Amorino dormiente

Santa Croce

Amorino dormiente
Giunta a Firenze nel luglio 1609 al _senatore Niccolò dell'Antella, tramite suo fratello il Priore Gerosolimitano Francesco. Le notizie relative a questo trasferimento sono contenute in una lettera del 20 luglio 1609 di Fra' Francesco Buonarroti a suo fratello,Michelangelo il Giovane (cfr. L. SEBREGONDI FIORENT1NI, 1982, p.122). ###
Il conte Annibale Ranuzzi, in una lettera da Bologna al Card. Leopoldo de' Medici (15/ 3/ 1667) Si congratula "per il bell'acquísto fatto da V.A. di quel quadro di Caravaggio ch'era del Priore dell'Antella" (cfr. S.MELONI, 1977, p.47).Si riferisce al Priore Donato dell'Antella morto il 14 gennaio 1667 dai cui eredi il Card. Leopoldo deve aver rilevato il quadro dell'Amorino dormiente. Nell'Inventario dell'Eredità del Cardinale il dipinto risulta così menzionato:"Un quadro in tela alto, braccía 1 e 1/8 largo 2 e1/8 dipintovi un Amorino che dorme con l'arcano e freccie, di mano del Caravaggio"(Firenze, Archivio di Stato, 1675, Guardaroba 26, c 61r, n. 107). Una copia a fresco eseguita da Giovanni da San Giovanni (1619-20) sulla facciata del Palazzo dei Dell'Antella in Piazza Santa Croce, conferma la supposta provenienza. Questa tela è ricordata da F. Baldinuccì (1681): "L'amorino fece Giovanni da San Giovanni, il quale non ebbe difficultà di copiarlo da simil figura, che è oggi nel, palazzo sereníssimo"(cfr. C.PIZZORUSSO, 1983, p.52)Diversamente riconosciuto autografo del periodo Maltese (ca. 1608). M.Calvesí, identificando l'arco della Virtù, ritiene che questo Eros abbandonato al sonno, raffiguri l'Amore cieco e preda dei sensi. Pizzorusso (1983) riporta interessanti brani di composizioní poetiche sul tema dell'Amore dormiente cui, rileggendo anche l'Iconografia del Ripa, deduce un' interpretazione del dipinto come la "tranquilla intesa quale Stato d'animo raggiungibile attraverso il controllo ed il superamento delle passioni".