GIORGIO VILLA ci ha lasciato

03/04/2011

WEB: http://arteinforma.blogspot.com/2011/04/giorgio-villa-ci-ha-lasciato.html






Ieri 2 aprile è scomparso il M° Giorgio Villa, aderente al gruppo Sincron di Brescia, ha lavorato con alcuni dei Grandi Maestri del Novecento e con Gallerie di rilievo e Musei europei,c'è una pagina intera a lui dedicata nei volumi di storia dell'arte curati da Giorgio Di Genova.GIORGIO  VILLA                                                                                                                percezioni
uno che vive di ricordi diventa vecchio uno che vive di progetti resta giovane Bruno Munari



Anche per le opere di Giorgio Villa, così come per quelle dell’amico e maestro Bruno Munari, esiste un filo unitario che le lega fra loro, è un andamento lineare in una razionalità ricercata, tanto libera quanto estrosa che ne caratterizza il percorso creativo. Attraverso i colori e i materiali o le tecniche, a volte con l’impiego anche di laser, utilizzato come pennello, Villa fa entrare il mondo nei suoi diagrammi di pensiero.
L’approccio fondamentale dell’operare artistico, la dimensione del gioco, l’obbiettivo di ricerca e il processo di costruzione delle forme e dello spazio, sono i tratti che più accomunano Villa e Munari.
Il gioco, come dice Munari è “partecipazione globale” di un individuo, che si mette in gioco senza limitazioni, spinto da una curiosità e apertura mentale senza confini e altrimenti impossibile.
Gioco non solo come divertimento, ma come intima partecipazione, esplorazione e sperimentazione.
Partendo da questi presupposti sia Munari sia Villa vivono a fondo la loro vocazione per l’interdisciplinarietà, incapaci di percepire, la scissione fra settori tradizionalmente separati, ma anzi sfumandone i limiti e sconfinando continuamente con spontaneità fra pittura, scultura e grafica, design, architettura e insegnamento, con la sperimentazione di metodologie didattiche innovative.
Le sperimentazioni didattiche, Villa, le ha finalizzate allo sviluppo della creatività, agli allievi degli Istituti Superiori dove per anni ha insegnato.
Indaga nei processi formativi dell’esperienza visiva, ricercando fra i diversi fenomeni ottici, ma anche i meccanismi di percezione delle diverse dimensioni spazio-temporali.
Nei differenti periodi e nelle diverse opere, è il carattere intrinsecamente cinetico di strutture in continua trasformazione che ritroviamo in entrambi: movimenti reali, come nel caso delle Macchine Inutili di Munari, cinetismo nel caso di Faglia-stratificazione in Villa, opera del ‘73.
A partire dal 1955, Villa, muovendosi dall’esperienza figurativa, è rapidamente approdato all’informale, in particolare all’Optical-Art e all’Arte Concreta.
Fondamentale l’incontro con Bruno Munari con cui Villa ha condiviso aspirazioni e finalità, insieme al quale è stato curatore di progetti di architettura e design.
Spinto da un’intensa curiosità intellettuale che ha caratterizzato ogni momento della sua esperienza non solo creativa, ma anche umana e professionale, Giorgio Villa ha messo a punto propri principi, di pensiero e di azione, su rigorose basi di approccio scientifico-matematico, ma nutrite di una profonda ispirazione poetica e di un radicato senso della bellezza.
La ricerca di una via da percorrere, svincolata da schemi o legami culturali, caratterizza il suo fare arte, Villa vive l’intuizione artistica in risposta dei propri impulsi e del proprio autentico piacere, muovendosi, infatti, nella sfera dell’immaginazione, dei sentimenti e della poesia delle immagini.
Ogni opera è frutto di un’ispirazione meditata, momento per momento, concedendo spazio alla riflessione, al gesto ponderato, analizzando i rapporti fra spazio e materia, fra colori e forma, per individuare la sintesi perfetta, che rende unica e irripetibile un’opera d’arte.
Ai molteplici imput culturali fanno inoltre da contrappunto quelli derivanti dalla scelta e dall’utilizzo di differenti materiali: stoffe, metallo, legni, ceramiche e vetro.
Questi elementi nelle mani di Villa diventano il punto di partenza per composizioni polimateriche, in cui segno, colore e struttura convergono nel momento immaginativo.
Quasi dipinti in tre dimensioni: collages, stratificazioni di differenti materiali, combinazioni modulari dominate da accese e luminose cromie, raffinati interventi grafici, forme, colori e spazi modulati secondo un’attenta rispondenza della percezione visiva, punto d’origine del raffinato gioco estetico del maestro.
“indago su terreni anomali e quasi inesplorati, cerco di ampliare i confini della dimensione creativa in un processo formativo dell’esperienza visiva”, dichiara Villa.
La percezione dinamica della superficie tridimensionale e il rifiuto della staticità, conduce l’artista alla scelta di materiali elastici come la stoffa, plasmata come fosse colore steso dal pennello.
Così Villa ritaglia tessuti colorati, serici, luminescenti, sistemandoli in composizioni modulari dove la costruzione plastica si caratterizza di progressione e dinamismo, dove lo spazio è coinvolto come elemento proprio dell’opera.
“ho sempre guardato ai segni e ai colori dei tessuti, spiega il maestro, come a delle pitture già pronte da combinare, da tendere nei modi più svariati, così da far risaltare potenzialità segniche, strutturali e volumetriche”.
Senza rigidezze dunque, fra regola e casualità, Villa ci conduce sulle avvincenti vie della percezione visiva, fra modulazioni colorate e armonie poetiche: è arte, è bellezza.
Riccardo Belloni in un suo scritto dichiarava:…credo si possa affermare che Giorgio Villa attua un’estensione dialettica del principio di Duchamp, per cui l’arte deve essere “al servizio della mente”. Un’arte mentale che si sita sul terreno attualissimo delle costruende rivoluzioni sul pensiero, che indagano i processi della conoscenza, si chiedono pure in che misura l’arte contribuisca a trasformare, la mente, come domanda estrema.mgmcon il contributo di: “La dimensione del gioco” di M. Bonollo, “Giorgio Villa gioco e razionalità” di G. Galli
Biografia VILLA


Giorgio Villa è anconetano di nascita (1933), ma fin dall’infanzia vive a Cesena.


Dopo aver frequentato il Liceo artistico di Bologna e l’Istituto d’Arte di Firenze, si è dedicato all’insegnamento.


Nei diversi Istituti Superiori che lo hanno visto docente di Disegno e Storia dell’Arte ha divulgato e insegnato, con nuove metodologie didattiche, l’educazione alla visione sui temi dell’espressionismo. All’Isia di Faenza oltre che titolare della cattedra di Grafica e Sistemi Pubblicitari è stato anche membro del comitato scientifico e didattico per nomina ministeriale.

Fondamentale l’incontro con Bruno Munari con cui ha condiviso aspirazioni e finalità, insieme al quale ha curato progetti di design e architettura.
Ha fatto parte sia dell’Associazione per il Disegno Industriale di Milano, sia della presidenza del Centro Design di Ancona.
Fin dal 1955, quando ha inizio la sua avventura artistica, e superata la prima fase figurativa, si dedica alla pittura informale, Optical-art e Arte Concreta.
Costruisce le prime opere inoggettive negli anni Sessanta, con studi sulle possibilità espressive e cromatiche della materia, che si realizzano in strutture concrete, evidenziando in particolare, il rapporto spazio-volume su superfici interessate da interventi modulari.
Le prime esposizioni sono del 1969, con personali e collettive in Italia ed Europa, fra le quali si ricordano la galleria Fumagalli di Bergamo, la Sincron di Brescia, il Salon Grands et Jeunes d’Aujourd’hui di Parigi, il Palazzo Reale di Genova, la Basilica Palladiana di Vicenza, la galleria d’Arte Contemporanea dell’Università di Zagabria, a Termoli nella Galleria Civica d’Arte e il Museo “Umbro Apollonio” di S. Martino di Lupari, solo per citarne alcuni
Spazi pubblici, privati e Musei accolgono le sue opere, oltre a diverse altre città come Barcellona, Caracas e Maracay, e collezioni come quella di Pietro Barilla a Parma o di Dino Gavina a Bologna.
Interventi televisivi e conferenze l’hanno visto come relatore sul “costruttivismo e l’optical art.”

Spinto da un’intensa curiosità intellettuale che ha caratterizzato ogni momento della sua esperienza non solo creativa, ma anche umana e professionale, Giorgio Villa ha messo a punto propri principi, di pensiero e di azione, su rigorose basi di approccio scientifico-matematico, ma nutrite di una profonda ispirazione poetica e di un radicato senso della bellezza.
La ricerca di una via da percorrere, svincolata da schemi o legami culturali, caratterizza il suo fare arte, Villa vive l’intuizione artistica in risposta dei propri impulsi e del proprio autentico piacere, muovendosi, infatti, nella sfera dell’immaginazione, dei sentimenti e della poesia delle immagini.
Ogni opera è frutto di un’ispirazione meditata, momento per momento, concedendo spazio alla riflessione, al gesto ponderato, analizzando i rapporti fra spazio e materia, fra colori e forma, per individuare la sintesi perfetta, che rende unica e irripetibile un’opera d’arte.


Principali mostre


1975
Galleria Adelphi – Padova
Galleria Fumagalli – Bergamo
1976
Galleria Delcentro – Imola (BO)
Galleria Centro del Portello – Genova
1977
Galleria Sincron – Brescia
Galleria A Arti Visive – Parma
Galleria La Permanente – Cesena
1978
Galleria Forum – Trieste
Galleria Verifica 8+1 – Venezia
1979
Galleria Voltone della Molinella – Faenza
1980
Galleria Casa do Brasil – Roma
Pinacoteca e Museo comunale – Macerata
1982
Galleria La Bottega – Ravenna
Museo pinacoteca di S. Francesco
Dicastero della cultura – Repubblica di San Marino
1987
Galleria Verifica 8+1 – Venezia
Galleria Comunale L. Da Vinci
Cesenatico
1990
Fiera di Modena “opere di vetro”
1994
Galleria Fluxia – Chiavari
Spazio Red Car – Forlì
1995
“EtruriaArte” – Venturina (LI)
1997
Arte-struktura – Milano
Miart – Milano
1998
Citibank – Milano
Rassegna Internazionale d’Arte – Sassoferrato
Sala personale
Contemporanea – Forlì
1999
Galleria Alfa – Venezia
Galleria Puccini – Ancona
Sala Comunale – Quarto d’Altino
“EtruriaArte” – Venturina (LI)
2000
Spazio Scalpellini – Riserba (RN)
Accademia d’Arte – Ferrara
2001
Spazio Gazzoni – Cesena
“Marciano Arte” – Marciano di Romagna
2002
“Castel S. Niccolò” – Arezzo
2006
Galleria Immagina – Brescia
Valmore Studio d’Arte – Vicenza
2008
Palazzo del Commercio – Lugo (RA)
MAGI, Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900 – Pieve di Centosegnala:Maria Grazia Melandridirezione Galleria L'IMMAGINE
Cesena



















 

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