Mostra Gianni Berengo Gardin. L’occhio come mestiere a Roma. Le informazioni sulla mostra Gianni Berengo Gardin. L’occhio come mestiere, i curatori, gli orari di ingresso, il costo dei biglietti, i numeri per prenotare, il comunicato stampa sulla mostra Gianni Berengo Gardin. L’occhio come mestiere del museo MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma.

Gianni Berengo Gardin, Treno Roma-Milano, 1991. Courtesy Fondazione Forma per la fotografia, Milano

Gianni Berengo Gardin

Gianni Berengo Gardin, Treno Roma-Milano, 1991. Courtesy Fondazione Forma per la fotografia, Milano

Mappa

  • Città: Roma
  • Provincia: Roma
  • Indirizzo: Via Guido Reni 4/a
  • Sito ufficiale

Scheda Mostra

Gianni Berengo Gardin. L’occhio come mestiere

Gianni Berengo Gardin


  • Luogo: MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo
  • Curatori: Margherita Guccione, Alessandra Mauro
  • Città: Roma
  • Provincia: Roma
  • Data inizio: 4 May 2022
  • Data fine: 18 September 2022
  • Costo del biglietto: intero € 12, ridotto € 9
  • Sito ufficiale

Comunicato Stampa:

L’uomo e il suo spazio sociale nella natura concreta e analogica del maestro della fotografia di reportage e indagine sociale.

Il racconto si snoda lungo un percorso di oltre 150 fotografie, tra le più celebri, le meno conosciute, fino a quelle inedite: un patrimonio visivo unico, dal dopoguerra a oggi, caratterizzato dalla coerenza nelle scelte linguistiche e da un approccio “artigianale” alla pratica fotografica.

Dalla Venezia delle prime immagini alla Milano dell’industria, degli intellettuali, delle lotte operaie; dai luoghi del lavoro (i reportage realizzati per Alfa Romeo, Fiat, Pirelli, e soprattutto Olivetti) a quelli della vita quotidiana; dagli ospedali psichiatrici (con Morire di classe del 1968), all’universo degli zingari; dai tanti piccoli borghi rurali alle grandi città; dall’Aquila colpita dal terremoto al MAXXI in costruzione fotografato nel 2009.

Attraverso un percorso fluido e non cronologico, la mostra offre una riflessione sui caratteri peculiari della ricerca di Berengo Gardin: la centralità dell’uomo e della sua collocazione nello spazio sociale; la natura concretamente ma anche poeticamente analogica della sua “vera” fotografia (non tagliata, non manipolata); la potenza e la specificità del suo modo di costruire la sequenza narrativa, che non lascia spazio a semplici descrizioni dello spazio ma costruisce naturalmente storie.