Dal 6 ottobre al 22 gennaio a Palazzo Ducale
L'autunno di Genova è nel segno di Rubens
Peter Paul Rubens, Violante Maria Spinola Serra, 1606-1607 circa, Olio su tela, 105 x 150 cm © The Faringdon Collection Trust, Buscot Park, Oxfordshire
Samantha De Martin
23/08/2022
Genova - Era dalla fine del Settecento - precisamente da quando la crisi dell’aristocrazia, con i contraccolpi della Rivoluzione Francese, diede avvio a un’inesorabile diaspora di capolavori di Rubens verso le collezioni del mondo - che Genova non vedeva in città così tante opere del pittore fiammingo.
D’altra parte l’artista soggiornò in diverse occasioni in città tra il 1600 e il 1607, visitando la Superba anche al seguito del Duca di Mantova, Vincenzo I Gonzaga, presso cui ricopriva il ruolo di pittore di corte.
Durante il suo soggiorno ebbe così modo di intrattenere rapporti diretti e, talvolta molto stretti, con i più ricchi e influenti aristocratici dell’oligarchia cittadina.
In autunno una mostra dal titolo Rubens a Genova accoglierà il maestro a Palazzo Ducale. Dal 6 ottobre al 22 gennaio oltre 150 opere, tra le quali oltre venti quadri di Rubens provenienti da musei e collezioni europee e italiane, che si sommano a quelli presenti in città, tesseranno un percorso a cura di Nils Büttner e Anna Orlando.
Ambito fiammingo, fine sec. XVI, Bottone-gioiello Firenze, Gallerie degli Uffizi, Tesoro dei Granduchi, Inv. Tesoro dei Granduchi Gemme 1921-2507
Tra le opere di Rubens che tornano a Genova, città per cui il genio barocco le creò eseguendole per i più ricchi tra i genovesi di allora, i visitatori apprezzeranno in mostra il Ritratto di Violante Maria Spinola Serra del Faringdon Collection Trust, eccezionalmente staccato dalle pareti della suggestiva dimora di Buscot Park nell’Oxfordshire in Inghilterra.
Accanto alla dama finora senza nome, che grazie agli studi in preparazione della mostra è ora riconoscibile, tra gli altri “ritorni a casa” saranno esposti il San Sebastiano di collezione privata europea - mai mostrato in Italia, recentemente ritrovato e attribuito alla committenza del celebre condottiero Ambrogio Spinola grazie a un importante ritrovamento documentario - e il giovanile Autoritratto di un Rubens all’incirca ventisettenne.
Offerto da un collezionista privato come prestito a lungo termine alla Rubenshuis di Anversa, il ritratto torna così eccezionalmente nel Paese dove, intorno al 1604, fu eseguito.
Accanto al nucleo di dipinti del maestro fiammingo, a completare in mostra il racconto del contesto culturale e artistico della città nell’epoca del suo maggiore splendore saranno i dipinti di autori che Rubens vide e studiò, a partire da Tintoretto e Luca Cambiaso, e ancora di maestri come Sofonisba Anguissola e Bernardo Castello, incontrati in Italia e in particolare a Genova durante il suo soggiorno, o di pittori con i quali collaborò, come Jan Wildens e Frans Snyders.
Peter Paul Rubens, Autoritratto, 1604 circa. Olio su carta applicata su tela. Collezione privata, long term loan alla Rubenshuis di Anversa
La grandiosità di una delle maggiori capitali artistiche dell'epoca, visitata da uno dei maggiori pittori di tutti i tempi, si mostrerà al pubblico attraverso disegni, accessori, arazzi, incisioni, arredi, volumi antichi, abiti e gioielli che confermano quell’appellativo di Superba conferito a Genova.
La mostra gode della collaborazione della Città di Anversa e del Centrum Rubenianum di Anversa, dell’Ambasciata del Belgio in Italia, del Consolato Onorario del Belgio a Genova, della Città di Mantova, di VisitFlanders e della Camera di Commercio di Genova.
L’appuntamento di Palazzo Ducale sarà l’occasione per attivare un progetto dal titolo Rubens 22. A Network la più importante rete culturale mai attivata a Genova intorno a un singolo artista, ideata e curata da Anna Orlando.
Dal museo l’omaggio al pittore fiammingo si allarga alla città dove il visitatore potrà seguire un vero e proprio itinerario rubensiano alla scoperta dei capolavori nelle loro sedi permanenti, come le due pale d’altare della Chiesa del Gesù - La Circoncisione del 1605 e I miracoli del beato Ignazio di Loyola del 1620 - tuttora collocate sugli altari d’origine.
A segnalare l’itinerario in città - che toccherà anche i palazzi cinquecenteschi che Rubens certamente visitò, entrando in contatto diretto con i proprietari e riproducendoli nel suo celebre libro nell’edizione del 1622 e di quella del 1626, entrambe esposte in originale in mostra - saranno veri e propri focus, a completamento del racconto che prende il via all'interno della mostra di Palazzo Ducale.
Pieter Paul Rubens, Giovan Carlo Doria,1606, Olio su tela, 188 x 265 cm Genova, Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola © Su concessione del Ministero della Cultura - Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola
Leggi anche:
• Il trionfo di Genova barocca alle Scuderie del Quirinale
D’altra parte l’artista soggiornò in diverse occasioni in città tra il 1600 e il 1607, visitando la Superba anche al seguito del Duca di Mantova, Vincenzo I Gonzaga, presso cui ricopriva il ruolo di pittore di corte.
Durante il suo soggiorno ebbe così modo di intrattenere rapporti diretti e, talvolta molto stretti, con i più ricchi e influenti aristocratici dell’oligarchia cittadina.
In autunno una mostra dal titolo Rubens a Genova accoglierà il maestro a Palazzo Ducale. Dal 6 ottobre al 22 gennaio oltre 150 opere, tra le quali oltre venti quadri di Rubens provenienti da musei e collezioni europee e italiane, che si sommano a quelli presenti in città, tesseranno un percorso a cura di Nils Büttner e Anna Orlando.
Ambito fiammingo, fine sec. XVI, Bottone-gioiello Firenze, Gallerie degli Uffizi, Tesoro dei Granduchi, Inv. Tesoro dei Granduchi Gemme 1921-2507
Tra le opere di Rubens che tornano a Genova, città per cui il genio barocco le creò eseguendole per i più ricchi tra i genovesi di allora, i visitatori apprezzeranno in mostra il Ritratto di Violante Maria Spinola Serra del Faringdon Collection Trust, eccezionalmente staccato dalle pareti della suggestiva dimora di Buscot Park nell’Oxfordshire in Inghilterra.
Accanto alla dama finora senza nome, che grazie agli studi in preparazione della mostra è ora riconoscibile, tra gli altri “ritorni a casa” saranno esposti il San Sebastiano di collezione privata europea - mai mostrato in Italia, recentemente ritrovato e attribuito alla committenza del celebre condottiero Ambrogio Spinola grazie a un importante ritrovamento documentario - e il giovanile Autoritratto di un Rubens all’incirca ventisettenne.
Offerto da un collezionista privato come prestito a lungo termine alla Rubenshuis di Anversa, il ritratto torna così eccezionalmente nel Paese dove, intorno al 1604, fu eseguito.
Accanto al nucleo di dipinti del maestro fiammingo, a completare in mostra il racconto del contesto culturale e artistico della città nell’epoca del suo maggiore splendore saranno i dipinti di autori che Rubens vide e studiò, a partire da Tintoretto e Luca Cambiaso, e ancora di maestri come Sofonisba Anguissola e Bernardo Castello, incontrati in Italia e in particolare a Genova durante il suo soggiorno, o di pittori con i quali collaborò, come Jan Wildens e Frans Snyders.
Peter Paul Rubens, Autoritratto, 1604 circa. Olio su carta applicata su tela. Collezione privata, long term loan alla Rubenshuis di Anversa
La grandiosità di una delle maggiori capitali artistiche dell'epoca, visitata da uno dei maggiori pittori di tutti i tempi, si mostrerà al pubblico attraverso disegni, accessori, arazzi, incisioni, arredi, volumi antichi, abiti e gioielli che confermano quell’appellativo di Superba conferito a Genova.
La mostra gode della collaborazione della Città di Anversa e del Centrum Rubenianum di Anversa, dell’Ambasciata del Belgio in Italia, del Consolato Onorario del Belgio a Genova, della Città di Mantova, di VisitFlanders e della Camera di Commercio di Genova.
L’appuntamento di Palazzo Ducale sarà l’occasione per attivare un progetto dal titolo Rubens 22. A Network la più importante rete culturale mai attivata a Genova intorno a un singolo artista, ideata e curata da Anna Orlando.
Dal museo l’omaggio al pittore fiammingo si allarga alla città dove il visitatore potrà seguire un vero e proprio itinerario rubensiano alla scoperta dei capolavori nelle loro sedi permanenti, come le due pale d’altare della Chiesa del Gesù - La Circoncisione del 1605 e I miracoli del beato Ignazio di Loyola del 1620 - tuttora collocate sugli altari d’origine.
A segnalare l’itinerario in città - che toccherà anche i palazzi cinquecenteschi che Rubens certamente visitò, entrando in contatto diretto con i proprietari e riproducendoli nel suo celebre libro nell’edizione del 1622 e di quella del 1626, entrambe esposte in originale in mostra - saranno veri e propri focus, a completamento del racconto che prende il via all'interno della mostra di Palazzo Ducale.
Pieter Paul Rubens, Giovan Carlo Doria,1606, Olio su tela, 188 x 265 cm Genova, Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola © Su concessione del Ministero della Cultura - Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola
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