Ritorna alle Gallerie dell’Accademia di Venezia la Nuda di Giorgione

Particolare della Nuda di Giorgione prima del restauro

 

Dal 25 Febbraio 2020 al 25 Febbraio 2020

Venezia

Luogo: Gallerie dell’Accademia

Indirizzo: Campo della Carita 1050

Sito ufficiale: http://www.gallerieaccademia.it



Dopo dieci anni di assenza, ritorna alle Gallerie dell’Accademia di Venezia la cosiddetta Nuda di Giorgione, testimonianza superstite di una delle rare imprese pubbliche condotte dall’artista di Castelfranco, che sarà finalmente esposta al pubblico a partire da martedì 25 febbraio.
Il frammento, già in uno stato di conservazione precario, venne staccato nel 1937 dalla facciata sul Canal Grande del Fondaco dei Tedeschi, edificio medievale ricostruito dopo il devastante incendio del 1505 nei pressi del ponte di Rialto, espressione monumentale dell’anima mercantile di Venezia.
 
La giovane figura femminile, ritratta in piedi a seno scoperto entro una semplice nicchia, ha sempre suscitato l’ammirazione dei commentatori per la “tinta sanguigna e fiammeggiante” delle carni, come scrive Anton Maria Zanetti nel 1760, capace di renderla seducente al di là della sua difficile interpretazione; rappresenterebbe, si è ipotizzato, un emblema della pace politica o della prosperità commerciale di Venezia.
 
Grazie ad un sapiente intervento di manutenzione straordinaria, che ha visto la pulitura accurata della superficie dipinta, la rimozione delle colle e dei ritocchi a tempera alterati, la stuccatura delle piccole lacune e il loro abbassamento con velature a tono, l’opera si offre ai visitatori delle Gallerie per un pieno godimento estetico.
 
"Una nuova e preziosa luce – dichiara il Direttore Giulio Manieri Elia –  trarrà la Nuda dal contesto espositivo entro cui verrà collocata in una delle sale recentemente riallestite della pittura cinquecentesca: la vocazione al classicismo, espressa in quest’opera, appartenente alla tarda stagione giorgionesca, troverà infatti risalto nel confronto con le altre preziose opere di Giorgione in sala e nel dialogo con le composizioni dei suoi giovani allievi, Tiziano e Sebastiano del Piombo, presenti nel medesimo ambiente".  

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