17. Mostra Internazionale di Architettura - Padiglione della Lituania

Planet of People, Simulazione digitale, 2021 | Courtesy of Lithuanian Space Agency | © Julijonas Urbonas and Studio Pointer*

 

Dal 22 Maggio 2021 al 21 Novembre 2021

Venezia

Luogo: Chiesa di Santa Maria dei Derelitti

Indirizzo: Calle della Barbaria delle Tole - Castello 30122

Orari: Mar - Dom 10 - 19 | Lun chiuso

Sito ufficiale: http://lithuanianspace.agency


‘Prendiamo un grande numero di esseri umani, spogliamoli di tutti i costrutti sociali, razziali, culturali, sessuali, politici ed economici, e riuniamoli in modo che rimangano vicini per un periodo considerevole di tempo. È questa la versione definitiva dell'architettura umana.’

Julijonas Urbonas, fondatore della Lithuanian Space Agency

La Lithuanian Space Agency (LSA) è lieto di presentare il Padiglione della Lituania alla 17. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia. Nella cornice unica della chiesa rinascimentale di Santa Maria dei Derelitti, la LSA propone un mondo immaginario nello spazio che unisce estetica gravitazionale e immaginazione cosmica. La mostra della LSA a Venezia è curata da Jan Boelen, commissionata da Julija Reklaitė e organizzata da Rupert, Center for Art and Education.

Fondata da Julijonas Urbonas, la LSA è un'organizzazione dedicata alla ricerca sull'architettura spaziale e l'estetica gravitazionale. L’agenzia è un’iniziativa astro-disciplinare che intende creare un’immaginazione genuinamente extraterrestre. Think tank e compagnia di logistica spaziale, la LSA ricerca e sviluppa la poetica logistica per stabilire modi alternativi di vivere e immaginare insieme, sia sulla Terra che oltre. Riconoscendo la natura radicalmente extraterrestre del cosmo, l'agenzia si concentra su come possiamo avvicinarci all'extraterrestre, anche guardando l’umanità dalla prospettiva di un alieno.
 
Secondo Boelen “La crisi attuale è una crisi di immaginazione. La LSA presenta prototipi che ci permettono di creare coreografie e sognare insieme. Il prototipo più ambizioso è una macchina per una fuga dalla Terra che può catapultarci tutti nello spazio, dove poi fonderci in un pianeta alternativo. Con questa proposta, progettata come una Gesamtkunstwerk, la LSA presenta una nuova possibile era spaziale. Un'era spaziale che restituisce potere alle persone, sottraendolo alla colonizzazione nazionale e commerciale dello spazio”.
 
Per la Biennale Architettura 2021, la LSA presenta il più recente progetto di Urbonas, Planet of People - uno studio artistico e scientifico su un ipotetico pianeta artificiale costituito da corpi umani. L’agenzia indaga le condizioni necessarie a realizzare la fantasia architettonica di Planet of People e solleva interrogativi sulle sue implicazioni sociopolitiche. Quando, liberati dai vincoli terresti, gli esseri umani diventano semplicemente i mattoni di questa nuova struttura extraterrestre, qual è il ruolo delle nozioni culturali ed etiche terrene? Al centro dell'installazione di Planet of People uno scanner 3D scansiona i partecipanti all'esperimento e li "invia" nello spazio come simulazioni animate. Al crescere dei partecipanti al trial di Venezia, i corpi scansionati iniziano a formare un nuovo pianeta.
 
“Siamo sempre più consapevoli della fragilità della Terra e della specie umana. E ci rendiamo sempre più conto che potremmo non avere un piano di sopravvivenza per quando arriverà la fine del mondo. Quali sono le alternative? Ci sono due opzioni: un funerale su scala planetaria o un monumento per la storia della Terra e dei suoi abitanti. È tempo di considerare entrambi”, afferma Urbonas. “L'immaginazione è inseparabile dalla realtà e viceversa. Non si contraddicono né si escludono a vicenda. Lo stesso vale per l'architettura: è tanto immaginativa quanto realistica. Le speculazioni scientifiche e architettoniche sono influenzate dai costrutti sociali e tecnologici tanto quanto esse stesse li condizionano. Su questo piano, quindi, Planet of People è reale tanto quanto la Torre Eiffel. L’unica differenza è che deve ancora essere costruito”.
 
La LSA include una serie di altre opere o "prototipi" di Urbonas, come Airtime, Barany Chair, Cerebral Spinner, Cumspin, Emancipation Kit, Euthanasia Coaster, Hypergravitational Piano, Oneiric Hotel. Questi prototipi si basano sulla ricerca di Urbonas sull'estetica gravitazionale, termine coniato dall’artista per identificare un nuovo tipo di architettura, design e arte. L'estetica gravitazionale si occupa del potere coreografico e locomotivo delle cose, sia reali che immaginarie, e degli effetti che queste coreografie hanno sui domini sensuali, psicologici e sociali. Ne sono esempi Cumspin, che sfrutta la gravità artificiale per aumentare il piacere sessuale umano, ed Euthanasia Coaster, una montagna russa che conduce con euforia alla morte. Questi lavori e ricerche costituiscono la base dell'installazione principale, Planet of People.
 
La LSA è inoltre lieta di annunciare l'uscita del suo primo report annuale, che sarà possibile acquistare sia in mostra che sul sito web dell’agenzia. Il report include una serie di testi sull’estetica gravitazionale di Urbonas e contributi di altri membri della LSA. Una parte sostanziale del report è dedicata a una presentazione approfondita di Planet of People, con studi di fattibilità condotti da numerosi ricercatori di diversi campi della scienza planetaria, come l'architettura spaziale, il design, l'arte e l'ingegneria, l'astro-antropologia, l'astronomia e l’astrofisica. Fra questi, Michael Clormann, Régine Debatty, Vidas Dobrovolskas, Hu Fei e Jia Liu, Li Geng, Theodore W. Hall, Craig Jones, Rebekka Ladewig, Xin Liu, Lisa Messeri, Michael P. Oman-Reagan, Joseph Popper, Lauren Reid, He Renke, Fred Scharmen, Ma Yansong e Zheng Yongchun.
 
Durante la mostra a Venezia, la LSA approfondirà la sua ricerca sull'architettura spaziale e la presenterà al pubblico attraverso visite guidate e workshop condotti da Urbonas e Boelen. Inoltre, in collaborazione con altre istituzioni internazionali, la LSA continuerà a sviluppare il suo programma e a testare Planet of People anche dopo la Biennale Architettura 2021.
 

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