Shirin Neshat. The Home of My Eyes

Shirin Neshat, Anna, Dalla serie The Home of My Eyes, 2015, Stampa ai sali d’argento e inchiostro, 101.6 x 152.4 cm

 

Dal 13 Maggio 2017 al 26 Novembre 2017

Venezia

Luogo: Museo Correr

Indirizzo: San Marco 52

Orari: 10 - 19 (fino al 31 ottobre) | 10 - 17 (dal 1 novembre) | La biglietteria chiude un’ora prima

Curatori: Thomas Kellein

Enti promotori:

  • MUVE
  • Città di Venezia

Costo del biglietto: Biglietto cumulativo “I Musei di Piazza San Marco": Intero 20 € | Ridotto13 € | Scuole 5.50 € | Gratuito: Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide turistiche abilitate e interpreti turistici che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo con prenotazione); membri ICOM; volontari Servizio Civile; partner ordinari MUVE; possessori MUVE Friend Card; membri Venice

Telefono per informazioni: 848 082 000

E-Mail info: info@fmcvenezia.it

Sito ufficiale: http://www.correr.visitmuve.it



Shirin Neshat, iraniana nata nel 1957, vive e lavora a New York. Ha studiato arte a Los Angeles negli anni della rivoluzione iraniana, intorno al 1978-79, e dall’America ha visto il suo Paese d’origine islamizzarsi negli anni Novanta.

Come mezzo espressivo ha scelto la fotografia, ma anche installazioni (concettuali) e il cinema (spazio-tempo dinamico). La sua opera si occupa soprattutto dell’identità, quella femminile in particolare; il suo è un lavoro che lei stessa definisce “personale, politico, emotivo”.

Nella mostra "The Home of My Eyes" Shirin Neshat presenta un ciclo di 55 fotografie ideate e realizzate dall’artista dal 2014 al 2015 e ancora mai esposte in Europa, oltre a Roja (2016) rappresentano il più recente lavoro di Neshat.
Si tratta di ritratti fotografici di singole persone residenti in varie regioni dell’Azerbaijan - che ha ricordato all’artista il suo paese natale, l’Iran, ognuna con un diverso credo religioso ma tutte, nell’installazione, presentate come facenti parte della stessa comunità.

I personaggi ritratti appaiono frontalmente e in primo piano, variando dai 152 ai 205 cm di altezza. Nel lavoro di Neshat si incontrano persone con i loro gesti, si incrociano culture differenti e diverse generazioni: dalla giovane bambina bionda dall’aspetto europeo al quasi ottantenne con sembianze asiatiche. Shirin Neshat ha definito "The Home of my Eyes" “un arazzo di volti umani”. Nel corso di tutto il lavoro l’artista si è concentrata sull’aspetto psicologico dei personaggi e sugli stati emotivi, approfondendo con chi ritraeva aspetti personali, riguardanti l’identità culturale e il concetto di casa. Come in molte delle sue fotografie l’artista anche qui inserisce un testo calligrafico sulle stampe ai sali d’argento.

Accanto a queste immagini verrà proiettato il video intitolato Roja, di cui l’artista è autrice, basato su un sogno personale. Il video si concentra sul sentimento di “spostamento” delle popolazioni, sulla paura dello “straniero” e della “terra straniera”. Come in altri lavori di Shirin Neshat Roja mostra il desiderio di riunirsi con la propria “casa”, e con la “madrepatria”, che può sembrare in un primo momento empatico ma che si rivela nel corso del video e alla fine terrificante e infernale. 

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