Alla Tethys Gallery dal 28 ottobre al 26 novembre

AAA ragazzo della foto cercasi

Ragazzo in strada, Firenze, 4 novembre 1966, Ph. Korab Image
 

L. Sanfelice

10/10/2016

Firenze - “Ha l’acqua al ginocchio, il ragazzo di questa foto, e la corrente gli sta rovesciando addosso oggetti di ogni tipo, mentre armeggia con un canotto. È il 4 novembre del 1966, l’Arno ha rotto gli argini da poche ore e le strade sono state travolte dalla piena". Esordisce così l'originale appello con cui i curatori de "I giorni dell’Alluvione", John Comazzi e Christian Korab, anticipano la mostra che la Tethys Gallery presenterà nell'anniversario dei cinquant'anni trascorsi dagli straripamenti del fiume.

"Lo scatto" continua la nota stampa, "è di Balthazar Korab, uno dei più celebri e prolifici fotografi di architettura del secolo scorso, che era arrivato a Firenze da pochissimo e si è trovato ad essere, quasi per caso, uno dei primi photoreporter dell’alluvione".

Armato della sua Hasselblad medio-formato e di cinque rullini, il fotografo vagò nella città sommersa, rimanendo per ore a mollo nell'acqua e nel fango. Le impressioni di quei momenti furono sviluppate il giorno dopo a Roma e tramite l'agenzia Associated Press e la rivista Life fecero il giro del mondo spingendo Korab a documentare anche i mesi successivi al disastro quando si contarono i danni ma se ne evitarono di molto peggiori grazie all'impresa dei tanti volontari che, come uno stormo, giunsero a Firenze per trarre in salvo il suo immenso patrimonio. Lo stesso Korab venne coinvolto nel recupero e nel salvataggio di lastre e diapositive.

Il percorso espositivo, che sarà allestito dal 28 ottobre al 26 novembre, con la collaborazione dell'Università del Minnesota, riunirà 16 delle tante testimonianze che Korab raccolse nelle ore terribili e concitate dell'esondazione. Tra queste lo scatto del ragazzo senza identità con il canotto che porta con sè un'insolita richiesta: "chi si riconoscesse nella foto, si metta in contatto con la galleria, telefonando allo 055 2286064 o scrivendo a info@tethysgallery.com”.



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