Amedeo Renzini. Identikit

Amedeo Renzini

 

Dal 16 Dicembre 2017 al 21 Gennaio 2018

Venezia

Luogo: Fondazione Bevilacqua La Masa – Palazzetto Tito

Indirizzo: Dorsoduro 2826

Orari: da lunedì a venerdì dalle 10:00 alle 17:00

Curatori: Toni Toniato

Enti promotori:

  • Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa
  • Città di Venezia

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 041 5207797

Sito ufficiale: http://www.bevilacqualamasa.it/



L'Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa è lieta di ospitare, negli spazi di Palazzetto Tito, la mostra Amedeo Renzini. Identikit, che presenta un'inedita riflessione dedicata al pittore veneziano di cui ricorre il  centenario della nascita (11 ottobre 1917).

La rassegna, curata da Toni Toniato, si pone l'obiettivo di indagare alcuni aspetti fondamentali, ma ancora da approfondire, della storia dell'arte veneziana, facendo luce sulla figura emblematica di Amedeo Renzini. Attraverso un'accurata selezione di dipinti, disegni, bozzetti, giochi, studi, appunti, testi e documenti sarà così possibile entrare nell'atelier di questo appassionato studioso della figura umana e ricostruirne i tratti, le peculiarità, il carattere: l'identikit.

Fra le opere in mostra i due grandi 'cicli' (Storia Americana del 1976 e L'albero della vita del 1987).

Il primo racconta la storia, vera, per testi ed immagini, della sua fuga da Camp Wheeler (Georgia) dove era stato rinchiuso dall'esercito americano assieme a molti altri italiani fatti prigionieri in Africa nel 1943. "In America, durante la seconda guerra mondiale, tre uomini prigionieri in un campo di concentramento della Georgia decidono, per futili e per lo più privati motivi di tentare la fuga".

Il secondo ciclo nasce da un viaggio in Puglia, durante il quale Renzini scopre e si innamora dello straordinario mosaico pavimentale della cattedrale romanica di Otranto: un albero che fra i suoi rami racconta storie e personaggi biblici. Da allora comincia a crescere il 'suo' Albero della Vita e a rappresentare i 'suoi' personaggi: "[...] Ofelia, Hieronymus van Aken o Bosch, Tarzan, Sade, Mae West [...] mia mamma, Marx, Giorgione, Picasso, Raoul Schultz, Abebe Bikila [...] che da una breccia aperta nella porta di Maratona in un grande incredulo silenzio arriva volando, il mio Abebe, con i grandi piedi nudi [...]". Di questo ciclo saranno esposti, oltre a molti lavori preparatori e studi di testi e immagini, anche le diverse versioni realizzate e alcuni degli undici telai che compongono la versione più grande (600 x 360 cm) dove "l'espressione pittorica è contraddistinta da pennellate forti e decise, cariche di colori accesi, che si agitano sullo sfondo bianco della tela che sempre si intravvede: una pacata risposta all'esplosione di colore".

Fra gli altri grandi lavori esposti, alcuni dei soffitti (primi anni '70) presentati alle personali Palazzo Phanku e Soffitti ("rivisitazione dei soffitti settecenteschi dei palazzi veneziani, vere e proprie esplosioni di colore che non risparmiano critiche al 'buon gusto' borghese"), Conici Botoni e Canebambù (dedicato alla guerra di liberazione del popolo vietnamita) e una sua personale rilettura in chiave 'imperfetta' dell'Uomo Vitruviano di Leonardo. A completare il percorso una serie di disegni e lavori su carta, fra i quali alcuni collage dalla serie degli Identikit, che definiscono e ribadiscono lo sviluppo autobiografico di tutta l'opera di Renzini. Anni dopo ci ritorna, a Otranto, stavolta per mare, in vaporino. Un suo amico danese conosciuto in Francia, straordinario marinaio, ha comprato e risistemato un vecchio Battello Actv col quale, prima per mare e poi per canali, arriveranno fino a Parigi. Fino alla fine il viaggio, il mare, il blu. "Molte donne, bellissime, ne porteranno il felice ricordo". 

In occasione della mostra viene pubblicata la monografia Amedeo Renzini. Identikit, con testi inediti di Giovanni Bianchi, Toni Toniato e Massimo Donà - La Toletta Edizioni 2017. Il volume raccoglie un'ampia selezione di dipinti, disegni, appunti, scritti, documenti, fotografie, nel tentativo di ricostruire il ritratto di un artista la cui vitalità ha lasciato un segno importante nella vita culturale e artistica di Venezia.

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