Teatro e Cripta di Balbo

Roma,

 
  • Dove: Roma,
  • Realizzazione: 13 a.C. - 13 a.C.
 
DESCRIZIONE:
Tra i monumenti del settore sud-est del Campo Marzio, elencati nei Cataloghi Regionari, sono ricordati la Crypta e il Teatro di Balbo. In età repubblicana, l’area degli edifici di Balbo era compresa nei terreni appartenenti alla Villa Publica, edificata nel 435 a.C. e caratterizzata da un parco con edificio templare, in cui si svolgeva il censimento quinquennale del popolo romano.La situazione urbanistica della zona dovette in seguito modificarsi, favorendo la presenza di edifici privati, in cui, in epoca augustea, andò a inserirsi la fabbrica di Balbo e tutte le altre opere riferibili al rinnovamento edilizio avvenuto in Campo Marzio. Il luogo di esatta ubicazione dei resti monumentali è da identificare attualmente con l’area degli edifici compresi tra piazza Paganica, via Paganica, piazza Mattei, via dei Funari, via M. Caetani e via delle Botteghe Oscure.Il complesso monumentale fu costruito da L. Cornelio Balbo, trionfatore nel 19 a.C. sui Garamanti, con parte del bottino ricavato dalle guerre d’Africa. Il Teatro fu inaugurato nel 13 a.C. durante i giorni di un’inondazione del Tevere. Poteva contenere circa 11.510 spettatori. Di dimensioni minori rispetto agli altri due teatri stabili di Roma, il teatro di Pompeo (inaugurato nel 52 a.C.) e quello di Marcello (terminato tra il 13 e l’11 a.C.), era caratterizzato da una raffinata decorazione e da preziosi arredi; a tale proposito le fonti ricordano le quattro colonnine d’onice che ornavano la scena. Fu restaurato sotto Domiziano dopo l’incendio dell’80 d.C. Le fonti ricordano il complesso di Balbo – il Teatro e laCrypta – ancora nel IV secolo d.C. Dal V secolo il complesso monumentale antico andò in completa rovina. Nel X secolo, le imponenti strutture murarie del Teatro e la Crypta furono trasformate in fortilizio medievale, ricordato dalle fonti con il nome di Castellum aureum, in cui vennero inseriti orti e chiese. Nei secoli successivi, l’area del criptoportico fu occupata dalle botteghe dei funari.Il complesso monumentale si estendeva in senso est-ovest con la cavea rivolta a ovest; alle spalle della scena si sviluppava un’area aperta, circondata da un portico costruito al di sopra di un criptoportico. Nell’area interna era localizzato un edificio di difficile interpretazione, riferibile forse a un tempio preesistente alla fabbrica di Balbo e dedicato a Vulcano, il cui antico culto è attestato nella zona, o a una fontana pertinente al nuovo edificio. Il criptoportico poteva svolgere diverse funzioni collegabili con vita del teatro: luogo di riparo per gli spettatori in caso di pioggia, passaggio pubblico, poteva offrire ambienti per la preparazione degli spettacoli teatrali e accogliere botteghe.Il Teatro era costruito in opera reticolata mentre i muri perimetrali del portico, mossi da nicchie, sono in opera quadrata in tufo e travertino. Del restauro domizianeo sono testimonianza gli interventi in opera laterizia. Attualmente il complesso ospita una nuova sede del Museo Nazionale Romano.
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