Il cavallo bianco

Dorsoduro

L'opera è eseguita da Mario Sironi nel delicato momento del passaggio dal Futurismo alla Metafisica. La parte superiore ricorda Composizione con elica nel disordine dei frammenti dipinti secondo una maniera fortemente spezzata cubo-futurista. La metà inferiore, che racchiude il nudo e il cavallo, evidenzia una qualità narrativa ed enigmatica che tradisce la simpatia di Sironi per la pittura metafisica di Giorgio de Chirico e di Carlo Carrà. La sensazione di trovarsi in un contesto urbano stranamente popolato di figure mitologiche richiama l’atmosfera inquietante della pittura metafisica.