Rinnovati gli allestimenti delle stanze dalla 19 alla 23
Agli Uffizi le salette del Quattrocento riaprono in una nuova veste
 
										
										 
										
										
																		
																									Le nuove salette degli Uffizi dedicate al Quattrocento italiano
															
							E. Bramati
28/04/2014
							Firenze -  Riapriranno ufficialmente il 29 aprile 2014 le cinque “salette” della Galleria degli Uffizi (dalla numero 19 alla numero 23) che seguono la Tribuna fino al termine del Primo Corridoio e che sono state interamente rinnovate nell’ambito dei lavori per la realizzazione dei Nuovi Uffizi.
Il nuovo allestimento, reso possibile anche grazie alla consistente donazione di una famiglia americana, presenterà 44 capolavori del Quattrocento italiano.
Secondo un criterio museografico già adottato in tutta la Galleria, le opere sono state suddivise in base all’area geografica culturale di appartenenza: il percorso comincia con la scuola senese del Quattrocento (sala 19), che fino ad oggi non aveva avuto agli Uffizi un ambiente appositamente dedicato. Qui i visitatori potranno ammirare i polittici di Giovanni di Paolo e del Vecchietta, di gusto arcaizzante nell’impiego del fondo oro, e con le bellissime predelle di Neroccio de’ Landi e Sano di Pietro.
Le sale 20 e 21 accoglieranno la pittura veneta, tra cui l’"Allegoria sacra", il "Compianto su Cristo morto" di Giovanni Bellini e il trittico con "Scene della vita di Gesù" del Mantegna. Oltre a questi, saranno esposti in questi spazi anche i due scomparti con la Madonna col Bambino e San Giovanni di Antonello da Messina.
La sala 22 è dedicata alla pittura emiliano-romagnola e raccoglie opere della scuola ferrarese, dei maestri bolognesi, fra i quali spicca la "Sacra Conversazione" di Francesco Francia e dei pittori forlivesi Melozzo da Forlì e Marco Palmezzano.
Infine, la sala 23 sarà consacrata alla pittura lombarda, con opere dei principali pittori fra Quattro e Cinquecento, da Vincenzo Foppa a Bernardino Luini, fino a Camillo Boccaccino.
A differenza dei lavori fin qui eseguiti, che hanno permesso di recuperare spazi inutilizzati, questo intervento è stato realizzato con l'obiettivo di adeguare le dotazioni impiantistiche indispensabili per la conservazione e la sicurezza delle opere d’arte.
						
					Il nuovo allestimento, reso possibile anche grazie alla consistente donazione di una famiglia americana, presenterà 44 capolavori del Quattrocento italiano.
Secondo un criterio museografico già adottato in tutta la Galleria, le opere sono state suddivise in base all’area geografica culturale di appartenenza: il percorso comincia con la scuola senese del Quattrocento (sala 19), che fino ad oggi non aveva avuto agli Uffizi un ambiente appositamente dedicato. Qui i visitatori potranno ammirare i polittici di Giovanni di Paolo e del Vecchietta, di gusto arcaizzante nell’impiego del fondo oro, e con le bellissime predelle di Neroccio de’ Landi e Sano di Pietro.
Le sale 20 e 21 accoglieranno la pittura veneta, tra cui l’"Allegoria sacra", il "Compianto su Cristo morto" di Giovanni Bellini e il trittico con "Scene della vita di Gesù" del Mantegna. Oltre a questi, saranno esposti in questi spazi anche i due scomparti con la Madonna col Bambino e San Giovanni di Antonello da Messina.
La sala 22 è dedicata alla pittura emiliano-romagnola e raccoglie opere della scuola ferrarese, dei maestri bolognesi, fra i quali spicca la "Sacra Conversazione" di Francesco Francia e dei pittori forlivesi Melozzo da Forlì e Marco Palmezzano.
Infine, la sala 23 sarà consacrata alla pittura lombarda, con opere dei principali pittori fra Quattro e Cinquecento, da Vincenzo Foppa a Bernardino Luini, fino a Camillo Boccaccino.
A differenza dei lavori fin qui eseguiti, che hanno permesso di recuperare spazi inutilizzati, questo intervento è stato realizzato con l'obiettivo di adeguare le dotazioni impiantistiche indispensabili per la conservazione e la sicurezza delle opere d’arte.
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