Maurizio Gabbana. Assenza
Dal 08 Maggio 2021 al 23 Maggio 2021
Varese
Luogo: Battistero di Velate
Indirizzo: Piazza Santo Stefano 1
Orari: sabato e domenica 11.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00 (senza prenotazione); da martedì a venerdì 15.00 – 18.00 (su prenotazione)
Curatori: Carla Tocchetti
Enti promotori:
- Associazione Beautiful Varese
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: battisterodivelate@gmail.com
“Assenza”, esposizione fotografica di Maurizio Gabbana, apre i battenti sabato 8 maggio nella splendida cornice del Battistero di Velate a Varese. La mostra, patrocinata dal Comune di Varese, è a cura di Carla Tocchetti, supportata dal testo critico di Gian Ruggero Manzoni.
A corredo dell’evento è stato redatto un volume edito da Antiga Edizioni, che verrà presentato per la prima volta al pubblico domenica 9 maggio alle ore 10.30 al Salone Estense del Palazzo Comunale di Varese.
Dal testo di Gian Ruggero Manzoni “INCONTRARCI NELL’ASSENZA”
Sempre più, a mio avviso, l’anelito alla “bellezza”, al giorno d’oggi, si manifesta in modo disordinato, caotico. Infatti l’incertezza della sua forma e soprattutto della sua autenticità, complici le chimere di una società sempre più omologata dalle regole del mercato e dell’apparenza, determina smarrimento, persino paura. È necessario agire sull’educazione alla consapevolezza, sull’elevazione del pensiero, per poi curare l’estetica dei luoghi e delle persone, come pure dei comportamenti, dei discorsi e delle relazioni…
In Gabbana, la fotografia non è mai oggettiva visione della realtà, ma documentazione di un punto di vista, cosicché le tinte, le forme o le superfici diventano protagoniste di una messa in scena funzionale alla rappresentazione “teatrale”, che nell’artificio va a esplicare la sua massima dichiarazione di intenti. Quindi in Gabbana la fotografia non rivaleggia con la pittura, ma l’una la si ritrova nell’altra.
In questo nuovo ciclo egli tende a fare della fotografia non un manufatto puramente aggraziato, quindi edonisticamente piacevole, ma uno strumento di indagine che, abbandonando una formulazione tradizionale, entra nel dialettico se non nel concettuale col pittorico, ponendo alla sua base uno scopo specifico: quello di rinnovare una freschezza dello sguardo… di quello sguardo (sul mondo) ormai contaminato e incrostato dalla (in)civiltà delle immagini.
Per Gabbana “l’assenza è visibile” e, in fotografia, visibilissima, ancor più se la si sottolinea tramite spazi scelti, ben precisi, in modo che “solo l’assenza rende il soggetto dello scatto”…
Dunque il vuoto (cioè lo spazio lasciato bianco), in una fotografia, non è mai il nulla.
Maurizio Gabbana sviluppa la sua arte attraverso un'intimità derivata da una ricerca condotta in solitaria, costruendo così serie narrative, basate su scatti di “reportage” urbano in cui l’umanità è, non a caso, quasi sempre assente, oppure tramite una ricerca simbolica nella quale la figura risulta pretesto scenico a cui abbinare ciò che al nostro fotografo interessa mettere in evidenza: immagini che riflettono sulle relazioni, sulle origini, sul passato e, ovviamente, sul sociale.
Wim Wenders ha detto della fotografia che sulla pellicola si imprime la traccia del fotografo, l’immagine non dei suoi lineamenti esteriori, bensì del suo cuore. Ed è proprio così, anche per Gabbana...
Apertura: sabato 8 maggio alle 11.00
A corredo dell’evento è stato redatto un volume edito da Antiga Edizioni, che verrà presentato per la prima volta al pubblico domenica 9 maggio alle ore 10.30 al Salone Estense del Palazzo Comunale di Varese.
Dal testo di Gian Ruggero Manzoni “INCONTRARCI NELL’ASSENZA”
Sempre più, a mio avviso, l’anelito alla “bellezza”, al giorno d’oggi, si manifesta in modo disordinato, caotico. Infatti l’incertezza della sua forma e soprattutto della sua autenticità, complici le chimere di una società sempre più omologata dalle regole del mercato e dell’apparenza, determina smarrimento, persino paura. È necessario agire sull’educazione alla consapevolezza, sull’elevazione del pensiero, per poi curare l’estetica dei luoghi e delle persone, come pure dei comportamenti, dei discorsi e delle relazioni…
In Gabbana, la fotografia non è mai oggettiva visione della realtà, ma documentazione di un punto di vista, cosicché le tinte, le forme o le superfici diventano protagoniste di una messa in scena funzionale alla rappresentazione “teatrale”, che nell’artificio va a esplicare la sua massima dichiarazione di intenti. Quindi in Gabbana la fotografia non rivaleggia con la pittura, ma l’una la si ritrova nell’altra.
In questo nuovo ciclo egli tende a fare della fotografia non un manufatto puramente aggraziato, quindi edonisticamente piacevole, ma uno strumento di indagine che, abbandonando una formulazione tradizionale, entra nel dialettico se non nel concettuale col pittorico, ponendo alla sua base uno scopo specifico: quello di rinnovare una freschezza dello sguardo… di quello sguardo (sul mondo) ormai contaminato e incrostato dalla (in)civiltà delle immagini.
Per Gabbana “l’assenza è visibile” e, in fotografia, visibilissima, ancor più se la si sottolinea tramite spazi scelti, ben precisi, in modo che “solo l’assenza rende il soggetto dello scatto”…
Dunque il vuoto (cioè lo spazio lasciato bianco), in una fotografia, non è mai il nulla.
Maurizio Gabbana sviluppa la sua arte attraverso un'intimità derivata da una ricerca condotta in solitaria, costruendo così serie narrative, basate su scatti di “reportage” urbano in cui l’umanità è, non a caso, quasi sempre assente, oppure tramite una ricerca simbolica nella quale la figura risulta pretesto scenico a cui abbinare ciò che al nostro fotografo interessa mettere in evidenza: immagini che riflettono sulle relazioni, sulle origini, sul passato e, ovviamente, sul sociale.
Wim Wenders ha detto della fotografia che sulla pellicola si imprime la traccia del fotografo, l’immagine non dei suoi lineamenti esteriori, bensì del suo cuore. Ed è proprio così, anche per Gabbana...
Apertura: sabato 8 maggio alle 11.00
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 20 aprile 2024 al 27 ottobre 2024
Conversano | Castello Conti Acquaviva D'Aragona
CHAGALL. SOGNO D’AMORE
-
Dal 20 aprile 2024 al 29 settembre 2024
Possagno | Museo Gypsotheca Antonio Canova
Canova. Quattro Tempi. Fotografie di Luigi Spina
-
Dal 20 aprile 2024 al 21 luglio 2024
Torino | Mastio della Cittadella
Henri de Toulouse-Lautrec. Il mondo del circo e di Montmartre
-
Dal 20 aprile 2024 al 24 novembre 2024
Venezia | Sedi varie
60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia. Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere
-
Dal 16 aprile 2024 al 15 settembre 2024
Venezia | Gallerie dell’Accademia
Willem de Kooning e l’Italia
-
Dal 17 aprile 2024 al 22 settembre 2024
Venezia | Ateneo Veneto
Walton Ford. Lion of God