Ostenda 1860 - 1949
Nell'opera del pittore fiammingo che visse tra due secoli, convivono una surrealtà onirica e straniante ed una delicata poetica, che alternano i toni cupi del macabro e quelli sgargianti del grottesco alle tinte tenui dei rassicuranti paesaggi del Nord.
Probabilmente la personalità più originale della pittura fiamminga della fine del XIX secolo, Ensor è noto per i suoi inconfondibili ritratti che raffigurano un'umanità grottesca, popolata da pagliacci inquietanti, scheletri e figure mascherate.
L'opera del pittore di Ostenda, ricordato come schivo e misantropo, costituisce un importante antecedente dello stesso Espressionismo e ha esercitato un'enorme influenza sull'evoluzione della pittura del XX secolo, in particolare del Surrealismo e del Dadaismo.
Per approfondire la conoscenza del mondo di James Ensor e della sua amata città affacciata sul Mare del Nord, da non perdere la riapertura al pubblico della casa natale dell'artista - divenuta museo - che vi abitò per gran parte della sua vita solitaria.
FOTO
Lo strano mondo di James Ensor
James Ensor, La Mort et les masques, 1897, Olio su tela, 100 x 78.5 cm, Liège, Musée d'Art contemporain de la Ville | cea +, via Flickr | La "colpa" di Ensor per il regime nazista fu quella di essere stato tra i precursori dell'Espressionismo, come lo stesso Edvard Munch
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