Speciale Raffaello – Art Tour in Italia

A Urbino e a Perugia, sulle tracce di Raffaello, enfant prodige

Immagine tratta dal film "Raffaello - Il Principe delle Arti - in 3D" prodotto da Sky in collaborazione con i Musei Vaticani e Magnitudo Film e distribuito da Nexo Digital.
 

Samantha De Martin

07/03/2017

In attesa dell’uscita nelle sale cinematografiche il 3, 4 e 5 aprile del filmRaffaello - Il Principe delle Arti - in 3D”, prodotto da Sky (con i canali SKY 3DSKY Arte HD e SKY Cinema HDin collaborazione con i Musei Vaticani e distribuito da Nexo Digital, ARTE.it propone un itinerario sulle tracce del genio del Rinascimento alla scoperta dei luoghi che hanno fatto parte della sua vita e dei capolavori tutt’ora conservati nei musei e nelle chiese italiane.
 
Il nostro viaggio si sviluppa in tre momenti, che seguono idealmente il percorso seguito da Raffaello nel corso della sua vita.
La prima tappa è dedicata a Urbino, dove l’artista muove i primi passi, e all’Umbria, in particolare a Perugia e a Città di Castello dove Raffaello riceverà le prime committenze. Segue poi Firenze, a quel tempo capitale di riferimento per le arti, dove operavano i due grandi dell’epoca, Michelangelo e Leonardo. E poi Roma, dove Raffaello raggiunge l’apice della sua carriera.

LE FOTO DEI CAPOLAVORI DI RAFFAELLO SANZIO
 
Protagonista indiscusso del Rinascimento italiano, autore a soli 16 anni della sua prima opera su commissione e a 17 già magister, Raffaello è quello che oggi si potrebbe definire un enfant prodige.
 
La straordinaria parabola dell’ascesa dell’artista è il racconto di un grande talento capace di interpretare i canoni stilistici del suo tempo, restituendoli con rinnovato carattere espressione indiscussa dell’armonia rinascimentale. Testimoni della rivoluzione Raffaello sono alcune opere conservate presso importanti musei e istituzioni museali delle nostre città.
 

L'affresco La Madonna di Casa Santi è stato probabilmente realizzato intorno al 1498, forse dallo stesso Raffaello. Si trova a Urbino presso la Casa Natale dell'artista.

A URBINO PER CONOSCERE DOVE E’ NATO RAFFAELLO
Punto di partenza di qualsiasi percorso sulle tracce del maestro, Urbino è la città che diede i natali a Raffaello che qui nacque il 6 aprile o il 28 marzo del 1483. Il padre era Giovanni Santi, artista di un certo successo presso la corte dei Montefeltro, la madre Magia Ciarla, muore quando il piccolo Raffaello ha solo 8 anni.
Il nome “Sanzio” è una delle possibili traslitterazioni di Santi (in latino Raphael Sancti, come usava firmarsi).
 
Il genio di Raffaello matura tra la bottega del padre - al piano terra della casa dove il piccolo artista assorbe i primi insegnamenti di disegno e pittura - e le frequenti visite al Palazzo del Duca Guidobaldo, figlio di Federico da Montefeltro, signore di Urbino, città ideale secondo i canoni stilistici e architettonici del Rinascimento.
 
Durante la giovinezza dell'artista, la città è un caleidoscopio di botteghe e stimoli culturali che irradiano in Italia e in Europa gli ideali del Rinascimento. Percorrere oggi i vicoli di Urbino e visitare i monumenti è un modo per immergersi nell’atmosfera che si poteva vivere esattamente 500 anni fa.
 
Quando Giovanni Santi muore, Raffaello ha soli undici anni. A dodici anni inizia il suo vero apprendistato durante il quale darà forma e colore alle sue grandi doti naturali. Con l’auspicio dello zio Bartolomeo, il giovane dodicenne va a bottega da Evangelista da Pian di Meleto, un artista non particolarmente brillante, collaboratore del padre, che svela al ragazzo i segreti della buona pittura.
 
In uno stabile rinascimentale nel quartiere degli artigiani sorge a Urbino la Casa di Raffaello (via Raffaello 57), tappa irrinunciabile di un tour dedicato alla vita del maestro. Dopo alterne vicende, nel 1873 la dimora è stata acquisita dall'Accademia Raffaello che da allora ne è custode.
La casa si è arricchita nel tempo di numerose opere d'arte, tra dipinti, sculture, arredi. Al suo interno si possono ancora ammirare la vecchia cucina e la camera dove probabilmente il pittore nacque, copie di dipinti, bozzetti, omaggi di altri artisti, ritratti di urbinati illustri.
 
Al primo piano, nella camera da letto dell'artista, un ritratto di donna intenta a leggere, seduta su una panca, mentre tiene in grembo un bambino addormentato, raffigura probabilmente la madre del pittore. La Madonna di Casa Santi, con i suoi colori tersi e l'attenzione alla luce, rimanda ai modelli che circolavano presso la Corte Urbinate.

Sin da piccolo, Raffaello era abituato a frequentare Palazzo Ducale (piazza Rinascimento 13). Nelle sale cui aveva accesso con il padre - impegnato a realizzare diverse opere per la famiglia Montefeltro - ebbe modo di ammirare da vicino le opere di Piero della Francesca, Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Pedro Berruguete, Giusto di Gand, Antonio del Pollaiolo, Melozzo da Forlì.
Federico da Montefeltro, aveva infatti affidato la costruzione del Palazzo ad autorevoli artisti e architetti, tra i quali Maso di Bartolomeo, Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini.
 
Oggi la Galleria Nazionale delle Marche è il fiore all'occhiello del palazzo: nell'Appartamento della Duchessa è conservato il capolavoro di Raffaello La Muta (1507), mentre nella Sala delle Feste brillano i suoi arazzi.
 
Ma per vedere con gli occhi del giovane Raffaello le opere che allora rappresentavano le grandi novità dell’epoca, occorre dirigersi verso le Sale dell'Appartamento del Duca dove sono esposti La Flagellazione di Cristo (1453) e La Madonna di Senigallia (1474) di Piero della Francesca e Ritratto di Federico e del figlio Guidobaldo (1475 ca.) realizzato da Pedro Berruguete.
La Sala degli Angeli custodisce invece la celebre Città ideale (1480-90) attribuita a Leon Battista Alberti (o recentemente, secondo alcuni, a Bramante) e il Miracolo dell'ostia profanata (1467-68) di Paolo Uccello.
La Sala delle Veglie, oltre a un nutrito gruppo di opere di Giovanni Santi, spiccano due tele di Luca Signorelli.
 

Raffaello, Madonna con Bambino tra i santi Girolamo e Francesco, 1500-1504 ca., olio su tavola, 34 x 29, Gemäldegalerie, Berlino

A PERUGIA, L’APPRENDISTATO DAL PERUGINO
La tradizione ci tramanda un periodo di apprendistato tra il 1497 e il 1499 di Raffaello presso la prestigiosa bottega di Perugino, affermato artista.
A quegli anni risale un intervento di Raffaello nella tavoletta della Natività della Madonna nella predella della Pala di Fano, opera del Perugino del 1497 e oggi conservata a Fano presso la Chiesa di Santa Maria Nuova (via Giovanni da Serravalle) e in alcune figure degli affreschi del Collegio del Cambio a Perugia (corso Pietro Vannucci 25), soprattutto in corrispondenza dei punti dove masse di colore assumono un valore plastico ed è accentuato il modo di delimitare le parti in luce e quelle in ombra, con un generale ispessimento dei contorni.
Raffaello tornerà a Perugia all’inizio del ‘500. La sua fama correva già per tutta l'Umbria. Tra il 1501 e il 1505 gli vennero commissionate ben tre pale d'altare.
La Madonna Solly (1500-04) e la Madonna con Bambino tra i Santi Girolamo e Francesco (1504 ca.) conservate entrambe presso la Gemäldegalerie di Berlino, la Madonna Diotallevi (1504), sempre a Berlino presso il Bode Museum.
 
A CITTA’ DI CASTELLO, LE PRIME OPERE SU COMMISSIONE
A circa 60 km a nord di Perugia,Città di Castello è tappa imperdibile per un viaggio sulle tracce di Raffaello. Qui l’artista si trasferì nel 1499 e aprì bottega con alcuni ex aiutanti del padre. Fu un periodo particolarmente prolifico di cui, in città, resta solo un dipinto. Si tratta dello Stendardo della Santissima Trinità (1499 ca.), conservato presso la Pinacoteca comunale (via Cannoniera 22): è la prima commissione indipendente dell'artista sedicenne.
Tra le opere su commissione realizzate in questi anni spiccano la mutila Pala del beato Nicola da Tolentino (1500-01), i cui frammenti, ricomposti nel film, sono oggi conservati presso la Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, il Museo di Palazzo Reale di Pisa, il Louvre di Parigi, la Crocifissione Mond o Gavari (1502-03) - su commissione della famiglia Gavari e oggi alla National Gallery - e lo Sposalizio della Vergine (1504), vero e proprio omaggio al maestro Perugino, gioiello realizzato per la Chiesa di San Francesco e oggi conservato presso la Pinacoteca di Brera.
Raffaello ideò il dipinto avendo a modello la pala eseguita da Perugino: uguali sono l’impianto compositivo e l’iconografia. Il risultato è di straordinaria e irraggiungibile perfezione.

A SIENA, OSPITE DI PINTURICCHIO
A Siena Raffaello fu invitato da Pinturicchio per collaborare agli affreschi della Libreria Piccolomini, presso il Duomo della città (piazza Duomo 8).
Nonostante non sia chiaro quante di queste composizioni siano state effettivamente disegnate da Raffaello, quasi sicuramente fu opera del pittore di Urbino il cartone con la Partenza di Enea Silvio Piccolomini per Basilea, oggi al Gabinetto dei Disegni delle Stampe di Firenze (via Della Ninna 5).
Ma a questo punto giunge a Raffaello notizia dello straordinario successo di alcune opere di Leonardo e Michelangelo esposte a Firenze. Ambizioso e desideroso di misurarsi con i grandi, l’artista lascia subito Siena per raggiungere la ben più stimolante città sull'Arno.



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