le sue opere non rappresentano né illustrano dei concetti, ma alludono invece ai limiti del pensiero ordinario. Esse servono infatti come strumenti rivelatori che mettono in luce causticamente le potenzialità sovversive, spesso nascoste, insite negli oggetti e negli strumenti di conflitto presenti nelle nostre vite. Alla loro pervasiva presenza – psicologica e reale – Tamas risponde così con una domanda da bambini, inattesa e impertinente.
Luciana Tamas (Satu Mare, RO, 1992) ha compiuto studi all’Università delle Arti di Braunschweig (D), presso cui sta conseguendo il dottorato all’Istituto di Storia dell’Arte ed Estetica. Sue mostre personali sono state ospitate da istituzioni quali Städtische Galerie, Braunschweig, University of Art, Braunschweig, Art Museum, Satu Mare (RO), Jan van der Togt Museum, Amstelveen (NL), Dinu Lipatti Philharmonic, Satu Mare, e Kunsthandel Teunissen (NL). Vive e lavora a Braunschweig.
Il Premio Giovane Emergente Europeo Trieste Contemporanea è assegnato ogni due anni ad artisti under trenta provenienti dall’Europa centro orientale la cui ricerca si è distinta per particolare significatività. Il premio dà all’artista l’occasione di concepire un inedito progetto espositivo nonché di poterlo documentare con una pubblicazione.
Le opere di Tamas in mostra, realizzate impiegando materiali di recupero assemblati con modalità da bricoleur, evidenziano, in forma ironica, il lato offensivo nascosto negli oggetti che usiamo quotidianamente e nelle forme più banali con cui interagiamo nella vita domestica. Tubi di silicone, mollette di metallo, carrelli portapacchi, ritagli di legno o canne da pesca vengono combinati insieme e privati dalla loro funzione, diventando così degli inefficaci (e ludici) strumenti di guerra. Ne escono così dei missili inoffensivi, degli innocui mitragliatori di legno o dei finti droni, costruiti con gli scarti di ferramenta e totalmente inabili al volo: sono metafore di un progresso sordo, piegato alle esigenze della guerra, e incapace di una tecnologia realmente umanistica.
La pratica artistica di Tamas è infatti caratterizzata dall’uso dell’assemblaggio e dell’installazione con materiali fai da te e di risulta, che vengono ricombinati in chiave a-funzionale con un valore simbolico. L’artista si muove a partire dall’immaginario tecnologico del volo, della guerra e dell’esplorazione spaziale per creare delle sculture in cui la forma, spesso improvvisata, non corrisponde ad alcuna reale necessità. Le sue opere non rappresentano né illustrano dei concetti, ma alludono invece ai limiti del pensiero ordinario. Esse servono infatti come strumenti rivelatori che mettono in luce causticamente le potenzialità sovversive, spesso nascoste, insite negli oggetti e negli strumenti di conflitto presenti nelle nostre vite. Alla loro pervasiva presenza – psicologica e reale – Tamas risponde così con una domanda da bambini, inattesa e impertinente.
Luciana Tamas (Satu Mare, RO, 1992) ha compiuto studi all’Università delle Arti di Braunschweig (D), presso cui sta conseguendo il dottorato all’Istituto di Storia dell’Arte ed Estetica. Sue mostre personali sono state ospitate da istituzioni quali Städtische Galerie, Braunschweig, University of Art, Braunschweig, Art Museum, Satu Mare (RO), Jan van der Togt Museum, Amstelveen (NL), Dinu Lipatti Philharmonic, Satu Mare, e Kunsthandel Teunissen (NL). Vive e lavora a Braunschweig.
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