Il 7 e l'8 febbraio l'accesso sarà consentito a gruppi limitati
Il Pollock restaurato esposto in anteprima a Firenze
© 2015 OPD-GUGGENHEIM foto Pino Zicarelli |
Alchimia di Jackson Pollock all'Opificio delle Pietre Dure, Firenze
Ludovica Sanfelice
04/02/2015
Firenze - Prima di raggiungere Venezia per la mostra in programma alla Fondazione Guggenheim dal 14 febbraio al 6 aprile, il capolavoro “Alchemy” di Jackson Pollock sarà visibile per due giorni a Firenze, nei laboratori dell'Opificio delle pietre dure, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento di restauro durato oltre un anno.
L’iniziativa è il modo con cui la Fondazione Peggy Guggenheim intende esprimere la propria gratitudine per l’ospitalità e il lavoro svolto su una delle opere più amate e significative della propria raccolta nell’ambito del complesso progetto di studio della tecnica di esecuzione e dei materiali che compongono i dieci dipinti di Pollock presenti nella collezione, avviato nel 2013.
Ad una prima fase di esami analitici cui hanno contribuito l’Opificio e molti degli istituti di ricerca che si affiancano alle sue attività nel settore della diagnostica, è seguito il trasferimento di Alchemy a Firenze e una seconda fase di esami e prove preliminari all’intervento di pulitura della superficie pittorica stratificata e in rilievo, composta da resine, sassi, sabbia stesi sulla superficie attraverso la tecnica del dripping. Proprio il lungo e meticoloso processo sarà al centro dell'indagine della mostra scientifica che inaugurerà in Laguna.
Nell’attesa, nella sede dell'Opificio, alla Fortezza da Basso, il grande dipinto realizzato nel 1947 sarà quindi brevemente esposto in anteprima il 7 e l'8 febbraio, dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 18:00.
L’accesso sarà consentito ogni ora a gruppi di 20 persone ed è pertanto richiesta la prenotazione.
Consulta anche:
Un Pollock all'Opificio delle Pietre Dure
Alchimia di Jackson Pollock. Viaggio all'interno della materia
Jackson Pollock. Murale. Energia resa visibile
Charles Pollock: una retrospettiva
L’iniziativa è il modo con cui la Fondazione Peggy Guggenheim intende esprimere la propria gratitudine per l’ospitalità e il lavoro svolto su una delle opere più amate e significative della propria raccolta nell’ambito del complesso progetto di studio della tecnica di esecuzione e dei materiali che compongono i dieci dipinti di Pollock presenti nella collezione, avviato nel 2013.
Ad una prima fase di esami analitici cui hanno contribuito l’Opificio e molti degli istituti di ricerca che si affiancano alle sue attività nel settore della diagnostica, è seguito il trasferimento di Alchemy a Firenze e una seconda fase di esami e prove preliminari all’intervento di pulitura della superficie pittorica stratificata e in rilievo, composta da resine, sassi, sabbia stesi sulla superficie attraverso la tecnica del dripping. Proprio il lungo e meticoloso processo sarà al centro dell'indagine della mostra scientifica che inaugurerà in Laguna.
Nell’attesa, nella sede dell'Opificio, alla Fortezza da Basso, il grande dipinto realizzato nel 1947 sarà quindi brevemente esposto in anteprima il 7 e l'8 febbraio, dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 18:00.
L’accesso sarà consentito ogni ora a gruppi di 20 persone ed è pertanto richiesta la prenotazione.
Consulta anche:
Un Pollock all'Opificio delle Pietre Dure
Alchimia di Jackson Pollock. Viaggio all'interno della materia
Jackson Pollock. Murale. Energia resa visibile
Charles Pollock: una retrospettiva
COMMENTI
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Caserta | Un intervento di manutenzione nel Parco reale
La Venere che si pettina torna a splendere nel Bosco vecchio della Reggia di Caserta
-
Venezia | Un importante appuntamento alle Gallerie dell’Accademia
Dopo cinque secoli a Venezia torna a splendere il soffitto ricomposto di Palazzo Corner, opera di Vasari