When We Become Us²

Huang Hai-Hsin 黄海欣, Gondola, 2023, Inchiostro su carta, 32 × 39.5 cm | Courtesy Capsule Venice
Dal 24 Febbraio 2024 al 23 Marzo 2024
Venezia
Luogo: Capsule Venice
Indirizzo: Dorsoduro 2525
Orari: Mar - Sab 11 - 18 | Dom - Lun chiuso
Curatori: Manuela Lietti
Costo del biglietto: Ingresso libero
Telefono per informazioni: +39 388 8030365
E-Mail info: info@capsulevenice.com
Sito ufficiale: http://www.capsuleshanghai.com
ARTISTI:
CAI ZEBIN / LEELEE CHAN / DANIEL CHEN / RUDY CREMONINI / SARAH FAUX / FENG CHEN / GAO YUAN / ADRIAN GELLER / IVY HALDEMAN / HUANG HAI-HSIN / ANTHONY IACONO / ELISABETH JAEGER / KONG LINGNAN / MAYA KRAMER / RYOSUKE KUMAKURA / PIXY LIAO / LIAO WEN / MEVLANA LIPP / CHRIS OH / DOUGLAS RIEGER / CURTIS TALWST SANTIAGO / TAO SIQI / ALESSANDRO TEOLDI / TIAN JIANXIN / ALICE WANG / WANG HAIYANG / YAN XINYUE / YAO CONG / MIRANDA FENGYUAN ZHANG
Capsule Shanghai è lieta di annunciare l’apertura di When We Become Us², la mostra inaugurale di Capsule Venice, sede della galleria a Venezia nonché nuova estensione dell’impegno duraturo e continuativo della galleria madre in Cina. Capsule Venice presenterà quattro mostre principali accompagnate da eventi collaterali, progetti site-specific, attività culturali a cura di Manuela Lietti, curatrice indipendente. Tali progetti andranno ad attivare per tutto il corso del 2024 gli spazi interni ed esterni della galleria.

Cai Zebin 蔡泽滨, The Story of the Flood, 2023, Tecnica mista su pannello in tela, 46.5 × 36.5 cm | Courtesy Capsule Venice
La programmazione, ospitata presso la Fondazione Marchesani a Dorsoduro, prende l’avvio con When We Become Us², una versione riveduta e ampliata di When We Become Us, mostra collettiva con cui Capsule ha inaugurato la propria sede a Shanghai nel 2016.
Sono diversi i registri semantici che questa mostra collettiva mette in moto: da un lato è un’occasione per avvicinarsi alla poetica dei ventinove artisti invitati e in generale al programma della galleria, qui presentato con l’aggiunta di nuove collaborazioni; dall’altro è anche una sentita indagine sulla metodologia che la galleria ha deciso di adottare nel corso degli ultimi sette anni. Su questa base, la collettiva è una riflessione su cosa significhi gestire uno spazio che, pur funzionando come un organismo commerciale, è da sempre interessato a un processo di crescita reciproca e dialogo continuo con gli artisti, linfa vitale della galleria, basato sulla componente umana.

Rudy Cremonini, The Reservation, 2023, Pittura a olio su lino, 140 × 160 cm | Courtesy Capsule Venice
When We Become Us² è una vera e propria chiamata all’azione che racchiude in sé un dinamismo relazionale, una progettualità che a sua volta attiva una serie di interrelazioni e traduce visivamente cosa succede quando noi (we) siamo in grado di connetterci profondamente con noi stessi e con gli altri. Abbracciando la nostra individualità, prendiamo coscienza di essa e delle nostre potenzialità anche in funzione di un tutto che ci travalica ma che nel contempo possiamo contribuire a plasmare. Allora diventiamo un noi (us) in senso collettivo che racchiude la dimensione microscopica e macroscopica dell’operato artistico e dell’esistenza stessa.
Questo primo passo per instaurare un dialogo costante con il tessuto urbano e sociale di Venezia esprime la volontà della galleria di agire da catalizzatore, trasformandosi in un “luogo” esperienziale, un punto di raccordo dove artisti, collezionisti, professionisti del settore, pubblico e la comunità in generale possano passare dall’essere unità indipendenti fatte da tanti “noi” esclusivi (we) al diventare pienamente “noi” inclusivi (us).
(Manuela Lietti)
CAI ZEBIN / LEELEE CHAN / DANIEL CHEN / RUDY CREMONINI / SARAH FAUX / FENG CHEN / GAO YUAN / ADRIAN GELLER / IVY HALDEMAN / HUANG HAI-HSIN / ANTHONY IACONO / ELISABETH JAEGER / KONG LINGNAN / MAYA KRAMER / RYOSUKE KUMAKURA / PIXY LIAO / LIAO WEN / MEVLANA LIPP / CHRIS OH / DOUGLAS RIEGER / CURTIS TALWST SANTIAGO / TAO SIQI / ALESSANDRO TEOLDI / TIAN JIANXIN / ALICE WANG / WANG HAIYANG / YAN XINYUE / YAO CONG / MIRANDA FENGYUAN ZHANG
Capsule Shanghai è lieta di annunciare l’apertura di When We Become Us², la mostra inaugurale di Capsule Venice, sede della galleria a Venezia nonché nuova estensione dell’impegno duraturo e continuativo della galleria madre in Cina. Capsule Venice presenterà quattro mostre principali accompagnate da eventi collaterali, progetti site-specific, attività culturali a cura di Manuela Lietti, curatrice indipendente. Tali progetti andranno ad attivare per tutto il corso del 2024 gli spazi interni ed esterni della galleria.

Cai Zebin 蔡泽滨, The Story of the Flood, 2023, Tecnica mista su pannello in tela, 46.5 × 36.5 cm | Courtesy Capsule Venice
La programmazione, ospitata presso la Fondazione Marchesani a Dorsoduro, prende l’avvio con When We Become Us², una versione riveduta e ampliata di When We Become Us, mostra collettiva con cui Capsule ha inaugurato la propria sede a Shanghai nel 2016.
Sono diversi i registri semantici che questa mostra collettiva mette in moto: da un lato è un’occasione per avvicinarsi alla poetica dei ventinove artisti invitati e in generale al programma della galleria, qui presentato con l’aggiunta di nuove collaborazioni; dall’altro è anche una sentita indagine sulla metodologia che la galleria ha deciso di adottare nel corso degli ultimi sette anni. Su questa base, la collettiva è una riflessione su cosa significhi gestire uno spazio che, pur funzionando come un organismo commerciale, è da sempre interessato a un processo di crescita reciproca e dialogo continuo con gli artisti, linfa vitale della galleria, basato sulla componente umana.

Rudy Cremonini, The Reservation, 2023, Pittura a olio su lino, 140 × 160 cm | Courtesy Capsule Venice
When We Become Us² è una vera e propria chiamata all’azione che racchiude in sé un dinamismo relazionale, una progettualità che a sua volta attiva una serie di interrelazioni e traduce visivamente cosa succede quando noi (we) siamo in grado di connetterci profondamente con noi stessi e con gli altri. Abbracciando la nostra individualità, prendiamo coscienza di essa e delle nostre potenzialità anche in funzione di un tutto che ci travalica ma che nel contempo possiamo contribuire a plasmare. Allora diventiamo un noi (us) in senso collettivo che racchiude la dimensione microscopica e macroscopica dell’operato artistico e dell’esistenza stessa.
Questo primo passo per instaurare un dialogo costante con il tessuto urbano e sociale di Venezia esprime la volontà della galleria di agire da catalizzatore, trasformandosi in un “luogo” esperienziale, un punto di raccordo dove artisti, collezionisti, professionisti del settore, pubblico e la comunità in generale possano passare dall’essere unità indipendenti fatte da tanti “noi” esclusivi (we) al diventare pienamente “noi” inclusivi (us).
(Manuela Lietti)
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