Giorgia Valmorri. In mano un germoglio

Giorgia Valmorri, In mano un germoglio, azione collettiva

 

Dal 09 Giugno 2017 al 10 Giugno 2017

Marostica | Vicenza

Luogo: Giardino della Biblioteca Civica

Indirizzo: via Cairoli 4

Curatori: Silvia Petronici, Antonio Zarpellon

Enti promotori:

  • Assessorato alla cultura del Comune di Marostica
  • Città di Marostica

Costo del biglietto: gratuito

Sito ufficiale: http://operapubblica.tumblr.com



L’azione costituisce il cuore pulsante del processo di partecipazione attivato dall’opera pubblica Giardini Di Connessione. Terzo movimento di Giorgia Valmorri a cura di Silvia Petronici e Antonio Zarpellon nell’ambito di riserve urbane_arte pubblica e rigenerazione 2017.

Con In mano un germoglio saranno messi a dimora i germogli nati dai semi donati dagli abitanti di Marostica e ricevuti nel luglio 2016 dall’artista grazie al kit di attivazione dell’opera (la busta pre-indirizzata con dentro i sacchettini per la raccolta dei semi) distribuito durante la mostra La Vera Natura che concludeva il percorso di riserve urbane 2016.
L’azione collettiva In mano un germoglio è, di fatto, il primo passo pratico in direzione della costruzione del giardino. È stato più volte detto lungo tutto il percorso dell’opera che il giardino non sono solo le piante di cui si compone ma certamente queste sono il suo cuore e in fondo il suo senso.  Le piante sono il dispositivo attivato dentro il sistema giardino per ottenere relazioni, provocare connessioni e incontri, aumentare l’esperienza e la conoscenza di sé e del mondo.
Sono arrivati molti semi e ognuno connesso a una storia, un ricordo, un’emozione. Sono stati messi in semenzaio e hanno germogliato.  Adesso sono pronti per essere messi a dimora nella terra del giardino della biblioteca che grazie a questa azione accoglierà molte connessioni, molte storie e c’è da augurarsi per questo anche molta cura.
Il 9 giugno all'azione In mano un germoglio sarà presente tra i partecipanti anche la Principessa Maori Erena Rangimarie Rere Omaki Rhose, Dottoressa in Medicina Tradizionale Maori, docente di Ecosofia all'Università di Karlstad in Svezia e ambasciatrice dei diritti della Terra, presente in Italia per seminari e incontri che fanno seguito allo straordinario riconoscimento da parte del Governo Neozelandese dello statuto di persona al Fiume Whanganui, con il quale Erena Rangimari ha un legame familiare. La sua presenza all’azione conferma l’importanza delle tematiche sollecitate dalle ricerche nate nell’ambito di riserve urbane e dall’opera Giardini di Connessione, volti a sensibilizzare l’attenzione del pubblico su temi di interesse sociale come la natura e la terra, intese come bene comune di cui farsi custodi.
Le piante messe a dimora saranno disposte in aree del giardino definite dal progetto che è risultato dal ciclo di azioni partecipate Integra invece di separare. Molte mani rendono il lavoro più leggero.  Sia la disposizione che l’ambiente che con essa si crea sono il risultato di questo processo di coinvolgimento che ha portato l’artista a disegnare una forma per il giardino a partire da tutte le informazioni raccolte intorno ai desideri, alle visioni del giardino, le aspettative, le speranze e i suggerimenti di tutti i partecipanti all’opera, presenti e futuri fruitori del giardino.
L’artista restituirà ai partecipanti all’azione un dono ricavato dall’esperienza del luogo dove si svolgerà l’azione secondo una modalità propria della sua pratica artistica che considera il gesto del dono come attivatore principale di scambi significativi, liberi e affettuosi.
In contemporanea sarà aperta e visitabile la mostra di documentazione allestita nei tre piani della Torre con un’installazione interattiva che informa delle diverse fasi del processo partecipativo attivato dall’opera fino a condividere la prima ipotesi di forma del giardino ricavata dall’analisi dei dati provenienti dai diversi momenti di partecipazione attivati con il ciclo di azioni Integra invece di separare. 
Nel corso degli incontri di questo ciclo l’artista ha raccolto opinioni, idee, visioni ma anche intuizioni, sogni e aspirazioni su come far diventare uno spazio verde pubblico già disponibile un giardino, un luogo che favorisca la relazione con gli altri, con la città, con la natura e forse, nella contemplazione, anche con se stessi.  Durante gli incontri del ciclo Integra invece di separare l’artista ha ideato un metodo per raccogliere e poter archiviare le opinioni di tutti i partecipanti: ha distribuito delle mappe nude dello spazio chiedendo loro di compilarle apponendovi ognuno le proprie idee in forma di appunti, schizzi, frasi, disegni.
Le mappe compilate dai bambini sono bellissimi esercizi di cittadinanza creativa e l’artista ha per questo deciso di mostrarle in un’installazione all’ingresso della mostra che resterà aperta fino alla fine di luglio. 

Con Giardini di Connessione. Terzo movimento, Giorgia Valmorri porta a compimento, l’opera attivata durante La Vera Natura, mostra finale dell’edizione 2016 di riserve urbane, a cura di Silvia Petronici. Si tratta di un progetto di arte pubblica concepito con le modalità della pratica artistica site-specific, temi sui quali sia l’artista che la curatrice lavorano da anni. Non a caso uno dei momenti più significativi di riserve urbane 2016 è stato l’incontro con Alberto Garutti, artista e docente, titolare fino al 2013 della Cattedra di Pittura all’Accademia di Brera di Milano e ora presso lo IUAV di Venezia,  esponente di rilievo dell'Arte Pubblica in Italia.

L’arte pubblica non ha nulla a che fare con la collocazione del monumento su un piedistallo al centro di una piazza,  secondo gli organizzatori di riserve urbane e secondo gli artisti da questi coinvolti nel processo di attivazione e creazione delle opere, ma è il risultato di un processo di studio e creazione di relazioni nel luogo specifico.
I successivi passaggi previsti in direzione della creazione del giardino:

• a settembre saranno di nuovo coinvolti gli studenti del Comprensorio Scolastico di Marostica per il 9° incontro INTEGRA INVECE DI SEPARARE nel quale l’artista potrà raccogliere disegni realizzati dal vero nel giardino della biblioteca per la progettazione di un wall drawing che si ispiri alle forme e ai desideri dei ragazzi;

• in ottobre è prevista la mostra finale dell’opera Giardini Di Connessione, nella quale oltre a mostrare il giardino per come sarà risultato da questo lungo processo di partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza, l’artista presenterà un’installazione creata con elementi provenienti dalle varie fasi del processo (come nella mostra di documentazione inaugurata il 29 aprile) e dal workshop sulle mappe sentimentali insieme a nuovi disegni e altri interventi realizzati per raccontare tutto il percorso dell’opera, i suoi valori e le sue pratiche;

• infine al termine di questo periodo di mostra, in novembre, è prevista, a chiusura del progetto, la restituzione di un dono/frammento del giardino a tutti i partecipanti per mantenere attivo il processo relazionale innescato dall’opera, mostrare gratitudine e rilanciare con l’invito ad un continuo scambio.

Inaugurazione Venerdì 9 Giugno 2017 h 17:30

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