BORDER STORIES

Courtesy of ©Galeria Juana de Aizpuru, Madrid | Border Stories
 

26/02/2004

A Torino, città in prima linea per il contemporaneo, si svolge la IX Biennale di Fotografia, l’unica manifestazione italiana dedicata alla nuova arte internazionale e inserita nel “Festival of Light” che raccoglie le più importanti rassegne mondiali. L’esposizione si snoda in tre diversi spazi della città: la Galleria San Filippo, il Museo della Fotografia storica e contemporanea e il Palazzo Bricherasio; tantissimi sono gli artisti e tra i grandi maestri spiccano i giovani interpreti, tra i 16 e i 26 anni, vincitori del premio Canon 2000, che si sono espressi “ai limiti della scrittura” per raccontare attraverso gli scatti di un momento le loro storie e le loro inquietudini o riflettere sulla incomunicabilità di oggi, il mondo dell’immagine dove l’immagine stessa nega la sua comunicabilità. “Border Stories” è il titolo di questa Biennale che tratta i temi dell’attualità internazionale nelle visioni più intime e quotidiane degli artisti, dove i “confini” sono fotografati secondo tutte le diverse angolazioni dell’obbiettivo. I confini geografici dei reportages-documentari delle vite dei minatori sempre soggetti alle radiazioni o le vite violente degli abitanti di periferia. I confini delle forme nei lavori di Stephen Roach, nei quali immagini tra loro eterogenee sbiadiscono e poi si fondono in una sola; nelle “Vacche” di Antonio Biasucci, che ritratte in particolari nella semioscurità perdono la loro realtà ma ne suggeriscono la fisicità attraverso la memoria, legata soprattutto alla storia della cultura contadina italiana. I confini lontani dei “Paradisi Artificiali” che presentano, esaltandole o criticandole, la tecnica fotografica capace di giocare con se stessa e tradire lo spettatore, come le bellezze create in laboratorio. Vite di confine o ritratti della quotidianità dei non vedenti, lavoro di Nicola Demolli Crivelli, per cui la scoperta, la conoscenza di una statua antica nel museo, attraverso il tatto tramuta un processo normale, per loro, in qualcosa di estremamente emozionante per noi. Di grande rilevanzaè ancora il lavoro di Zed Nelson con il quale ha vinto diversi premi, dal I Premio World Press Photo all’Alfred Eisenstaedt Award 2001: uno studio-documento sul paese delle armi, gli Stati Uniti, dove i bambini giocano con le pistole e le mamme si ritrovano nei salotti a discuterne, ad ammirarle; lo spettatore ha di fronte uno spaccato di realtà vera e si pone una riflessione estremamente attuale: è giusto? La quotidianità fotografata si pone come atto di riflessione per i temi universali del nostro vivere contemporaneo con tantissimi temi e artisti, nuovi ma anche grandi nomi da una parte e dall’altra dell’obbiettivo. IX BIENNALE INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA BORDER STORIES fino al 7 ottobre 2001

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