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Genius Loci - Riccardo Muratori: Fuoco, vuoto

Riccardo Muratori, Fuoco, vuoto, Barbati Gallery, Venezia | Foto: ARTE.it 2022
Dal 19 Novembre 2022 al 11 Gennaio 2023
Venezia
Luogo: Barbati Gallery
Indirizzo: Palazzo Lezze, Campo Santo Stefano - San Marco 2949
Orari: Mar - Dom 11 - 13 / 14 - 19 | Lun chiuso
Sito ufficiale: http://www.barbatigallery.com
Barbati Gallery è lieta di presentare Genius Loci, nuovo programma espositivo che valorizza il contesto artistico veneziano. La galleria Barbati ospiterà le opere di artisti contemporanei locali, per sostenere la produzione culturale della Città di Venezia.
La prima edizione di Genius Loci è la mostra personale intitolata Fuoco, vuoto dell’artista veneziano Riccardo Muratori. La selezione esposta a Palazzo Lezze comprende opere inedite e sarà visitabile dal 19 novembre 2022 al 11 gennaio 2023.
Muratori utilizza l’olio e l’acrilico su tela, cartone e legno come veicoli per interpretare le domande che accompagnano l’esistenza. Gli strumenti tradizionali sono prosciolti dai rigidi canoni pittorici a favore di un approccio intuitivo. È l’impulso di un pensiero o di un sentimento a guidare l’artista nel realizzare le sue opere, in un intimo desiderio di liberazione e rinnovamento tramite il processo creativo.
In Fuoco, vuoto Muratori mira ad incendiare la mente dello spettatore e percuotere gli idoli della nostra società per udirne all’interno l’eco della vacuità. Il fuoco, visto come principale strumento di evoluzione dell’uomo, rappresenta la possibilità di ottenere effetti che scavalcano le mere facoltà biologiche umane.
Secondo la filosofia stoica sono proprio le fiamme - in una conflagrazione universale definita ‘ecpirosi’ - che portano la fine e la rinascita del mondo, distruggendo per poi alimentare la creazione di un nuovo paradigma.
Nelle opere di Muratori il fuoco è quindi una metafora del cambiamento che divora il velo apparente del nostro mondo per mostrarne la struttura obsoleta, è la forza che trasforma l’esistenza. I dipinti immortalano l’incendio al suo culmine, attimi prima che il soggetto crolli tra le fiamme, rendendo questa fine eterna, spettacolare e ipnotica.
Muratori manipola e svuota il soggetto dipinto per interrogare gli archetipi comuni e la loro obsolescenza. Egli sfida la pittura attraverso la pittura stessa, mettendo la materia pittorica al servizio di un elemento mancante - il vuoto - con ogni nuovo strato e pennellata.
Ritraendo idoli cavi, armature e abiti senza corpo, l’artista indaga l’assenza intesa come vacuità ideologica. La figura diventa simulacro e quest’ultimo l’esistenza medesima. Muratori propone però il vuoto anche come necessità esistenziale, raffigurando il timore della società contemporanea verso i concetti del silenzio, dell’assenza e dell’ignoto.
Come l’uomo, durante l’ultimo secolo e mezzo, ha consumato i propri idoli e archetipi arrivando sempre più vicino ad una possibile fine, così anche la pittura ha preso sé stessa come oggetto, scandagliando la propria grammatica fino ad arrivare a decretare il suo epilogo. Questa conclusione deve portare ad un rinnovamento. Per l’artista la rinascita è una conseguenza necessaria, in uno sviluppo circolare in cui l’atto del dipingere è ciò che ruota mentre il vuoto è l’elemento stabile e centrale del movimento.
Riccardo Muratori nasce a Rimini, dal 2000 vive e lavora a Venezia. Inizia a dipingere dopo aver conseguito la laurea in filosofia presso l’Università di Ca’ Foscari. Nel 2011 partecipa alla 54. Biennale d’Arte di Venezia e nel 2017 alla Biennale di Karachi. Dal 2012 al 2018 insegna disegno e illustrazione presso l’Università IUAV di Venezia nel Dipartimento di Design della Moda, Arti Visive e Teatro.
La prima edizione di Genius Loci è la mostra personale intitolata Fuoco, vuoto dell’artista veneziano Riccardo Muratori. La selezione esposta a Palazzo Lezze comprende opere inedite e sarà visitabile dal 19 novembre 2022 al 11 gennaio 2023.
Muratori utilizza l’olio e l’acrilico su tela, cartone e legno come veicoli per interpretare le domande che accompagnano l’esistenza. Gli strumenti tradizionali sono prosciolti dai rigidi canoni pittorici a favore di un approccio intuitivo. È l’impulso di un pensiero o di un sentimento a guidare l’artista nel realizzare le sue opere, in un intimo desiderio di liberazione e rinnovamento tramite il processo creativo.
In Fuoco, vuoto Muratori mira ad incendiare la mente dello spettatore e percuotere gli idoli della nostra società per udirne all’interno l’eco della vacuità. Il fuoco, visto come principale strumento di evoluzione dell’uomo, rappresenta la possibilità di ottenere effetti che scavalcano le mere facoltà biologiche umane.
Secondo la filosofia stoica sono proprio le fiamme - in una conflagrazione universale definita ‘ecpirosi’ - che portano la fine e la rinascita del mondo, distruggendo per poi alimentare la creazione di un nuovo paradigma.
Nelle opere di Muratori il fuoco è quindi una metafora del cambiamento che divora il velo apparente del nostro mondo per mostrarne la struttura obsoleta, è la forza che trasforma l’esistenza. I dipinti immortalano l’incendio al suo culmine, attimi prima che il soggetto crolli tra le fiamme, rendendo questa fine eterna, spettacolare e ipnotica.
Muratori manipola e svuota il soggetto dipinto per interrogare gli archetipi comuni e la loro obsolescenza. Egli sfida la pittura attraverso la pittura stessa, mettendo la materia pittorica al servizio di un elemento mancante - il vuoto - con ogni nuovo strato e pennellata.
Ritraendo idoli cavi, armature e abiti senza corpo, l’artista indaga l’assenza intesa come vacuità ideologica. La figura diventa simulacro e quest’ultimo l’esistenza medesima. Muratori propone però il vuoto anche come necessità esistenziale, raffigurando il timore della società contemporanea verso i concetti del silenzio, dell’assenza e dell’ignoto.
Come l’uomo, durante l’ultimo secolo e mezzo, ha consumato i propri idoli e archetipi arrivando sempre più vicino ad una possibile fine, così anche la pittura ha preso sé stessa come oggetto, scandagliando la propria grammatica fino ad arrivare a decretare il suo epilogo. Questa conclusione deve portare ad un rinnovamento. Per l’artista la rinascita è una conseguenza necessaria, in uno sviluppo circolare in cui l’atto del dipingere è ciò che ruota mentre il vuoto è l’elemento stabile e centrale del movimento.
Riccardo Muratori nasce a Rimini, dal 2000 vive e lavora a Venezia. Inizia a dipingere dopo aver conseguito la laurea in filosofia presso l’Università di Ca’ Foscari. Nel 2011 partecipa alla 54. Biennale d’Arte di Venezia e nel 2017 alla Biennale di Karachi. Dal 2012 al 2018 insegna disegno e illustrazione presso l’Università IUAV di Venezia nel Dipartimento di Design della Moda, Arti Visive e Teatro.
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