Arturo Martini
23/07/2004
Ventidue bronzi, provenienti da un’edizione tirata nel 1989 dai gessi originali, compongono la mostra Arturo Martini. Sculture 1921 - 1943, che inaugura presso la Galleria Credito Siciliano ad Acireale il 14 ottobre 2004.
Le opere, di medie e grandi dimensioni, sono state realizzate dall’artista tra il 1921 e il 1943 e fanno parte della collezione del Credito Valtellinese.Dal periodo definito "di Valori Plastici", in cui Martini realizzò il trittico della Leggenda di San Giorgio" e la "Testa di ragazza", si giunge fino ad alcuni dei pezzi più famosi degli anni ’40, come il Pegaso caduto o La vacca.
Il nucleo più cospicuo della mostra è costituito dalle sette sculture di soggetto classico e biblico realizzate nell’estate del 1935 a Blevio, considerate tra i massimi capolavori della scultura italiana del Novecento: L’amazzone, Il ratto delle sabine, Il Giudizio di Salomone, Il centometrista, Il Laocoonte, L’Ulisse, La maternità della montagna.
Sono inoltre presenti tre delle grandi figure femminili realizzate tra il 1928 e il 1931, particolarmente amate dal pubblico e identificate fra le opere più famose di Arturo Martini: La Pisana, La donna al sole, La dormiente.
La mostra si pone come una esaustiva e completa rassegna, vista attraverso le massime espressioni dei vari periodi creativi, dello scultore trevigiano che conobbe Boccioni e i futuristi, e che acquisì la lezione, pur mantenendo sempre una sua straordinaria personalità, di Mestrovič, von Stuck, Gauguin, Matisse, e in particolare Medardo Rosso.
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